INIZIATIVA ITALIA-AFRICA
Presentata oggi alla Farnesina
Emma Bonino:
“Iniziativa a tutto campo per riaccendere i riflettori nel nostro Paese sul
continente africano”
L’Italia punta
a una conferenza con l’Africa nel 2015. Auspicata dal ministro degli Esteri
prossima apertura di un’Ambasciata italiana
a Mogadiscio. In gennaio Bonino in Ghana, Senegal e Sierra Leone. Vice ministro
Pistelli ad Addis Abeba per il Vertice dell’Unione Africana
ROMA – Un’iniziativa “a tutto campo, per riaccendere i riflettori nel
nostro Paese” sull’Africa rilanciando il partenariato politico, economico,
culturale tra l’Italia e l’intero continente africano. Così il ministro degli
Esteri Emma Bonino ha presentato oggi alla Farnesina l’Iniziativa
Italia-Africa, in una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il
ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray e il
ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge.
L’iniziativa Italia-Africa, ha rimarcato Bonino, non “non vuole essere
solo una ricognizione di quanto si sta facendo” ma “vuole dare impulso e andare
oltre”, riaccendendo i riflettori sul continente africano “al fine di mostrare
chiaramente in Italia e in Africa le possibilità offerte da una reciproca
collaborazione a tutto campo: politico, economico, sociale e culturale”.
L’Italia, attraverso un’azione di sistema, “vuole così inserirsi con la sua
capacità di fare e con le proprie eccellenze nelle positive dinamiche in atto”
in Africa. Anche perché quello africano, se da un lato, come tutti, è un luogo
di luci e ombre, dall’altro presenta grandi opportunità che ben si coniugano
con la diplomazia per la crescita messa in atto dal MAE. Con una popolazione
femminile media al 50%, un tasso di crescita medio annuale del 2,3% e una
popolazione inferiore ai 14 anni che comprende il 40,8% di quella totale,
l’Africa mostra una classe imprenditoriale giovane, dinamica, dove fondamentale
è il ruolo delle donne, ha spiegato Emma Bonino ricordando come, secondo le
stime del FMI, “ben 7 delle 10 economie che registreranno i più elevati tassi
di crescita nel quinquennio 2011-15 appartengono a Paesi sub-sahariani”:
nell’ordine, saranno infatti, Etiopia, Mozambico, Tanzania, Repubblica
Democratica del Congo, Ghana, Zambia e Nigeria.
“Vogliamo ripercorrere la dinamica dell’iniziativa Italia-America
Latina” arrivando, “se riusciremo a lavorare bene”, ad una conferenza
Italia-Africa nel 2015, ha poi rimarcato Bonino, auspicando la prossima
apertura di un’Ambasciata italiana a Mogadiscio e annunciando le prossime
missioni in Ghana e Senegal - dal 5 all’ 8 gennaio - e in Sierra Leone, a
partire dal 13 dello stesso mese. E, sempre in gennaio, il vice ministro Lapo
Pistelli si recherà ad Addis Abeba per partecipare al Vertice dell’Unione
Africana.
L’iniziativa Italia-Africa, quindi, si pone l’obiettivo di rilanciare
rilanciare l’azione italiana in diversi settori: dai diritti umani alla
stabilizzazione democratica, dalla prevenzione dei conflitti a rinnovabili,
agricoltura e ambiente, facendo sì che “il processo di partenariato si sviluppi
in settori individuati assieme” agli interlocutori africani, ha ancora spiegato
Emma Bonino ricordando il ruolo che la comunità africana in Italia potrà avere
nell’iniziativa e sottolineando come, anche l’Expo 2015 di Milano, al quale i
Paesi africani hanno aderito massicciamente, sia una grande opportunità per il
rafforzamento della collaborazione economica tra le imprese italiane e il
continente.
Continente che, come tanti altri luoghi del pianeta, presenta comunque
delle aree di crisi. “La questione del Mali resta aperta, con addentellati
importanti in altri Paesi della riva Sud del Mediterraneo per le interconnessioni
creatisi con gruppi jihadisti la cui mobilità è preoccupante”, ha ricordato la
titolare della Farnesina che, soffermandosi sulla situazione in Sud Sudan, ha
evidenziato il sostegno alla mediazione in corso di Kenya e Etiopia, spiegando:
“Abbiamo ora un coordinamento europeo e anche a livello Onu, lì non si agisce a
livello bilaterale. Il problema è che anche a livello multilaterale, la
discussione non è facile, le opinioni sono divergenti e non c’è grande
entusiasmo su un intervento”.(Inform)
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