Dino dà il benvenuto ai passeggeri dell’aeroporto di Torino Caselle

CULTURA

Dino dà il benvenuto ai passeggeri dell’aeroporto di Torino Caselle

E’ un Giganotosaurus carolinii, dinosauro carnivoro del Cretaceo, vissuto circa 90 milioni di anni fa in Argentina

TORINO - A dare il benvenuto ai passeggeri dell’aeroporto di Torino dall’8 aprile c’è un gigantesco dinosauro di dimensioni naturali. Si tratta di Dino, un gigantosauro di oltre 14 metri di lunghezza e 4 di altezza, simbolo del Museo reginale di Scienze naturali, che fa bella mostra di sé nella sala partenze dello scalo. 

Questa iniziativa nasce dalla collaborazione tra Regione Piemonte e Sagat con l’obiettivo di promuovere iniziative e istituzioni culturali del nostro territorio verso tutti i passeggeri che frequentano l’aeroporto di Torino. 

Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura, rileva che “torniamo a Caselle per dare il benvenuto ai milioni di passeggeri che arrivano e partono, perché la cultura è uno degli elementi principali della nuova identità del Piemonte. La collaborazione avviata nel 2012 con Sagat grazie al Salone del Libro si rinnova per un’altra nostra eccellenza, il Museo regionale di Scienze naturali, che da pochi giorni ha inaugurato il nuovo straordinario allestimento Lo spettacolo della Natura , tributo anche a Charles Darwin. Un dinosauro sarà una grande calamita di attenzioni per il Museo e per la cultura scientifica proprio in un momento in cui se ne avverte ancora di più l’importanza”. 

Dino è un Giganotosaurus carolinii, dinosauro carnivoro del Cretaceo, vissuto circa 90 milioni di anni fa in Argentina. Deve il suo nome a Ruben Carolini, un cacciatore di fossili dilettante di origine italiana che ne scoprì le ossa nei depositi della formazione geologica di Rio Limay in Patagonia, nel 1993. I fossili originali si trovano al Carmen Funes Museum di Neuquen, benché riproduzioni siano comuni in musei dell’Argentina e in altri paesi del mondo. Lo scheletro presente nell’Aeroporto di Torino è un modello in resina, composto da circa 100 pezzi, acquistato dal Museo regionale di Scienze naturali in occasione dell’allestimento della mostra “Dinosaurios Argentinos. I giganti della Patagonia” svoltasi dal novembre 2004 al giugno 2005. (Inform)