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martedì 10 settembre 2013

Il coordinatore del Maie in Centro America sulla ripresa dell’attività dopo la pausa estiva

MOVIMENTI POLITICI
Il coordinatore del Maie in Centro America sulla ripresa dell’attività dopo la pausa estiva

Ricky Filosa: “Il Maie pronto a rafforzarsi anche in Italia”

SANTO DOMINGO – Soddisfatto per gli esiti del III Congresso del Movimento Associativo Italiani all’Estero in Sud America il coordinatore del Maie in Centro America, Ricky Filosa, che segnala la ripresa dell’attività del Movimento a pieno regime, dopo la pausa estiva.

Filosa sottolinea la nutrita partecipazione all’evento svoltosi il 31 agosto a Buenos Aires, ribadendo l’apprezzamento per i contenuti trattati (vedi Inform del 4 settembre: http://comunicazioneinform.blogspot.it/2013/09/a-buenos-aires-il-iii-congresso.html), per “le parole pronunciate dai vari dirigenti e i concetti espressi dal presidente Ricardo Merlo che, ancora una volta – aggiunge, - dimostra di saper guardare lontano”. “La rotta è tracciata, la navigazione è stata lunga e lo sarà ancora, ma gli obiettivi si conoscono e si continuerà a lavorare tutti insieme, uno ad uno, uniti, per raggiungerli, come si è fatto finora – afferma il coordinatore, sottolineando in particolare l’obiettivo annunciato di far conoscere meglio il progetto politico del Movimento anche in Italia, “favorendo il coordinamento interterritoriale e la possibilità di una comune strategia nell’individuare e raggiungere gli obiettivi più ambiziosi”. “Il Maie non si ferma, anzi, accelera – precisa Filosa, confidando che il Movimento sia “pronto a raccogliere le sfide che verranno, anche quelle più ambiziose, come l’idea di diventare protagonista anche nello Stivale, come l’intenzione di partecipare alle Europee 2014”. 

Richiamato anche il documento redatto in occasione del Congresso: “i temi contenuti – dice – sono tutti di grande importanza”. “Si parla – sostiene Filosa – di una politica con la P maiuscola, di un progetto a lungo termine e ad ampio raggio. E anche per questo vi si legge che sempre maggiore spazio dovrà essere dato alle nuove generazioni, a quei giovani che hanno dimostrato di meritare fiducia e ruoli di responsabilità, proprio perché senza giovani non ci può essere futuro, nemmeno per il Maie”.

Per il coordinatore la sfida più importante resta quella di “dimostrare che il Maie ha intenzione davvero di trasformare le sue idee in realtà”, insieme alla “forza, che deriva dalle comunità italiane nel mondo, per fare in modo che il Bel Paese si accorga finalmente dei suoi figli residenti oltre confine, e allo stesso tempo per contribuire alla ripresa economica, sociale e politica dell’Italia”. “I presupposti ci sono tutti. Se l’impegno sarà costante – conclude, - il Maie può farcela davvero”. (Inform)

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