INTERVENTI
40 anni fa il golpe in Cile
Fausto Longo
(Psi) :“Nunca mas”, mai più
ROMA - Sono quaranta gli anni trascorsi dall’abbattimento violento del
governo democratico di Salvador Allende e dall’inizio della lunga notte della
democrazia cilena.
Ricordiamo tutte le migliaia di persone uccise, scomparse, gli
operai e gli intellettuali, le donne, gli uomini, i ragazzi come i fratelli
Lorca della Gioventù socialista, uccisi mentre operavano in clandestinità, il
dirigente del sindacato dei pubblici dipendenti Tucapel Jmenez. La Cut di
Figueroa e di Calderon che aveva un milione di iscritto nel 1972,
decimata scientificamente in tutti i suoi gruppi dirigenti.
Una violenza cieca , di massa e selettiva, che prima il cardinale Raul
Silva e la Vicaria di solidarietà nel ’77 e poi, via via, con più incisività,
le forze politiche democratiche, in diversi modi, hanno combattuto nell’interno
del paese, sostenuti dalla organizzazione dei cileni in esilio e dai
democratici di tutto il mondo. Oggi il presidente Allende è ancora con i
cileni. I valori della giustizia sociale e della libertà, la lotta alle
ingiustizie e alle insopportabili diseguaglianze sociali è ancora
l’obiettivo più importante per cambiamenti strutturali della società cilena,
che Michelle Bachelet sostiene nella sua campagna elettorale per la
presidenza della Repubblica.
il Presidente Allende è stato il miglior presidente del Cile
incarnando il sogno di una generazione e rappresentando il meglio della
sinistra cilena e di tutta l’America Latina . Lo ha ricordato Lagos e lo
ha riconosciuto l’antico dirigente dei comunisti cileni Corvalan,
che, intervistato tempo fà, ha ricordato come Allende “demonstrò una
consecuencia politica incommensurabile”. Allende presidente si battè per
quegli obiettivi per i quali da dirigente socialista si era impegnato
percorrendo tutto il Cile, per suscitarne il consenso. L e ricchezze minerarie,
rame in primo luogo, le imprese elettriche, la radiofonia la metallurgia,
l’industria tessile, le banche il commercio, la riforma agraria.. Se oggi la
Codelco, la società del rame è ancora in parte cilena. Se con le sue
vendite lo Stato seguita oggi ad equilibrare il bilancio statale è
merito di Allende che si è opposto alla rapina in atto da parte di aziende straniere
come suo merito è la riforma agraria. I 5.223 mila ettari espropriati a
proprietari improduttivi dal governo Allende, i 3.500 mila ettari espropriati
dal governo Frei hanno posto fine, allora, al latifondo, dando il passo alla
moderna agricoltura cilena. L’essersi opposto alle mire del governo
statunitense fino al sacrificio della propria morte rappresenta un esempio di
amor patrio e di fedeltà alla Costituzione ed ai principi a base della
sua vita politica che non sarà mai dimenticato.
No hay manana sin ayer, non c’è l’oggi senza lo ieri. E’ vero.
E’ per questo che in questi giorni anche in Italia si perseguono i delitti che
furono organizzati, in associazione fra loro, da parte delle dittature
sudamericane con il “Piano Condor”.
I crimini contro l'umanità non vanno amnistiati né possono essere
prescritti. Dieci anno or sono l’Agrupacion de familiares de detenidos
desaparecidos del Cile, scriveva in un suo documento:
“La verità e la giustizia come concetti integrali- sono una domanda
permanente, irrinunziabile e di azione continua fintanto che non si conosca la
verità rispetto a ciò che è accaduto ai nostri familiari, che non se ne
recuperino i resti e che siano penalmente sanzionati coloro che risultino
responsabili di questi crimini giuridicamente da riconoscere come delitti di
lesa umanità e pertanto non amnistiabili ed imprescrittibili, in coerenza con
le normative internazionali cui i singoli stati sono tenuti ad ottemperare”.
A dieci anni da quella denuncia molto c’è ancora da fare perché
giustizia e verità si possano fino in fondo riaffermare . La società cilena non
può rimuovere una questione basilare per una vera riconciliazione fra tutti i
cileni e per finalmente costruire un futuro da tutti condiviso.
Il Sudamerica è profondamente cambiato e la democrazia ha fatto
arretrare le dittature militari e non.
Un Sudamerica democratico e prospero è possibile all’insegna della
collaborazione paritaria e della fratellanza fra i popoli. A 40 anni dal golpe
cileno Il monito permanente, rivolto a tutti resta ancora il grido “Nunca
mas”.(Fausto Longo*-santi news/Inform)
*Senatore del Psi eletto nella circoscrizione America Meridionale
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