SINDACATI
La Uil scuola sul decreto legge
101/2013 in discussione al Senato che riguarda le istituzioni scolastiche e
culturali italiane all’estero
Di Menna: “Si esprime un giudizio
fortemente critico sulla possibilità, introdotta dal decreto, di assumere al
posto dei supplenti, nelle scuole statali all’estero, personale docente con
contratto locale, anche per materie di insegnamento previste dall’ordinamento
scolastico italiano”
ROMA – E’ all’esame delle competenti Commissioni del Senato il decreto legge 101/2013 che si prefigge il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. Sulla parte del provvedimento che riguarda le istituzioni scolastiche e culturali italiane all’estero ed in particolare sulla norma che permette l’assunzione in loco di personale docente nelle scuole statali, la Uil scuola ha espresso totale dissenso, chiedendo un immediato confronto con il Parlamento. Secondo la Uil scuola, che chiede la soppressione dell’articolo sulle assunzioni a contratto – questa decisione “mette a rischio proprio la funzionalità delle nostre scuole all’estero, oltre ad essere palesemente in contrasto con l’art.629 del D.L.vo 297, che obbliga il Mae a garantire alle scuole italiane all’estero l’ordinamento delle scuole statali del territorio nazionale”. “Si esprime un giudizio fortemente critico, - afferma in proposito il segretario della Uil Scuola Massimo Di Menna- sulla possibilità, introdotta dal decreto, di assumere al posto dei supplenti, nelle scuole statali all’estero, personale docente con contratto locale, anche per materie di insegnamento previste dall’ordinamento scolastico italiano. Il Governo – mette in chiaro il sindacalista – non pensi ad interventi di modifica, per legge, delle norme contrattuali in vigore; non è attraverso forme di ulteriore precarizzazione che le nostre scuole nel mondo potranno essere in grado di garantire una offerta didattica di alta qualità e di adeguata professionalità , a sostegno del nostro made in Italy”. Per quanto poi riguarda il provvedimento in generale Di Menna sottolinea come “sia certamente un segnale positivo l’attenzione del Governo ai problemi della scuola all’estero, dopo i tagli del 40% degli organici dei docenti delle istituzioni scolastiche e culturali italiane nel mondo previsti dalla spending review. Esso – continua Di Menna - raccoglie l’allarme lanciato dalla Uil scuola, che ha negli ultimi mesi sollecitato il Parlamento ad avviare il necessario processo riformatore di queste istituzioni strategicamente così importanti per il nostro paese, ed evitare una crisi irreversibile delle nostre più importanti scuole presenti nel mondo, con gravi conseguenze all’immagine e alla credibilità dell’Italia, tenuto conto dell’importanza, per la nostra politica estera, degli strumenti di promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana”.
“Tuttavia, - precisa Di Menna - lo sblocco delle nomine del personale all’estero, previsto dal decreto, pur con opportuni miglioramenti in sede di conversione in legge che indichino criteri e priorità di intervento, rappresenta, a parere della Uil scuola, soltanto una soluzione tampone e ancora insufficiente , se non si pone mano al più presto, da parte del Parlamento, ad una organica riforma del settore, che sia in grado di garantire le risorse necessarie ad assicurare un futuro certo alle nostre scuole nel mondo”. (Inform)
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