LINGUA E CULTURA ITALIANA
A
Umberto Eco il premio “Medaglia d’oro alla cultura italiana in Argentina”
Lo
scrittore italiano ha ricevuto oggi alla Farnesina il riconoscimento ideato
dalla Società Italia-Argentina. Presenti anche il segretario generale, Michele
Valensise, e il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, che richiama “il
legame storico e l’affinità culturale tra i due Paesi”
ROMA – Umberto Eco ha ricevuto oggi alla Farnesina
il premio “Medaglia d’oro alla cultura italiana in Argentina”, riconoscimento
assegnato dalla Società Italia-Argentina a personalità che si sono distinte
nell’ambito della diffusione e del contributo dato alla cultura italiana
contemporanea.
Per il Mae erano presenti il segretario generale,
Michele Valensise e il sottosegretario agli Esteri Mario Giro, che ha tra le
sue deleghe quella delle relazioni bilaterali con i Paesi dell’America latina,
oltre che quella relativa proprio alla diffusione di lingua e cultura italiana
all’estero.
Introducendo l’ospite, Giro ha evidenziato il
“contributo unico che Umberto Eco ha saputo fornire alla cultura e
all’evoluzione della società contemporanea mondiale”, offrendo con le sue opere
di saggistica e letteratura “una chiave di lettura illuminante della realtà e
dei problemi del nostro tempo”. Richiamato dal sottosegretario “il legame
storico e l’affinità culturale che come ben sappiamo esistono tra Italia e
Argentina”, elementi simboleggiati del premio, ed il “meticciato
culturale che caratterizza la società argentina”, “frutto dell’incontro tra
diversi popoli fusi in una nuova, distinta e forte identità e in cui
sopravvivono anche lingue e tradizioni di un’Italia che non esiste più”,
identità che per Giro costituisce quasi uno “scrigno dell’antico”, frutto di
“una ricerca perenne che non si arresta mai”. Citando il titolo di un libro di
José Vasconcelos, “La razza cosmica”, il sottosegretario riconduce questa
condizione di “meticciato” all’identità propria dell’uomo contemporaneo: “siamo
tutti più persone e più mondi insieme, se scacciamo da noi stessi la paura
della complessità”. “Ed è anche per via di questo meticciato che la
cultura argentina, e più in generale quella latino-americana, ha prodotto una
letteratura ricca di ascendenti ma anche impregnata di una sua connaturata
fascinazione, talvolta magica, che ci attira, in cui ritroviamo noi stessi ma
anche diventiamo altri – ha rilevato Giro, ringraziando Umberto Eco per il suo
saper “trasformare qualcosa di reale, con un tocco magico, in qualcosa di
completamente nuovo”. Capacità che per Isabel Allende – ricorda - descrive bene
il lavoro di uno scrittore.
A spiegare le finalità della Società
Italia-Argentina e del premio è stato il vice presidente, Giorgio De Lorenzi,
che definisce il riconoscimento ad Eco “un regalo” per i vent’anni di attività
del sodalizio, nato per migliorare le relazioni e la conoscenza reciproca tra i
due Paesi attraverso la collaborazione con diverse istituzioni e la promozione
di eventi culturali. Tra i premiati delle passate edizioni, inaugurate nel 1999
con Ernesto Sabato, presente all’evento di oggi anche il musicista Uto Ughi. De
Lorenzi ha ringraziato per l’altro patronato conferito alla cerimonia il
presidente della Repubblica e richiamato i patrocini di Mae, Mibac, Ambasciata
d’Italia in Argentina e città di Buenos Aires. I ringraziamenti sono stati
estesi anche alla Camera di commercio italiana in Argentina.
Dopo l’intervento dell’ambasciatore argentino,
Torcuato Di Tella, che ha definito “importantissimo” il contributo dato alla
cultura italiana e alla sua diffusione in Argentina da parte di Umberto Eco, lo
scrittore ha ricevuto la medaglia d’oro, dicendosi “commosso e grato della
partecipazione” e ricordando il suo profondo legame con l’Argentina, definito
“Paese fratello”.
“Si dice che gli argentini dopo mezzanotte si
riuniscano per discutere di cosa voglia dire esattamente essere argentini – ha
affermato Eco, richiamando il forte ascendente esercitato su questi ultimi
dall’Europa. “L’Argentina è il Paese più europeo di tutto il continente
americano e, pur avendo declinato in modo personalissimo la sua cultura, lo ha
fatto facendo fiorire e rivivere continuamente una cultura di tipo europeo –
prosegue, citando Jorge Luis Borges tra gli esempi più riusciti di questa
declinazione e i suoi punti di riferimento letterari. “Sono riconoscente a
tutti voi - – ha concluso Eco a proposito del premio - e in particolare agli
amici argentini che sono venuti dalla fine del mondo a festeggiarmi”.
In giorni di persistenti difficoltà economiche per
il Paese e di crescenti interrogativi sulla tenuta del governo, Eco ha voluto
ribadire, a margine dell’incontro, come la nostra cultura goda di più fama e
fortuna nel mondo che non la politica italiana. (Viviana Pansa – Inform)
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