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martedì 29 ottobre 2013

Celebrati a Zurigo i 50 anni di attività dell’Ital Uil Svizzera (1963-2013)

PATRONATI
Celebrati a Zurigo i 50 anni di attività dell’Ital Uil Svizzera (1963-2013)

Ricordata la positiva collaborazione tra il patronato della Uil e il sindacato Unia

ZURIGO - Nel Salone Pirandello della Casa d’Italia di Zurigo si è festeggiato il 50° anniversario dell’Ital Uil Svizzera. “Tre presidenti del patronato – si ricorda nella nota - si sono passati il testimone in questo mezzo secolo ed hanno segnato la storia di questa organizzazione. Dario Marioli, il fondatore del patronato in Svizzera che si fece promotore di un accordo di collaborazione tra la Uil ed il sindacato metalmeccanico ed orologiero elvetico, l’allora FOMO; Dino Nardi, il traghettatore del patronato dagli anni complessi dell’emigrazione italiana in Svizzera, in cui si lottava per acquisire diritti elementari di carattere sociale e previdenziale attraverso le diverse convenzioni bilaterali italo-svizzere, a quelli del consolidamento di quei diritti con i più recenti accordi bilaterali tra la Svizzera e l’Unione Europea e Mariano Franzin, l’attuale presidente che si trova, oggi a confrontarsi con i mutamenti dei bisogni della tradizionale emigrazione italiana e con le necessità di tutela e di assistenza espresse dai nuovi flussi migratori italiani che hanno ripreso ad arrivare anche nella Confederazione Elvetica. Da questa narrazione – continua il comunicato - emerge con chiarezza l’indispensabilità del patronato per l’emigrazione italiana in Svizzera (e non solo), ma, soprattutto, la validità dello stretto rapporto che esso ha avuto con il sindacato elvetico: prima con la FOMO e poi con Unia . ‘Una collaborazione di successo’, come l’ha definita il co-presidente dell’Unia, Renzo Ambrosetti, nel suo o intervento di saluto, che ha consentito di garantire un’assistenza ed una tutela socio-previdenziale e sindacale a trecento sessanta gradi ai lavoratori italiani ed una loro migliore integrazione nella Confederazione”.

“A rimarcare la stretta collaborazione tra l’Ital Uil ed il sindacato, - prosegue il comunicato - iniziata nel 1963 un anno in cui, come ricordato dal presidente della Uim Alberto Sera, avvennero diversi eventi storici tra cui la tragedia del Vaiont, vi è stato, tra l’altro, il ringraziamento dei due segretari confederali della Uil presenti al giubileo, Anna Rea e Carmelo Barbagallo, nonché del segretario generale della Uil Pensionati Romano Bellissima. Ma il ringraziamento più sentito a Renzo Ambrosetti ed all’Unia è stato esplicitato dal presidente nazionale dell’Ital Uil Gilberto De Santis che si è detto sicuro che questo rapporto sinergico tra le due strutture in Svizzera sarà utilissimo anche in futuro per tutelare i nuovi flussi migratori italiani che, stando alle statistiche, come nel passato, privilegiano in gran parte la Confederazione. Nel suo intervento, De Santis ha, poi, ringraziato le autorità elvetiche per l’accoglienza che hanno dato all’Ital Uil fin dal suo insediamento in questo Paese e la rete diplomatico-consolare per la collaborazione. Una realtà, quest’ultima, che, peraltro, dovrà essere rafforzata e rimodulata a seguito delle nuove situazioni che si sono create nel mondo, della ripresa dell’emigrazione e dei tagli delle risorse subiti in questi ultimi anni. De Santis ha inoltre ringraziato Ministero del Lavoro italiano, ed il suo dirigente Stefano Ricci, ospite del 50esimo, per l’attenta vigilanza che svolge sull’attività dei patronati anche all’estero, una garanzia per le organizzazioni più serie e per gli stessi lavorator, i lavoratori ed i datori di lavoro in Italia che, con il loro contributo, finanziano il Fondo patronati consentendo di mantenere la rete di uffici sia in Italia che all’estero, nonché gli operatori delle sedi del patronato in Italia che, con la reciproca e costante collaborazione con gli uffici all’estero, consentono una migliore e più puntuale tutela dei lavoratori che si rivolgono all’Ital Uil. Un ringraziamento particolare Gilberto De Santis lo ha rivolto, infine, a tutti gli operatori e collaboratori volontari dell’organizzazione in Svizzera, anche a coloro che oggi non ci sono più, che, con il loro lavoro ed il loro impegno quotidiano hanno consentito all’Ital Uil Svizzera di crescere sempre di più ed arrivare in ottima salute al suo 50esimo compleanno, un ottimo viatico affinché anche in futuro l’Ital possa continuare ad essere il punto di riferimento per tutti coloro che nel mondo hanno bisogno di un aiuto e di essere tutelati nei loro diritti”. (Inform)

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