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lunedì 23 dicembre 2013

Natale in missione per 5200 soldati - Dove sono impegnati i nostri militari


RASSEGNA STAMPA

Da “La Stampa.it”

Natale in missione per 5200 soldati

Dove sono impegnati i nostri militari

Contingenti in 25 Paesi, i più numerosi in Afghanistan e Libano. «Vediamo i nostri figli soltanto su Skype». I due marò raggiunti in India dalle famiglie

 

Sarà un Natale “operativo” all’estero per circa 5200 soldati italiani in missione in 25 Paesi, impegnati nelle 33 attività internazionali a cui partecipa l’Italia. Circa 2.700 sono in attività in Afghanistan tra Kabul e Herat e 1.300 in Libano, a questi si aggiungono, per ricordare le operazioni più importanti, 565 nei Balcani e 79 in Egitto, 352 in Oceano indiano impegnati in azioni di antipirateria, 27 in Mali, 52 in Libia, 7 in Darfur, 3 in Pakistan, 4 a Cipro, 4 in Georgia, 25 a Malta e 5 Marocco. Da ricordare anche i due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che sono stati raggiunti in India dalle loro famiglie. 

Come i loro colleghi in varie parti del mondo, i militari italiani in Afghanistan trascorreranno il Natale lontano dalle loro famiglie, rispettando per quanto è possibile la tradizione, con la Messa la sera del 24 ma comunque «sempre operativi», spiegano dal comando del contingente italiano a Herat. «Sono partito per la missione quando mio figlio aveva tre mesi, lo rivedrò domani sera attraverso Skype che ne ha nove», dice un ufficiale. Sarebbe stato il nostro primo Natale, ma le famiglie hanno chiaro il senso del nostro impegno in questo Paese e si sacrificano per questo”. 

Qualcuno è tornato a casa per una breve licenza, altri andranno successivamente, ma la maggior parte rimane in servizio. I soldati della base di Herat, tanto per sentirsi a casa, hanno realizzato qualche albero di Natale e un piccolo presepe. La sera della vigilia, anche se non sarà proprio un cenone all’italiana, per loro ci sarà un brindisi sobrio «tanto per creare un’atmosfera diversa». Il panettone «ancora non si è visto, probabilmente sarà la sorpresa dell’ultimo momento del maresciallo addetto alla mensa». Sempre all’insegna della tradizione italiana anche il pranzo di Natale. Nessun particolare piatto da gourmet ma solo la voglia di trascorrere le feste anche con i colleghi spagnoli e ucraini ospitati nella base di Herat. Ma soprattutto, ci sarà per tutti un momento particolare, il collegamento con la famiglia in Italia attraverso Skype.  (La Stampa.it,23dicembre 2013)

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