STAMPA
ITALIANA ALL’ESTERO
Da “America
Oggi”, 23.10.2013
Il presidente del Senato Grasso al
Consolato generale di New York
NEW YORK - Prima di prendere il volo nel pomeriggio di ieri per Washington dove incontrerà il vice presidente Joe Biden, il presidente del Senato Pietro Grasso ha incontrato la stampa al Consolato Generale per fare il punto sulla sua visita negli Stati Uniti.
"Ho programmato e realizzato questi incontri con la comunità italiana proprio perché sono convinto della interazione e della proiezione all'estero delle diverse componenti del Paese e ho molto apprezzato il lavoro delle diverse organizzazioni italiane a New York".
Pietro Grasso ha parlato anche dell'incontro che domenica ha avuto con i componenti del Circolo PD nel Greenwich Village e nell'occasione gli è stata donata la tessera onoraria, poi lunedì con gli imprenditori del Gei e con la comunità in Consolato. "Ho potuto cogliere questo rapporto, di come l'imprenditoria italiana riesce a fare promozione, a realizzarsi in questo contesto. Le nostre eccellenze riescono in questo sistema ad emergere", ha detto Grasso.
Ha auspicato che la profonda crisi economica ed etica, ha sottolineato, possa far scattare una reazione "per valorizzare, nell'interesse generale di tutto il Paese i contributi di persone che sono proprio quelle che ho incontrato in queste occasioni. Questo - ha precisato - è il dato del rapporto con la comunità italiana. Coglie il fatto che ho potuto percepire che il rapporto tra gli italiani all'estero e le istituzioni vuole essere continuo, con un cordone ombelicate attaccato all'Italia".
Tra gli incontri istituzionali di Pietro Grasso c'è stato quello con il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, "che mi ha fatto ricordare il mio primo incontro istituzionale da presidente del Senato, perché dopo pochi giorni che ero stato eletto, l'ho incontrato a Roma" ha raccontato Grasso.
"Allora avevo preso con lui l'impegno di far ratificare nel più breve tempo possibile il Trattato sul commercio delle armi in Italia. E con orgoglio, possiamo dire che il nostro Paese è stato il primo lo scorso 25 settembre ad approvare la legge di ratifica. Così - ha aggiunto - ho potuto ricambiare la visita dicendogli che ero riuscito a mantenere la mia promessa. È un successo personale per il Segretario Generale, ma anche per le Nazioni Unite e mi piaceva aver valorizzato questa sua attività".
Grasso ha precisato di avere parlato con Ban Ki-moon anche di Siria e Libano.
"Di tutte quelle missioni di pace in cui è coinvolta l'Italia con un contributo che è in termini di truppe, il più alto dei paesi occidentali. La pace come missione - ha sottolineato il presidente del Senato - è qualcosa che tutti gli italiani sentono e questo tema certamente è apprezzato anche a livello internazionale, un ruolo che l'Italia vuole mantenere".
Pietro Grasso ha spiegato che la sua visita, seguente a quella di Letta, dimostra segni di stabilità. "La principale preoccupazione dei nostri partner stranieri è la stabilità di governo e negli Stati Uniti ho rassicurato tutti che ci sono le condizioni per poter continuare sulla strada intrapresa".
Secondo quella che è la visione di Pietro Grasso, che risente - ha detto - del suo precedente impegno come magistrato, "non ci può essere sviluppo senza legalità, senza il ruolo della legge, senza il ruolo delle regole, senza che su queste basi si possano poi fondare i diritti degli uomini, i diritti umani, di eguaglianza. Sotto questo profilo penso - ha proseguito Grasso - che abbiamo potuto manifestare questi obiettivi, che sono uno sviluppo nella legalità".
E su questo tema, a proposito del bubbone delle intercettazioni di italiani spiati, sollecitato Grasso ha dichiarato che se affronterà la questione con il vice presidente Biden "ribaderò che noi abbiamo una legge sulle intercattazioni e tutte devono essere sottoposte ad autorizzazione, anche quelle preventive. Tali intercettazioni sul nostro territorio nazionale non si possono fare, se non nel rispetto della legge".
In vista del voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi, il presidente Grasso ha detto che si occuperà della questione subito dopo questa missione, dicendosi peraltro ottimista sul fatto che il voto non metterà a rischio la ritrovata stabilità di governo.
Ed ha precisato "se il voto sarà segreto bisognerà vedere se sarà davvero un voto di coscienza o se dipenderà piuttosto da interessi diversi. Se invece il voto sarà palese, tutto sarà più chiaro".
L'altro argomento toccato da Grasso riguarda la ventilata proposta di abolizione del voto degli italiani all'estero.
"Nella illustrazione che anche al Senato è stata fatta dal senatore Quagliarello sulle riforme istituzionali, uno dei temi era l'abolizione del voto all'estero. Naturalmente come proposta e quindi bisognerà vedere sul piano delle riforme istituzionali sarà un tema che sarà affrontato ed eventualmente come. Per quanto mi riguarda - ha precisato Grasso - da quello che vedo e questa partecipazione degli italiani, se devo essere coerente con quello che ho detto all'inizio, devo dire che se c'è questo cordone ombelicale, io ritengo che invece si debba mantenere il voto. Forse - ha concluso -, qualche metodo sul sistema di votazione può essere migliorato per evitare le frodi elettorali che hanno rivelato alcune indagini". (Riccardo Chioni - America Oggi del 23 ottobre 2013 /Inform)
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