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giovedì 26 settembre 2013

Nuovo numero de “Il Corriere di Tunisi”, corriere euro-mediterraneo

STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO
Nuovo numero de “Il Corriere di Tunisi”, corriere euro-mediterraneo

Nell’editoriale “Nostri problemi” aggiornamenti sulla situazione politica tunisina e riflessioni sull’attualità italiana

TUNISI – È uscito il nuovo numero (n.122 – settembre 2013) de “Il Corriere di Tunisi”, corriere euro-mediterraneo. Oltre alle notizie relative alla collettività italiana in loco, a politica e attualità tunisina ed italiana, in evidenza la visita del ministro degli Esteri, Emma Bonino, a Tunisi. Riportiamo di seguito l’editoriale “Nostri problemi”:

Un settembre d’attesa, attesa senza notevoli cambiamenti in Tunisia dove dopo una forte mobilitazione estiva delle forze d’opposizione per un governo tecnico che assicurasse la transizione sino all’organizzazione delle prossime elezioni, e ciò malgrado trattative intense che avevano e hanno visto impegnati in colloqui continui i maggiori leaders delle forze politiche e sindacali.

I lavori dell’Assemblea Costituente interrotti dopo la crisi estiva a seguito dell’assassinio del deputato Mohamed Brahmi il 25 luglio sono ripresi parzialmente in settembre malgrado l’assenza dei deputati dell’opposizione. Non sono ripresi però i lavori sulla Costituzione la cui elaborazione è ancora in atto dopo oltre due anni. Il presidente dell’ANC dopo la crisi politica estiva aveva interrotto i lavori dell’Assemblea per tentare di trovare un’uscita alla crisi tra governo e opposizione ma la decisione di riprendere seppur parzialmente i lavori rispecchia il fallimento del dialogo e la forte pressione subita da Ben Jaafar. La situazione di non chiarezza per una effettiva agenda d’uscita di crisi ha come conseguenza di bloccare le istituzioni ma soprattutto la tanta auspicata attesa di ripresa economicae sociale del paese. Intanto si moltiplicano atti di repressione contro i giornalisti e assistiamo ad un valzer di arresti e liberazioni che inquietano chi aveva creduto che la libertà d’espressione fosse la prima manifestazione della libertà. Dopo gli arresti (e liberazioni) del sindicalista Zied El Hani, diTahar Ben Hassine (El Hiwar Ettounsi), di Zouhair El Jiss e di Mourad Meherzi, uno sciopero generale dei giornalisti (seguito al 90%) è stato indetto per denunciare gli abusi commessi contro coloro che si battono per un’informazione indipendente.

In Italia l’attesa caratterizza anche se in forma diversa la ripresa di settembre: un governo sempre in bilico, la cui continuità è sempre minacciata da chi seguita a ritenere che gli interessi ad personam siano interessi comuni. L’uscita seppur parziale dalla crisi continua a farsi attendere e specie i giovani non vedono effettivi spiragli per il loro futuro cercando sempre più su altri lidi la soluzione alla loro endemica precarietà. Se non è più la valigia in cartone che accompagna i nuovi migranti del 21° secolo, la valigia a quattro o due ruote, piena di libri, continua ad accompagnare i giovani italiani (ed adesso anche i meno giovani) alla ricerca di un lavoro dignitoso.

Sabato e domenica 20-21 settembre si è tenuta a Roma l’Assemblea Nazionale del Partito democratico per l’elezione del nuovo segretario. Alla stessa data, si è svolto a Cagliari l’81° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri. Il tema di grande interesse per quanti come noi vivono tra le due sponde del mediterraneo è “Dal Sud del mondo. La lingua, la cultura e l’economia italiane. La Sardegna come ponte sul Mediterraneo”.

A Tunisi, la visita di Emma Bonnino nel contesto di inquietante instabilità del mondo arabo, specie in Egitto e in Siria, ha significato anche la grande attenzione della politica estera italiana all’uscita della crisi politica che sta attraversando il paese.

Giovedi 19, nei locali della Dante Alighieri Tunisi, l’Inca-CGIL ha organizzato una tavola rotonda su “Pensionati italiani oltre frontiera. Per una nuova stagione dei diritti e dell’assistenza” per rispondere ai vari quesiti che i pensionati italiani residenti in Tunisia si pongono per la tutela dei loro diritti. (Il Corriere di Tunisi/Inform)

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