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mercoledì 3 aprile 2013

Famiglia, profumo di avvenire


STAMPA PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO
Sul “Messaggero di sant’Antonio”, aprile 2013, l’editoriale di padre Luciano Segafreddo
Famiglia, profumo di avvenire

È il fondamento della società umana, eppure è di continuo attaccata. Alcuni anniversari che la riguardano sono l’occasione per rimettere al centro questa preziosa risorsa sociale e religiosa

Nel trentennale della Carta dei diritti della famiglia e in vista del ventesimo anniversario dell’Anno internazionale della famiglia, il pensiero va a questa istituzione al centro dei dibattiti e di manifestazioni che hanno riempito le piazze di tutto il mondo. Le folle si sono fatte di volta in volta voce di visioni contrastanti sulla composizione della coppia, sulla stabilità del matrimonio e sulla generazione della vita. 

In un contesto in cui si va approfondendo la frattura tra la prospettiva cristiana e la cultura laica emergente, è ancora possibile affermare che la famiglia è fondamento della vita dei singoli e della società? L’interrogativo coinvolge le comunità cristiane d’ogni continente, mentre i vescovi e le realtà cattoliche non si stancano di riconfermare il valore del matrimonio cristiano e i diritti della famiglia come preziosa risorsa sociale e religiosa. 

«La famiglia rappresenta il fondamento della società umana» ha affermato l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, lo scorso 15 febbraio in un intervento alle Nazioni Unite nell’ambito degli anniversari succitati. Egli ha affermato la consapevolezza, da parte della Chiesa, che l’attenzione per la famiglia e per i suoi diritti deve rimanere cruciale nella formulazione delle politiche governative. Anche se è minacciata da più fronti ed è erroneamente intesa «come un relitto del passato e un ostacolo all’emancipazione dell’individuo e alla creazione di una società più libera», la famiglia continua a occupare «il primo posto nel cuore dei popoli del mondo». 

Diverse nel mondo sono state le manifestazioni a sostegno della famiglia – motore di sviluppo e insostituibile capitale sociale di una nazione – per stimolare i governi a considerare prioritarie le decisioni legislative a salvaguardia della sua stabilità e centralità. In Italia sono sempre vive nella memoria le riflessioni e le istanze emerse al VII Incontro mondiale delle famiglie, che tra fine maggio e inizio giugno scorsi ha riunito a Milano un milione di persone. Una testimonianza dei valori della famiglia che si rinnoverà nel 2015, al prossimo incontro mondiale, in programma a Philadelphia. La famiglia, risorsa della Chiesa e della società, continua intanto a essere tema di convegni regionali e nazionali, suscitando anche da parte di istituzioni non cattoliche la formazione di forum e comitati, con l’obiettivo di sostenere e incentivare le politiche familiari. Del resto, come affermava Alexis de Tocqueville, «la democrazia moderna ha bisogno di una famiglia solida e stabile». 

Nonostante questi segnali positivi, persistono le minacce sul futuro della famiglia. Il riferimento è al fenomeno della denatalità; alla crisi educativa; alle relazioni instabili, segnate anche da separazioni e dal divorzio; alla crescita delle disuguaglianze sociali. La mancanza di lavoro che tocca tanti giovani, infine, aggrava la crisi della natalità, mentre, al contempo, con l’invecchiamento della popolazione aumenta lo squilibrio demografico. Sono situazioni che devono spingere gli Stati a porre la famiglia al centro dei programmi politici, nella convinzione che l’armonizzazione della vita all’interno della famiglia dona poi a tutta la società benefici economici e sociali. La Chiesa non può certo essere accusata di conservatorismo nella sua concezione sulla famiglia. «Semmai – come sottolineato da monsignor Paglia – siamo conservatori dell’avvenire, del futuro della società». (padre Luciano Segafreddo, direttore del Messaggero di sant’Antonio, edizione italiana per l’estero /Inform)

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