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giovedì 24 ottobre 2013

“Emigrati ancora discriminati sul’Imu”

ITALIANI ALL’ESTERO
Una nota dell’eurodeputato Enzo Rivellini (Pdl/Ppe)

“Emigrati ancora discriminati sul’Imu”

ROMA - La Camera dei Deputati ha dato recentemente il via libera ad alcuni emendamenti al decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, sull’Imu. Tra questi emendamenti approvati dalla Camera - ricorda l’eurodeputato Enzo Rivellini (Pdl/Ppe), in una nota - uno prevede l’esenzione del pagamento dell’Imu per “le abitazioni concesse in comodato a parenti in linea retta, che risultino ivi residenti e che abbiano un reddito non superiore a 15.000 euro annui”, mentre con un secondo emendamento “sono assimilate all’abitazione principale le unità immobiliari concesse in uso gratuito ai parenti e affini entro il primo grado e ai fratelli e alle sorelle, che le utilizzino come abitazione principale”.

Ovviamente siamo felici per i soggetti interessati da questi due emendamenti che potranno, così, evitare il pagamento dell’Imu per il corrente anno - prosegue Rivellini -. Tuttavia non possiamo non notare, ancora una volta e con profonda amarezza, che nel Parlamento italiano si continua a fregarsene degli italiani all’estero iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e delle loro legittime richieste come quella, appunto, di vedersi anch’essi riconoscere come abitazione principale, ai fini dell’Imu, la loro abitazione in Italia tenuta a propria disposizione e quindi sfitta.

Adesso non resta che sperare - conclude Rivellini - che degli italiani all’estero ci si ricordi perlomeno con la legge di stabilità 2014 e cioè nell’ambito del suo iter parlamentare quando si entrerà nel merito della Trise, la futura tassa sui rifiuti ed i servizi (che sostituirà l’Imu e la Tares), un’imposta che comprenderà la Tari (rifiuti, altra ingiustizia per gli emigrati!) e la Tasi (servizi pubblici indivisibili). (Inform)

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