ITALIANI ALL’ESTERO
Oggi seminario a
Bologna su “Rappresentanza degli italiani all’estero: il punto di vista delle
Consulte regionali per l’emigrazione”, promosso dalla Regione Emilia Romagna
Fabio Porta (Pd): “Nella riforma costituzionale
riconoscere la centralità dei diritti di cittadinanza degli italiani
all’estero”
Al termine del seminario il presidente del Comitato
per gli italiani nel mondo della Camera dei deputati ha incontrato i
rappresentanti del coordinamento delle Consulte
BOLOGNA “Di fronte alle difficoltà del presente e alle ombre
che si proiettano sul sistema di rappresentanza dei cittadini italiani
all’estero, è arrivato il momento di ricostruire una visione generale e un
nuovo sistema di diritti politici e di strumenti di rappresentanza. Il punto
essenziale, l’asse del sistema, devono essere i diritti di cittadinanza
politica che la Costituzione garantisce senza eccezione di alcuna natura, meno
che mai di residenza territoriale. Vorrei essere semplice e chiaro: piena
cittadinanza politica vuol dire che il voto del cittadino italiano all’estero
deve essere ‘effettivo’ e ‘pieno’, come quello di qualsiasi altro cittadino che
viva in ambito metropolitano”.
Su questo presupposto si è sviluppato l’intervento che l’on.
Fabio Porta, presidente del Comitato permanente per gli italiani nel mondo e
promozione del Sistema Paese della Camera dei deputati, ha fatto nel corso del
seminario “Rappresentanza degli italiani all’estero: il punto di vista delle
Consulte regionali per l’emigrazione”, promosso dalla Regione Emilia Romagna
nella mattina del 25 ottobre a Bologna.
“Abolire la circoscrizione Estero – ha continuato Porta –
significa nei fatti rimettere in discussione l’effettività del voto degli
italiani all’estero, sancita nell’art. 48 della Costituzione. Prescindere dalla
presenza dei rappresentanti eletti all’estero nella Camera dei Deputati,
nell’ipotesi di una riforma monocamerale, significa togliere a milioni di
cittadini la facoltà di concorrere alla formazione del governo del Paese e
delle politiche fondamentali dello Stato. Le riforme – ha detto Porta - sono
necessarie, siamo pronti a discuterne nel merito, ma – ha aggiunto - chiediamo
che, nell’opera di riforma, non si creino differenze nei diritti di piena
cittadinanza tra i connazionali, sia che vivano in Italia che all’estero. Per
quanto riguarda la rappresentanza – ha proseguito l’on. Porta - cominciamo
intanto a rispettare le scadenze di legge previste per il rinnovo dei COMITES
perché possano fisiologicamente rigenerarsi e a dare loro le risorse necessarie
perché possano assolvere ai compiti previsti.Poi, riflettiamo pure sul modo in
cui essi possano avere un rapporto più autonomo e diretto con le autorità
locali e aprirsi, rinnovandosi anche culturalmente, alle esigenze dei
protagonisti delle ‘nuove mobilità’. Della necessaria riforma del CGIE si potrà
parlare solo quando saranno chiari gli esiti dei mutamenti costituzionali, in
modo da poter valutare quali debbano essere il ruolo e le caratteristiche di
questo necessario organismo”.
Dopo il seminario il presidente Porta ha incontrato i
rappresentanti del coordinamento delle Consulte regionali dell’emigrazione con
i quali ha discusso degli aspetti relativi all’associazionismo regionale ed al
rilancio della presenza delle regioni tra le rispettive comunità di
riferimento. (Inform)
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