ATTIVITA’ PARLAMENTARE
Comitato per gli
italiani nel mondo della Camera.
L’intervento di Marco Fedi (Pd) all’audizione dal vice
ministro degli Esteri Bruno Archi
“Noi riteniamo che sia possibile mantenere i servizi
consolari, recuperando anche errori commessi in passato, e assicurare la
presenza diplomatica nel mondo senza tagli alla rete, semplicemente rimodulando
l’organizzazione degli uffici consolari”
ROMA - “La straordinarietà degli
eventi, dalla crisi economica al Governo delle larghe intese fino allo stallo
legato alla situazione politica interna, richiederebbe una forte azione
riformatrice e scelte davvero innovative”. Lo ha affermato il deputato del Pd
Marco Fedi, eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, nel
corso del suo intervento durante la seconda parte dell’audizione dal vice
ministro degli Esteri Bruno Archi davanti al Comitato per gli italiani nel
mondo della Commissione Esteri della Camera.
“Noi riteniamo – ha affermato Fedi
dopo aver evidenziato che le scelte del Mae sulla riorganizzazione della rete
consolare sono errate e che il ministero continua a privilegiare le spese
amministrative rispetto a quelle per i nostri connazionali nel mondo -
che sia possibile mantenere i servizi consolari, recuperando anche errori
commessi in passato, e assicurare la presenza diplomatica nel mondo senza tagli
alla rete, semplicemente rimodulando l’organizzazione degli uffici consolari.
Chiediamo al Governo, nella sua collegialità, di assumere questo impegno”.
“Esprimiamo inoltre preoccupazione
- ha continuato Fedi - per la possibilità di ulteriori tagli ai ministeri, ed
al Mae in particolare, per la copertura delle modifiche sull’IMU e ci chiediamo
in che misura i tagli peseranno sugli italiani nel mondo, che dalle modifiche
IMU sono nuovamente esclusi”. Temi, questi ultimi, su cui è stata auspicata una
maggiore attenzione del Governo.
Oltre a ribadire che entro il 2014
si tengano finalmente le elezioni per Comites e Cgie, Fedi ha chiesto che
la Farnesina informi il Parlamento e il Cgie sulle modalità di voto che intende
adottare, in particolare sulle forme della proposta di voto elettronico di cui
si parla ma che nessuno conosce.
“Siamo consapevoli del fatto – ha
concluso il parlamentare – che la Farnesina sia stata penalizzata dai tagli e
che oggi uno stanziamento dello 0,21% del PIL è largamente insufficiente. Ma
proprio per questa ragione occorre adottare, in pieno e sempre, i principi
della spending review affiancando alla migliore gestione delle risorse, con
invarianza dei servizi, un serio piano di riforme condivise”.(Inform)
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