SENATO DELLA REPUBBLICA
In Commissione Affari Costituzionali
Iniziata la
discussione sul disegno di legge (primo firmatario Francesco Giacobbe, Pd)
recante nuove norme sulla cittadinanza
ROMA - La Commissione Affari Costituzionali del Senato, nella seduta di ieri, ha iniziato la discussione generale sul disegno di legge n. 687 - primo firmatario Francesco Giacobbe, eletto per il Pd nella ripartizione Africa-Asia-Oceania-Antartide - dal titolo “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”. Nella precedente seduta del 9 ottobre il disegno di legge era stato illustrato dalla relatrice Isabella De Monte del Pd (v. Inform http://comunicazioneinform.blogspot.it/2013/10/il-disegno-di-legge-primo-firmatario.html).
Primo a prendere la parola il sen. Giacobbe che ha sottolineato, in considerazione dell'evoluzione della legislazione sull'acquisto della cittadinanza in particolare negli Stati Uniti d'America e in Australia, la necessità che siano nuovamente aperti i termini per la presentazione delle dichiarazioni ai fini del riacquisto della cittadinanza italiana per coloro che, già cittadini italiani prima dell'entrata in vigore della legge n. 91 del 1992, l'abbiano perduta per naturalizzazione. Inoltre, ha ricordato l'opportunità di riconoscere la cittadinanza alle donne, cittadine per nascita, che l'abbiano perduta per effetto della legge n. 555 del 1912 - successivamente dichiarata incostituzionale - in quanto coniugate con cittadini stranieri, anche quando il matrimonio sia stato contratto anteriormente al 1° gennaio 1948.
Il senatore Claudio Micheloni (Pd) ha proposto di svolgere alcune audizioni per acquisire elementi informativi sulle richiesta di acquisto della cittadinanza presentate, in misura abnorme, nei Paesi dell'America Latina. Al riguardo, ha ricordato che sono stati denunciati gravi abusi e che è stata segnalata la predisposizione di documentazione falsa per l'acquisto della cittadinanza, confermando la necessità che sia individuato un limite per l'acquisto della cittadinanza. Infatti, secondo quanto si deduce dai flussi di migrazione di cittadini italiani verso la Spagna, è di tutta evidenza il fenomeno di persone provenienti dall'America Latina che, al solo scopo di recarsi in quel Paese, acquistano la cittadinanza italiana, potendo così circolare liberamente nell'area Schengen. Analoga problematica è quella degli intensi flussi dall'America Latina agli Stati Uniti di persone che avevano acquisito la cittadinanza italiana.
Il sen. Giacobbe a sua volta, ha convenuto sull'opportunità di fissare un limite generazionale al diritto all'acquisto della cittadinanza: il disegno di legge intende sanare alcune ingiustizie palesi e indicare un limite congruo all'acquisto della cittadinanza. Il sen. Donato Bruno (PdL) ha poi invitato il Governo a fornire informazioni sul numero di persone potenzialmente interessate dalle norme in esame.
E’ intervenuto il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione osservando che la norma di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), è diretta a riconoscere il diritto di acquisire la cittadinanza italiana, in particolare a un numero limitato di donne, già cittadine, che l'abbiano perduta per matrimonio con stranieri contratto tra il 1912 e il 1948. Un numero maggiore di persone è rappresentato dai loro eredi, che ugualmente avrebbero il diritto di acquisire la cittadinanza italiana. Quanto alla lettera b), la riformulazione dell'articolo 4 della legge n. 91 riguarda solo i genitori o gli ascendenti in linea retta di secondo grado. Si è riservato, infine, di fornire ulteriori e più dettagliati dati, ricordando che alla Camera dei deputati sono in corso d'esame disegni di legge in materia di cittadinanza, dei quali, a suo avviso, è opportuno tenere conto.
Il seguito dell'esame è stato quindi rinviato ad altra seduta. (Inform)
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