EVENTI
Il 3 ottobre si conclude il ciclo di iniziative per il 150° anniversario della nascita del Vate
Budapest:
all’Istituto Italiano di Cultura lettura di poemi di Gabriele D’Annunzio e
incontro con Enrico De Carlo su “D’Annunzio enogastronomo”
BUDAPEST - Il ciclo di eventi organizzati
dall’Istituto Italiano di Cultura di Budapest in occasione del 150°
anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio, si chiuderà con la lettura
di alcuni noti poemi (La pioggia nel pineto, La sera fiesolana…) affidata ad
attori diplomati della scuola del Piccolo Teatro di Milano, sotto la sapiente
regia di un grande uomo della scena italiana ed internazionale, Gianfranco De
Bosio.
La lettura avrà luogo il 3 ottobre a partire
dalle ore 17.30 presso l’Istituto Italiano di Cultura.
E dopo la poesia ... la prosa.
Seguirà – alle ore 18.30 – un incontro con il
giornalista e scrittore Enrico De Carlo che illustrerà un aspetto insolito del
poeta “Gabriele D’Annunzio enogastronomo”.
Autore del libro Gabriele d'Annunzio e l'enogastronomia
della memoria, presentato all’ultimo Salone Internazionale del Libro di Torino,
Enrico De Carlo parlerà di un D’Annunzio convinto che il vino potesse essere
escluso dal vitto di un gastronomo, arrivando addirittura a sostenere “che non
si poteva essere un buon ghiottone essendo anche un buon beone”. Un Gabriele
D'Annunzio astemio, dunque. Ma non solo, perché D’Annunzio mangiava anche poco,
non fu mai un cuoco provetto, come amava far credere, né particolarmente
ghiotto. Si sottoponeva abitualmente a digiuni anche di 48 ore, poi, quando
però ricominciava a mangiare lo faceva, diceva lui stesso, come un “feroce lupo
della Majella”. Per lui c'era l'essenzialità storica della cucina abruzzese;
quella essenzialità che ritrovava nel Parrozzo di D'Amico, nei legumi conditi
con olio novello. Insomma, tante curiosità ed aneddoti da scoprire.
(Inform)
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