ASSOCIAZIONI
Il presidente del Ctim Roberto Menia sulle proposte
elettorali per l’estero della Commissione dei
saggi
“La circoscrizione Estero non va abolita perché garantisce
l’elezione di coloro che vivono davvero all’estero e possono essere in
Parlamento gli ambasciatori delle nostre comunità”
ROMA- “Da più parti, in Italia ed all'estero si è levato un grido d’allarme per quanto riporta la relazione finale della Commissione per le riforme costituzionali istituita dal Presidente Letta nel giugno 2013 per ciò che attiene alla materia elettorale e più specificamente per la previsione del capitolo quinto punto 12, ovvero la soppressione della circoscrizione Estero”. Lo scrive in una nota il presidente del Ctim Roberto Menia che riporta il passo della relazione riguardante l’argomento : “La Commissione all’unanimità ha espresso una valutazione negativa sul funzionamento del voto degli Italiani all’estero. Si propone quindi la soppressione della Circoscrizione Estero, garantendo comunque l’esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’estero mediante strumenti idonei ad assicurare la libertà e la segretezza del voto. Qualora il Senato fosse formato con elezione diretta, si potrebbe prevedere in tale assemblea una rappresentanza delle comunità degli Italiani residenti all’estero”.
“Lungi da noi – spiega Menia - fare una difesa d’ufficio considerando intoccabile quanto prevede la legge voluta dal nostro fondatore Mirko Tremaglia, sicuramente emendabile e perfettibile, ma certo da non buttare via come ‘il bimbo con l’acqua sporca’. La
circoscrizione Estero è stata un’innovazione che ha voluto garantire una rappresentanza effettiva e totale di chi vive veramente all’estero, tesa cioè a dar voce all'altra Italia, considerando questa una risorsa unica ed incomparabile. Non a caso viene studiata in altri Paesi ed altri ordinamenti vorrebbero prenderla a modello. Una cosa però è garantire giustamente la segretezza e personalità del voto, che il sistema per corrispondenza ha dimostrato di non riuscire a fare, così come è vero che vanno cancellate le ombre pesanti ed i sospetti su brogli e falsi ritornati anche nell’ultima tornata elettorale. Ma – continua Menia - questo vuol dire operare sul metodo, non sul merito. Vuol cioè dire mettiamo seggi in sedi estere e consolati, istituiamone altre in sedi che si prestano a facile raggiungibilità, ipotizziamo seggi mobili che garantiscano il massimo esercizio del voto e la segretezza dello stesso, ma non aboliamo la Circoscrizione Estero, istituto che garantisce che si votino ed eleggano coloro che vivono davvero all’estero e possano essere in Parlamento gli ambasciatori delle nostre comunità. Se così non fosse – conclude Menia - dimezzeremmo la portata storica della Legge Tremaglia e sarebbe una sconfitta per tutti. E soprattutto per l’Italia intera, dentro e fuori i confini”.(Inform)
Nessun commento:
Posta un commento