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martedì 28 maggio 2013

Il partenariato tra Mae ed Enit per il rilascio di visti turistici e la crescita del turismo internazionale in Italia


FORUM PA

Il partenariato tra Mae ed Enit per il rilascio di visti turistici e la crescita del turismo internazionale in Italia

Sono intervenuti oggi il direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie, Cristina Ravaglia, e il nuovo direttore generale dell’Enit, Andrea Babbi. Tra le presentazioni, anche quella di Limes, nuovi strumenti informatici per garantire l’operatività della rete consolare italiana all’estero

 

 


ROMA – Cresce il numero dei visti turistici rilasciati dal nostro Paese anche grazie al partenariato tra Ministero degli Affari Esteri e l’Enit, l’agenzia nazionale per il Turismo, collaborazione rinnovata nel gennaio 2013 e i cui primi risultati sono stati presentati stamani in una delle “officine” organizzate nello stand Mae allestito presso il Forum della Pubblica amministrazione a Roma.



A sottolineare l’importanza di continuare a incrementare l’efficienza del servizio è stata Cristina Ravaglia, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del Mae, che ha evidenziato come l’accompagnamento dei flussi turistici contribuisca allo sviluppo economico del Paese. “Un contributo che va direttamente all’erario dello Stato, se pensiamo ai 94 milioni di euro incassati nel 2012 – rileva il direttore generale, - ma che ha riflessi significativi sullo stesso settore turistico, generando risorse importantissime per tutto l’indotto”.



“L’Italia è il Paese dello spazio Schengen che ha registrato l’aumento più notevole del rilascio dei visti di ingresso a scopo turistico, raggiungendo nel 2012 quota un milione 870 mila permessi concessi, un numero inferiore solo a quello di Francia (2.311.000) e Germania (1.956.000) – ha affermato Ravaglia. Tra le 175 sedi estere autorizzate al rilascio è stato il Consolato generale di Mosca il più attivo, con oltre 800 mila visti rilasciati. Minima la quota dei visti rifiutati, che si aggira ad una percentuale di circa il 3%. “Il raddoppio del numero dei visti rilasciato dal nostro Paese negli ultimi 10 anni è il risultato da un lato dell’incremento dei flussi turistici a livello globale – spiega il direttore generale – e dall’altro del miglioramento e dell’accresciuta efficienza del sistema di rilascio, ottenuti anche grazie all’accordo siglato nel 2002 con l’Enit”. Accordo che nei suoi ultimi contenuti prevede da parte dell’Enit il supporto ad ambasciate e consolati in cui si registra un significativo incremento delle richieste e che è stato incluso dalla Commissione Europea tra le best practice nel settore, certificando così un modello da seguire.



Tra i Paesi interessati da questa collaborazione la Russia, i Paesi dell’ex Unione Sovietica e l’India; da Paesi “emergenti” come Russia, Ucraina, Cina, Turchia, Bielorussia e India arrivano infatti le maggiori richieste di visto turistico per il nostro Paese, in costante crescita in questi ultimi anni. Personale dell’Enit si trova quindi nelle sedi diplomatico-consolari in Astana (Kazakistan), Baku (Azerbaigian), Jerevan (Armenia), Tbilisi (Georgia), Minsk (Biolerussia) – una unità per ciascuna di queste sedi, sino ad arrivare a 4 unità a Kiev (Ucraina) e San Pietroburgo (Russia), 7 unità a Mosca e 3 a Mumbai e New Dehli (India). Una presenza che ha già dato buoni frutti, se l’incremento dei visti rilasciati nei primi mesi del 2013 (gennaio-aprile), rispetto allo stesso periodo del 2012, tocca punte dell’87% a San Pietroburgo, del 58% a Tbilisi, o del 39% ad Astana, Jerevan, Kiev e Minsk. I servizi offerti riguardano informazioni a privati, agenzie e operatori turistici, programmazione di appuntamenti, traduzione e interpretariato, raccolta di documentazione, riconsegna dei passaporti e assistenza ai controlli sui rientri.



Soddisfazione per i risultati di questa “collaborazione pragmatica e basata sui fatti” sia da parte del direttore Ravaglia che da Andrea Babbi, direttore generale dell’Enit, che ha richiamato la necessità, pur nel rispetto dei vincoli del trattato di Schengen, di semplificare la procedura alla base del rilascio dei visti, tendenza “già in atto a livello internazionale”. “Auspico che l’Expo 2015 costituisca un’occasione per adottare soluzioni in questo senso – afferma Babbi, evidenziano le potenzialità di bacini turistici come quello russo, su cui si innesterà a breve una campagna di comunicazione dell’Enit nell’ambito dell’Anno Turistico Italia-Russia, o indiano. “Oltre al miglioramento del sistema di rilascio dei visti, è in corso una fase di razionalizzazione della presenza italiana all’estero – rileva Babbi, richiamando il posizionamento di “antenne Enit”, presso sedi diplomatico-consolari di strategica importanza – una di esse è stata recentemente inaugurata a Pechino.



Cristina Ravaglia concorda sul fatto che l’Expo 2015 possa costituire una preziosa occasione per semplificare la procedura del rilascio dei visti turistici, mentre rileva come non sia sempre facile potenziare la strutture presenti all’estero, specie in periodi di spendig review. Sottolinea tuttavia come le entrate connesse a tale rilascio possano essere fatte presenti ed incidere al momento di future decisioni in materia da parte del Ministero dell’Economia.



Tra le presentazioni curate dal Mae oggi, anche quella relativa al progetto Limes: il confine a tutela dei connazionali all’estero. Un’iniziativa curata dalla Direzione generale per l’Amministrazione e l’Informatica che prevede la possibilità di conservare i dati acquisiti e di utilità nel servizio delle diverse sedi consolari italiane all’estero in un server virtuale che possa consentire così la tutela dei dati stessi e l’operatività anche in casi di criticità, quali sedi situate in territori ad alto rischio geo-politico e particolarmente disagiate. In questo modo, anche in assenza di infrastrutture informatiche particolarmente sofisticate o in caso di mancato funzionamento del server locale sarà possibile garantire l’operatività della rete. (Viviana Pansa- Inform)

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