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giovedì 19 settembre 2013

Dalla deputata Fucsia Nissoli (SC) un’interrogazione al ministro degli Esteri sulla riorganizzazione della rete consolare e sulla chiusura del consolato di Newark

CAMERA DEI DEPUTATI
Dal question time in Aula

Dalla deputata Fucsia Nissoli (SC) un’interrogazione al ministro degli Esteri sulla riorganizzazione della rete consolare e sulla chiusura del consolato di Newark

Bonino: “Pur garantendo il mantenimento di adeguati livelli di assistenza ai connazionali sulla rete consolare il Mae deve adattarsi a tener conto delle nuove realtà su cui ci affacciamo per difendere anche i nostri interessi e migliorare la competitività del Paese, favorendone la crescita”

ROMA - Durante il question time nell’Aula di Montecitorio, la deputata Fucsia FitzGerald Nissoli (SC), eletta nella ripartizione America settentrionale e centrale, ha rivolto un’interrogazione al ministro degli Esteri, Emma Bonino, sulle problematiche conseguenti alla riorganizzazione della rete diplomatico-consolare, con particolare riferimento alla prospettata chiusura del consolato di Newark (New Jersey). Nell’interrogazione la Nissoli ha chiesto quali criteri siano stati adottati dal Mae per il riorientamento della rete diplomatico-consolare che comporta la chiusura di 14 sedi consolari, e in particolare se non si ritenga di dover procedere all’istituzione di un’agenzia consolare a Newark.

La Nissoli illustrando in Aula la sua interrogazione ha sottolineato come “la chiusura di svariate rappresentanze consolari, per altro effettuate, questa volta, senza alcuna consultazione parlamentare, causi numerosi problemi sia per i residenti all’estero che per il nostro sistema economico e imprenditoriale”. La parlamentare ha anche rimarcato come la sede consolare di Newark, la cui chiusura è prevista per il prossimo 28 febbraio, “sia cruciale nel panorama italoamericano per il ruolo di primo piano degli italoamericani nel New Jersey e per il suo posizionamento geostrategico”. “Se l’intento è razionalizzare e promuovere il nostro Sistema Paese oltre che assistere i nostri connazionali - si è chiesta la Nissoli - non vedo come tale provvedimento possa andare in questa direzione. Ma nessuno pensa ai tanti anziani che sarebbero costretti a fare lunghi viaggi per recarsi al consolato per un documento?” “Ministro - ha concluso la Nissoli - qualche giorno fa in Connecticut ho avuto modo di discutere di questa questione con l’On. Bill Pascrell, presidente dei parlamentari di origine italiana in USA, che mi ha rappresentato la forte preoccupazione che nutre per la chiusura di Newark, una preoccupazione che sottopongo alla sua sensibilità, consapevole che saprà trovare la giusta soluzione, fosse anche l’apertura di una agenzia consolare in loco”.

Il ministro degli Esteri Bonino, nella sua risposta, ha precisato che criteri di chiusura dei consolati sono quelli rispondenti ad una riduzione e razionalizzazione delle risorse umane della Farnesina “A seguito delle riduzioni di organico succedutesi a partire dal 2006 – ha spiegato la Bonino - il numero dei diplomatici è diminuito del 10% e il numero del personale delle aree funzionali ha subito una diminuzione del 23%. Il personale della Farnesina è la metà di quello della Francia, della Germania, del Regno Unito, le cui reti estere sono paragonabili alla nostra. Abbiamo inoltre un obbligo dettato dalla spending review. Vi è anche – ha proseguito la Bonino – un altro obiettivo; quello di liberare risorse da investire nei mercati emergenti dove non c’è alcuna presenza consolare: pensiamo infatti di aprire in queste aree tre nuove sedi consolari. Andremo invece a chiudere consolati dove le comunità italiana, pur rilevanti (a Newark vi sono circa 17 mila connazionali), sono però anche quelle più integrate”. “Per la chiusura delle 14 sedi consolari – ha aggiunto il ministro - abbiamo inoltre preso in considerazione alcuni parametri come ad esempio il volume dell’attività consolare, la consistenza della collettività, la distanza dalla sede che ne riceve le competenze, la facilità dei relativi collegamenti. In quest’ottica lei mi consentirà che la sede di Newark è ottimamente collegata via metropolitana, auto, traghetto con la sede che ne erediterà le competenze, e cioè il consolato generale di New York, che sarà rafforzato di conseguenza”. “Nel garantire il mantenimento di adeguati livelli di assistenza ai connazionali, – ha concluso la Bonino dopo aver espresso rincrescimento per la scelta obbligata che porterà alla chiusura delle sedi consolari - non solo sulla rete consolare, ma anche sugli Istituti di cultura, il Mae deve adattarsi a tener conto delle nuove realtà su cui ci affacciamo per difendere anche i nostri interessi e migliorare la competitività del Paese, favorendone la crescita. Quindi, nel garantirle che la soddisfazione degli utenti italiani è la nostra prima priorità, ho cercato di risponderle sui criteri e gli obblighi che ci hanno fatto propendere per questa scelta”. In sede di replica la Nissoli ha ribadito “la necessità di un punto di riferimento nel New Jersey perché è fondamentale per il nostro Sistema Paese soprattutto sul territorio di un nostro partner politico, economico e militare come gli Usa” ed ha insistito per l’attivazione in tempi rapidi, qualora non si rivedesse la chiusura del Consolato di Newark, di un’Agenzia consolare”. (Inform)

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