STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO
Editoriale di Marco Basti su “Tribuna Italiana”
Eletti all’estero: tanto
fumo e poco arrosto
BUENOS
AIRES - Nel marasma della vita politica e istituzionale italiana di questi
giorni, l’argomento italiani all’estero non trova neanche il minimo spazio da
parte dei media italiani, al di fuori delle proposte dei “saggi” che devono
proporre i cambiamenti alla Costituzione, che prevedono di sopprimere la
Circoscrizione Estero e cioè, far sparire nel corso di una eventuale modifica,
la rappresentanza degli italiani all’estero. Il diritto di esercizio del voto
continuerebbe ad essere riconosciuto a chi risiede oltreconfine ma soltanto per
eleggere tra i candidati che si presenteranno in Italia ed eventualmente solo
per la Camera, dato che il Senato, cambierebbe funzioni e rappresenterebbe solo
le regioni.
Naturalmente
ci sono due auspici. Il primo che le agognate riforme arrivino in porto, perché
significherebbe che alla fine i partiti e partitini e fazioni e correnti e in
genere i politici in Italia sono riusciti a mettersi d’accordo su qualcosa. Il
secondo, che per quanto riguarda il voto degli italiani all’estero e la
Circoscrizione Estero, se anch’esso fosse riformato, che abbia come obiettivo
rendere il nostro voto e la nostra rappresentanza uno strumento efficace per
risolvere i nostri problemi e fondamentalmente per far sì che le comunità
italiane all’estero diventino effettivamente una risorsa utile per l’Italia e
per i paesi di accoglienza. Una risorsa proclamata tale da governi, parlamento,
congressi e conferenze, da ministri, ambasciatori e imprenditori, in Italia e
all’estero (e naturalmente anche qui da noi) ma mai sfruttata.
Intanto
però, continuiamo ad avere i nostri deputati e senatori persi anche loro nella
confusione generale e sembrerebbe che l’unico modo che hanno per farsi notare
sono i discorsi e i comunicati.
Il nostro
deputato Ricardo Merlo, per parlare del più famoso e votato dei nostri
rappresentanti (eletto tre volte e in ognuna di esse con un numero sempre
maggiore di preferenze), continua a far crescere a rafforzare il movimento del
quale è stato fondatore nel 2008, il MAIE. L’ultimo fine di settimana ha fatto
il congresso del partito in Europa a Londra e se si guarda la pagina del
movimento, si vedrà che il “fixture” di congressi e assise del MAIE si sviluppa
lungo tutto l’anno e anche nell’anno venturo. Oltre a partecipare a tutti i
congressi. l’on. Merlo è intervenuto qualche giorno fa con un appello a tutti i
colleghi eletti all’estero e anche ad altri eletti in Italia, per costituire un
gruppo in Parlamento, per gli italiani nel mondo. Dopo aver constatato che per
i partiti tradizionali, “noi italiani all’estero siamo fuori agenda”, il
deputato del MAIE sostiene che “oggi sarebbe importantissimo riuscire a fare un
gruppo tutto nostro, composto da eletti all’estero e anche parlamentari
italiani. In questo modo potremmo partecipare alle riforme costituzionali”, e
anche – sottolinea - avere esponenti all’interno del comitato dei ‘saggi’… “Il
MAIE oggi è un piccolo partito in Parlamento, ma se diventassimo un gruppo
parlamentare avremmo un’altra forza. Invito tutti gli eletti all’estero a
riflettere, perché così com’è non va”, constata. “Oggi quando c’è in Parlamento
un dibattito importante, gli unici a parlare di italiani all’estero siamo noi
del MAIE. E’ il momento di unirci, per partecipare e influire sulle riforme
dobbiamo essere uniti, al di là dei partiti politici. Certo, per fare questo ci
vuole coraggio”.
L’idea di
lavorare insieme tra gli eletti all’estero è sempre stata all’ordine del giorno
fin dal 2006, ma è sempre rimasta un sogno specialmente di chi guardava
dall’estero l’insignificanza dell’opera dei parlamentari della Circoscrizione
Estero.
Vicino
all’on. Merlo si fa notare che, anche se fosse abolita la Circoscrizione
Estero, il MAIE potrebbe presentarsi con successo in Italia. In quell’ottica si
capiscono le linee del documento approvate nel congresso di Buenos Aires di
fine agosto, nel quale si sosteneva che il movimento deve occuparsi della
politica italiana a tutto campo, pur se conservando l’impegno a presentare le
istanze degli italiani all’estero. A riprova di quanto sostengono nel MAIE,
nelle elezioni provinciali che si sono tenute a Trento l’ultimo fine di
settimana, è stato eletto consigliere provinciale Giacomo Bezzi, che fa parte
del movimento dal 2009.
Quindi,
pur se qualche mossa non è risultata secondo i suoi piani (per esempio quella
di puntare sulla crescita delle forze di centro nelle ultime elezioni) non si
può negare che come stratega politico, Ricardo Merlo sa guardare lontano. Da
quando è entrato in corsa per rappresentare la collettività italiana, ha
inanellato un successo dietro l’altro.
Tra le
sue truppe c’è entusiasmo. Forse non si può dire lo stesso per quanto riguarda
i suoi elettori. I quali pur se capiscono che un uomo solo in Parlamento
difficilmente può ottenere qualcosa, e anche se si rendono conto che bisogna
costruire un movimento, relazioni e potere, prima di vedere i risultati, non
possono fare a meno di sentire che al di là degli annunci, dei congressi, dei
comunicati, è poco quel che è cambiato per gli italiani all’estero e più
specificamente per gli italiani in Argentina.
L’impressione
è che non mancano parole e gesti, ma non si vedono risultati concreti per la
gente. Che in definitiva è l’obiettivo di mandare nostri rappresentanti a Roma.
(Marco Basti, Tribuna Italiana /Inform)
marcobasti@tribunaitaliana.com.ar
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