ITALIANI
ALL’ESTERO
Nonostante
lo sgarbo del governo della Città di Buenos Aires
La collettività italiana in
Argentina ha reso omaggio a Colombo
Inoltre la rappresentanza dei
dirigenti delle nostre istituzioni ha ribadito l’opposizione della collettività
al progetto di trasloco del monumento del governo nazionale che vuole occupare
il suo posto con un’altra statua
BUENOS AIRES - I rappresentanti della comunità italiana in Argentina, hanno reso omaggio a Cristoforo Colombo in un nuovo anniversario del 12 ottobre, data della Scoperta d'America. Come é noto, inizialmente era stato organizzato un grande festival, ma la negativa a chiudere la strada e a disporre un servizio d'ordine con la Polizia Metropolitana, da parte delle autorità del governo della Città di Buenos Aires, costrinse i dirigenti degli enti convocanti - FEDIBA, COMITES di Buenos Aires, FEDITALIA, FACIA, FEDITAL e Circolo Italiano di Buenos Aires - a cancellare la festa e a farsi presenti, soltanto con una delegazione di dirigenti, per il doveroso e sentito omaggio al Grande Navigatore Genovese. Ad essi si sono uniti dirigenti di altre associazioni e federazioni che hanno voluto accompagnarli in una ricorrenza sentita, doverosa, ma certamente amara.
Dopo che sono stati cantati gli inni nazionali argentino e italiano, il presidente di FEDIBA, Dario Signorini, ha letto un comunicato il cui titolo è: "Perché abbiamo memoria, rendiamo omaggio a Colombo".
“Commemoriamo la Scoperta dell'America realizzata da Cristoforo Colombo - dice il documento - il quale ‘grazie al suo genio e coraggio mostrò al mondo un nuovo continente’. Crediamo che la cultura non è una moda, ma il riconoscimento di valori e apporti che per la loro straordinaria particolarità lasciano segni indelebili che non possono essere messi da parte, ma devono essere valorizzati in tutta la sua dimensione, specialmente quando contribuiscono allo sviluppo di un mondo migliore", si legge nel comunicato.
"In questo ventunesimo secolo, nel quale abbiamo superato molte barriere ideologiche, religiose e tanti pregiudizi, non dovremmo trovarci oggi a proporre antinomie tra i popoli originari e il contributo della cultura europea allo sviluppo di questo continente che, in ogni caso, sono complementari".
"In questo 12 ottobre - continua il comunicato letto da Signorini - non solo commemoriamo la Scoperta d'America, ma rivendichiamo questo dono realizzato quasi cento anni fa, perché resti nel posto dove fu collocato a eterna testimonianza della fratellanza tra il popolo argentino e gli immigrati italiani, che con il loro contributo hanno reso possibile questa realtà".
"Perché abbiamo memoria, perché difendiamo un lascito storico, per le generazioni che ci hanno preceduto nel cammino della vita, per noi che oggi ci tocca portare in alto le bandiere dell'italianità, per coloro che erediteranno questi valori, non possiamo lasciare che sia calpestata la storia e siano formulati falsi paradigmi che oscurano questo favoloso gesto d'amore, di fratellanza e di solidarietà dell'immigrazione italiana del 1900 verso il popolo argentino."
"In questa Terra tutti siamo migranti, per cui chiediamo la comprensione, la tolleranza e il rispetto a cui abbiamo diritto come comunità organizzata."
Tra i dirigenti presenti, il presidente del COMITES di Buenos Aires, Graciela Laino, il primo vicepresidente della FEDITALIA (la confederazione che raggruppa tutto l’Associazionismo italiano in Argentina) Pina Mainieri, il presidente della FACIA (la Federazione delle Associazioni Cattoliche italiane in Argentina) José Serra, il presidente della FEDITAL (Federazione delle Associazioni Italiane della circoscrizione consolare di Lomas de Zamora) e consigliere del Cgie, Gerardo Pinto, Padre Italo Serena assessore spirituale della collettività italiana di Buenos Aires e l'avv. Horacio Humberto Savoia, legale del Circolo Italiano di Buenos Aires. I quali, come il dott. Signorini, erano accompagnati da altri membri dei rispettivi consigli direttivi.
Presenti anche il presidente e il segretario della Federazione Argentina di Collettività Straniere (FAC) e anche la rappresentante della collettività brasiliana in quella federazione. Presenti inoltre i rappresentanti delle ong “Basta de demoler” e “Salvemos a las estatuas”. (Tribuna Italiana del 23 ottobre 2013 /Inform)
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