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martedì 23 aprile 2013

Nuove azioni di Lvia in Mali


ONG

Nuove azioni di Lvia in Mali

 



CUNEO - A circa un anno dalla distruzione della sede della Lvia a Gao da parte dei ribelli che hanno costretto i volontari fuggire dal Paese e a lasciarsi alle spalle la casa ma anche parte della famiglia, l'Associazione sta progettando, in collaborazione con il partner locale storico Tassaght, di avviare una campagna di riabilitazione di punti di accesso all'acqua potabile che in questi mesi sono stati danneggiati dalle milizie o abbandonati dagli abitanti in fuga.



La Lvia è presente in Mali dal 1985 e ha lavorato in questi quasi 30 anni a fianco delle popolazioni locali per garantire pace e stabilità sociale, attraverso interventi nel settore idrico e della sicurezza alimentare e della salute.



Secondo una ricostruzione avvenuta nelle scorse settimane, oggi nel Paese molti pozzi si sono deteriorati, oltre 40 solo in 9 comuni dei Cercles di Gao e Bourem, nella Regione di Gao. Il rischio è che senza alternative le circa 3.400 famiglie che abitano la zona si approvvigionino sul fiume Niger e che avvengano episodi di colera. Per questo si sta progettando un intervento nei prossimi mesi.



Contemporaneamente, la Lvia prevede di avviare azioni di sostegno ai produttori e agli allevatori (in particolare attraverso la distribuzione di sementi e di alimenti per il bestiame e la ricostituzione dei greggi e delle mandrie), con lo scopo di permettere loro di riprendere le attività agro-pastorali, anch’esse fortemente compromesse durante i mesi del conflitto.



“L’approccio che ci contraddistingue è quello di operare nell’emergenza con uno sguardo orientato allo sviluppo - spiega Italo Rizzi, direttore dell’ong Lvia - Attività immediate di risposta all’emergenza devono essere accompagnate da azioni di ampio respiro per rafforzare la capacità delle comunità locali a sopportare lo shock delle crisi e permettere il superamento della povertà che ancora attanaglia il Paese”.



Gli sforzi della Lvia sono congiunti a quelli di altre 3 Ong della Focsiv, la più grande Federazione di Ong cattoliche italiane, presenti in Mali: Cisv, Engim e Ipsia del Trentino. In occasione del 50° Anniversario dell’Enciclica “Pacem in Terris”, la Focsiv ha lanciato la Campagna "Pacem in terris, pace in Mali" con l'obiettivo proprio di richiamare l’attenzione sulla situazione drammatica che il Paese sta vivendo, dove oggi le urgenze sono legate all’elevato numero di sfollati e alla carenza di viveri.



“La guerra è sempre ingiusta e andrebbe bandita dalla storia – afferma Gianfranco Cattai, presidente della Focsiv - in Mali, come in Afghanistan, in Iraq o in Somalia, non serviranno le armi per costruire la pace e la diplomazia, ma il dialogo e il riconoscimento dell’altro dovranno prevalere per arrivare ad un risultato. La pace va costruita nel tempo costruendo la giustizia, praticando il perdono.”



I volontari delle Ong della Focsiv impegnati in Mali sono testimoni oggi della situazione di instabilità politica e sociale che ancora colpisce il Paese. Secondo Marco Alban, rappresentante Lvia per il Mali e il Burkina Faso , la situazione per normalizzarsi avrà bisogno di parecchi anni e non basterà l’arrivo delle truppe Onu per una riappacificazione.(Lviainform@/Inform)

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