CAMERA DEI DEPUTATI
Comitato sugli Italiani nel mondo e la promozione del sistema Paese
Il
presidente Porta sull’audizione del Comitato di Presidenza del Consiglio
generale degli italiani all’estero
“E’emersa
una sostanziale sintonia con il Cgie sulle tematiche su cui lavoriamo e stiamo
combattendo da sempre…Sulle riforme costituzionali siamo contro qualsiasi
discriminazione del voto degli italiani all’estero”
ROMA – Oggi, davanti al Comitato della Camera
sugli Italiani nel Mondo e la Promozione del Sistema Paese si è svolta
l’audizione del Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani
all’Estero . All’incontro hanno preso parte il segretario generale del Cgie
Elio Carozza e i vice segretari Silvana Mangione (Pesi Anglofoni Extra-
europei) e Francisco Nardelli (America Latina). Per gettare un primo sguardo
sull’audizione abbiamo chiesto al presidente del Comitato Fabio Porta di
illustrarci i temi trattati durante la seduta.
“Siamo stati molto contenti dell’incontro – ci ha
spiegato Porta – purtroppo a causa di votazioni importanti in Commissione
Esteri, relative al decreto sulle missioni internazionali, non abbiamo potuto
svolgere l’audizione nei tempi necessari. Per questo motivo ci siamo impegnati
ha porre in essere un’altra audizione con i rappresentanti del Cgie in
occasione dell’assemblee plenaria che si terrà a fine novembre. Per
quanto riguarda i contenuti dell’audizione – ha proseguito il presidente del
Comitato – Carozza ci ha illustrato tutte le preoccupazioni che sono emerse nel
corso della riunione del Comitato di Presidenza in merito al documento dei
saggi sulla circoscrizione Estero che, nel migliore dei casi, prevede un
sostanziale ridimensionamento della presenza in Parlamento degli eletti
all’estero che rimarrebbero relegati solo nel Senato delle regioni. Carozza ha
poi ricordato che da anni è in corso un attacco a tutto il sistema di
rappresentanza degli italiani all’estero ed ha espresso preoccupazione
per la bozza di regolamento relativa alle elezioni dei Comites che, se
attuata nella forma attuale, potrebbe avere conseguenze negative per il livello
di partecipazione alle consultazioni degli italiani all’estero. In questo
contesto – ha continuato il presidente del Comitato – voglio inoltre segnalare
gli interventi dei vice segretari Mangione, che si è soffermata sulla questione
della lingua e cultura italiana , e Nardelli cha ha parlato delle questioni
relative all’America latina, ad esempio legate alle terze e quarte generazioni.
Vi sono poi stati alcuni interventi degli onorevoli Garavini e Tacconi. In ogni
caso dal dibattito è emersa una sostanziale sintonia con il Cgie sulle
tematiche su cui anche noi stiamo cercando di lavorare e stiamo combattendo da
sempre”.
“Al termine della seduta, – ha aggiunto Porta – ho
ribadito l’importanza del rapporto con il Cgie ed ho ricordato, in riferimento
a dichiarazioni che sono state fatte in questi giorni da alcuni eletti
all’estero e da esponenti di movimenti degli italiani mondo volte a sollecitare
l’unione di tutti i parlamentari della circoscrizione Estero ad un lavoro
comune in modo da superare il disinteresse dell’Italia verso gli stessi
connazionali nel mondo, che alla Camera e al Senato esistono dei Comitati
dedicati alle questioni degli italiani nel mondo, che rappresentano un primo
grado di unione degli eletti all’estero. I parlamentari che rappresentano le
nostre comunità dovrebbero quindi partecipare alle riunioni del Comitato, che è
lo strumento dove si discutono queste problematiche. Quindi da parte di chi
promuovere questi appelli sarebbe necessaria un po’ più di presenza nel
Comitato anche per lanciare queste iniziative dai luoghi preposti dal
Parlamento. Dico questo in maniera costruttiva rispetto al futuro”.
“Per quanto riguarda le questioni di merito – ha
poi precisato Porta – durante la seduta ho voluto ribadire che noi siamo contro
qualsiasi discriminazione del voto degli italiani all’estero. Per cui relegare
il suffragio dei nostri connazionali nel mondo soltanto ad un Senato che non
darà la fiducia al governo e non voterà le leggi di stabilità, mi sembra
sicuramente, come lo ha definito il segretario generale Carozza, un passo
indietro e una cosa totalmente fuori della logica quando invece altri parlamenti
importanti, come ad esempio quello francese, hanno esteso la
rappresentanza all’estero dal Senato alla Camera”. “Sulla questione del
regolamento per il rinnovo dei Comites – ha infine concluso Porta – io credo
che siano necessarie le condizioni per una effettiva possibilità di
partecipazione al voto da parte di tutti gli elettori, il che vuol dire
moltiplicare al massimo le sezioni elettorali e le urne elettroniche non
soltanto nei consolati, ma anche presso le agenzie consolari, i vice consolati
e tutti gli istituti di cultura. Penso inoltre che tutti i cittadini debbano
ricevere a casa con una trasmissione telematica la password che gli consenta di
votare da remoto in modalità elettronica, senza avere necessità di recarsi in
consolato per avere il codice dia ccesso, perché la conseguenza di questo
sarebbe un voto di natura simbolica e non effettiva”. Il Comitato presieduto da
Porta tornerà a riunirsi per un’audizione con il direttore di Rai Word nelle
prossime settimane. (G.M.- Inform)
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