Per il reindirizzamento cliccate link to example

martedì 23 aprile 2013

Governo, al Colle consultazioni lampo .Domani Napolitano darà l’incarico.In campo Amato, Enrico Letta e Renzi


RASSEGNA STAMPA

Da “La Stampa.it”

Governo, al Colle consultazioni lampo .Domani Napolitano darà l’incarico.In campo Amato, Enrico Letta e Renzi

Giornata di incontri con i partiti. Il sindaco: «La mia candidatura è la più sorprendente e improbabile».  Il M5S: «Noi l’unica opposizione»

 



Roma - Doveva essere il giorno della verità e invece bisognerà aspettare ancora un giorno prima di conoscere il nome della persone scelta da Napolitano per guidare il nuovo governo. Nel corso delle consultazioni il Capo dello Stato ha incontrato i rappresentanti di tutte le forze politiche in un giorno, un calendario fittissimo che incarna la fretta di arrivare senza indugi a un nuovo esecutivo.



I nomi



Per ora non è trapelato nulla sugli intendimenti di Napolitano. Restano in campo i nomi di Amato ed Enrico Letta, anche se in mattinata si era fatta strada l’ipotesi di un incarico a Matteo Renzi. Ma nel pomeriggio le quotazioni del “rottamatore” sono calate. E lui stesso frena: «Io a Palazzo Chigi? È l’ipotesi più sorprendente e meno probabile, non credo sia sul tappeto. È importante che ci sia un Governo, abbiamo grande fiducia nel presidente della Repubblica».



La disponibilità del sindaco



I democrat non hanno fatto nomi per la presidenza del Consiglio. Intervenendo dopo l’incontro con Napolitano, Enrico Letta si è limitato a sottolineare che il Pd si «atterrà alle scelte che il Presidente della Repubblica». Il vicesegretario ha spiegato di aver riportato la «disponibilità e la volontà del Pd a concorrere alla nascita di un Governo sulla scia delle indicazione del discorso del Presidente di ieri». Poco prima durante la direzione del partito lo stesso Letta aveva esposto la linea del partito, poi votata dai parlamentari: «Abbiamo dato mandato al vicesegretario e ai capigruppo di assicurare pieno sostegno al tentativo del Presidente della Repubblica di giungere alla formazione di un nuovo governo raccogliendo la sollecitazione ai partiti a esercitare loro responsabilità secondo le linee illustrate nel discorso di insediamento e mettendo a disposizione la propria forza politica». Molti gli interventi durante la direzione. Franceschini ha ribadito la necessità di «un accordo di governo con il Pdl», la Serracchiani ha replicato chiedendo «perché allora per due volte avevamo votato no al governissimo?».



Pdl: “Sì a governo duraturo e stabile”



Appoggio pieno al progetto di Napolitano è arrivato anche dal Pdl. Berlusconi: «Abbiamo confermato la nostra posizione manifestata tutte queste volte e cioè la necessità che ha il Paese, data la crisi in cui di trova, di un governo forte che possa prendere provvedimenti importanti che non sia di passaggio ma duraturo». Dopo il lungo vertice a cena di ieri sera, anche il Pdl ha riunito a palazzo Grazioli lo stato maggiore del partito per fare il punto. Al vaglio del Cavaliere le varie opzioni in campo, a partire da un possibile incarico a Giuliano Amato - ben visto da Berlusconi ma le cui chance nelle ultime ore sarebbero in calo sia per i veti incrociati del Pd che per il niet della Lega - fino all’ipotesi di un esecutivo guidato da un esponente del Pd, come Enrico Letta. Già ieri sera, viene spiegato, l’ex premier e i maggiorenti di via dell’Umiltà hanno analizzato anche l’ipotesi che, dietro proposta del Pd, il Colle possa affidare l’incarico a Matteo Renzi. Nome che non riscontrerebbe i favori condivisi del partito. Il Cavaliere, viene riferito, non avrebbe chiuso la porta a priori, invitando però i suoi alla cautela.



Vendola: sì a Renzi, no al governissimo



I primi a salire al Quirinale sono stati i “piccoli”. La scelta del futuro premier da parte del presidente della Repubblica «si esprimerà nel giro davvero di pochissime ore», ha assicurato il presidente del gruppo parlamentare misto della Camera, Pino Pisicchio, esponente del Centro Democratico, al termine del colloquio con il presidente Napolitano. Sel apre a Renzi, ma chiude al governissimo. «Matteo è sicuramente una novità», ma non tale da far cambiare idea a Sel sulla indisponibilità a votare la fiducia ad un governo che abbia al suo interno il «blocco berlusconiano», ha detto Nichi Vendola, al termine del colloquio al Quirinale con il capo dello Stato. «Siamo in grado di leggere gli elementi di novità», ha spiegato il leader Sel rispondendo ad una domanda dei giornalisti sull’ipotesi di un incarico al sindaco di Firenze, «nessuna è così spiazzante da farci cambiare giudizio sulla nostra indisponibilità a votare la fiducia ad un governo che abbia al suo interno chi ha portato il Paese in questa situazione, cioè il centrodestra».



La Lega: “Subito un governo”



Dopo l’incontro con Napolitano Maroni ha spiegato che «la Lega Nord è all’opposizione, ma auspichiamo che nasca un Governo rapidamente, a guida politica che possa dare risposte alle emergenze attuali» per poi ribadire che «sarebbe impossibile aderire a sostegno di un incarico ad Amato o a Mario Monti». Maroni ha auspicato che «l’incarico sia dato rapidamente e il Governo si formi entro la fine della settimana, compresa la fiducia alle Camere». Maroni ha confermato che la Lega non è interessata «a partecipare al governo, quindi non abbiamo fatto nomi, ma abbiamo indicato tre priorità: creare lavoro, creare ricchezza e trattenere questa ricchezza sui territori per abbassare la pressione fiscale a imprese e famiglie». Rispetto a queste tre indicazioni, Maroni ha aggiunto che la Lega «valuterebbe positivamente un governo che le mettesse ai primi posti». Sul sindaco di Firenze, a sentire Flavio Tosi, la Lega darebbe disco verde. E il Pdl non lo esclude: «Un incarico a Renzi per la formazione del nuovo governo - dice Sandro Bondi - sarebbe in linea con una domanda di cambiamento che sale dal Paese».



Scelta Civica: “Ora le riforme”



Attraverso il coordinatore nazionale Andrea Olivero Scelta Civica ha fatto sapere di essere a favore di «un governo stabile, con elementi di novità», che sia in grado di «fare quelle riforme chieste dal capo dello Stato». Scelta civica, dunque, si affida completamente alla saggezza di Napolitano. Chiede un governo «stabile, con elementi di novità», accanto all’esperienza, «con una equilibrata presenza di genere» ma che soprattutto duri il tempo necessario a varare quelle riforme indicate anche ieri, nel suo discorso alla Camera, dal Presidente della Repubblica, prima fra tutte quella elettorale, accanto alle proposte programmatiche contenute nella relazione dei saggi voluti dal Capo dello Stato. «Sono state poste condizioni da parte nostra», ha sottolineato Olivero.



I Cinque Stelle: “Noi l’unica opposizione”



Dopo Scelta Civica è stata la volta dei rappresentanti Cinque Stelle: «Noi siamo l’unica opposizione in questo Paese» hanno detto i capigruppo Crimi e Lombardi ma «non saremo contrari per principio ai provvedimenti che il Governo adotterà e valuteremo caso per caso come si confà a un’opposizione seria». (La Stampa.it,23 aprile 2013)



Inform

 

Nessun commento:

Posta un commento