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venerdì 10 maggio 2013

Relazione 2013 sulla cittadinanza dell’Unione


COMMISSIONE EUROPEA

Relazione 2013 sulla cittadinanza dell’Unione

Dodici nuove azioni per i cittadini

 





ROMA - Ancora oggi i cittadini europei incontrano quotidianamente ostacoli al pieno esercizio dei loro diritti e la Commissione europea propone un nuovo pacchetto di misure.



La relazione 2013 sulla cittadinanza dell’Unione, pubblicata l’8 maggio, individua infatti 12 azioni concrete - evidenzia la Rappresentanza in Italia - per aiutare gli europei a fare un uso migliore dei loro diritti, dalla ricerca di lavoro in un altro Stato membro alla partecipazione alla vita democratica.



Si tratta soprattutto di facilitare il lavoro e la formazione in un altro paese UE, ridurre pratiche burocratiche eccessive per chi vive e viaggia nell’Unione ed eliminare gli ostacoli al commercio transfrontaliero. Con la relazione sulla cittadinanza dell’Unione, pubblicata in concomitanza con l’Anno europeo dei cittadini, la Commissione ha voluto rispondere alle tante segnalazioni di cittadini UE frustrati dagli ostacoli con cui si scontrano quando viaggiano, soggiornano o fanno acquisti in un altro paese dell’Unione.



“La cittadinanza dell’Unione è il fiore all’occhiello dell’integrazione europea e rappresenta, per l’Unione politica, quello che l’euro rappresenta per l’Unione economica e monetaria. La relazione sulla cittadinanza dà centralità ai cittadini dell’Unione - ha detto Viviane Reding, vicepresidente e commissario per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza -Dal suo ingresso nei trattati nel 1993, la cittadinanza dell’Unione è molto cresciuta ma non ha ancora raggiunto la piena maturità: ancora oggi i cittadini europei trovano difficoltà nell’esercitare i loro diritti nel quotidiano. Ogni anno riceviamo più di un milione di segnalazioni di cittadini a questo proposito. Perciò abbiamo deciso di proporre una serie di azioni per potenziare i diritti dei cittadini nella vita di ogni giorno, ad esempio quando cercano lavoro, fanno acquisti online o partecipano al processo decisionale europeo”.



Per rafforzare i diritti dei cittadini, la relazione 2013 sulla cittadinanza dell’Unione propone 12 nuove azioni in sei ambiti diversi :



1. Rimuovere gli ostacoli per lavoratori, studenti e tirocinanti UE: -per i disoccupati che cercano lavoro in un altro Stato membro UE, si tratta di verificare la possibilità di estendere il sussidio di disoccupazione percepito nel paese d’origine oltre gli attuali 3 mesi obbligatori, in modo da aumentare la mobilità dei lavoratori;-definire un quadro di qualità per i tirocini, che precisi diritti e doveri delle parti e eviti un uso improprio del tirocinio come “lavoro non retribuito”;



2. Ridurre la burocrazia negli Stati membri:-facilitare il riconoscimento dei documenti di identità e di soggiorno per permettere ai cittadini di viaggiare e identificarsi in un altro paese UE, se necessario anche con documenti europei unici facoltativi validi in tutti gli Stati membri; -rendere più facile all’interno dell’UE il riconoscimento dei certificati di controllo tecnico delle auto;



3. Tutelare i più vulnerabili all’interno dell’Unione: -mettere a punto una tessera europea di disabilità riconosciuta da tutti gli Stati membri, che permetta a 80 milioni di disabili di beneficiare dei vantaggi delle tessere nazionali (accesso a trasporti, turismo, cultura e tempo libero) quando esercitano il diritto alla libera circolazione; -proporre un pacchetto di misure di legge che rafforzi i diritti procedurali dei cittadini sospettati o accusati di reati, in particolare dei minori e delle persone vulnerabili;



4. Eliminare gli ostacoli agli acquisti nell’Unione: -migliorare le norme sulla risoluzione delle controversie transfrontaliere per gli acquisti di piccolo importo online o in un altro paese dell’UE; per recuperare rapidamente gli importi esiste già il procedimento europeo per controversie di modesta entità; -mettere a punto uno strumento online che renda più trasparenti gli acquisti di prodotti digitali e permetta di raffrontare le offerte nei vari paesi UE;



5. Promuovere la diffusione di informazioni accessibili e mirate sull’Unione:-mettere a disposizione delle amministrazioni locali strumenti di e-training e spiegare in modo chiaro e accessibile a tutti a chi rivolgersi in caso di problemi;



6. Potenziare la partecipazione dei cittadini al processo democratico: -fare in modo che i cittadini UE possano esercitare il diritto di voto alle elezioni nazionali nel paese di origine una volta trasferitisi in un altro paese UE: in alcuni Stati membri i cittadini che risiedono altrove nell'UE si trovano infatti nell’impossibilità di votare, il che equivale di fatto a punire chi esercita il diritto alla libera circolazione. (Inform)

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