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venerdì 27 dicembre 2013

Fondazione Migrantes: le due “vergogne” del 2013


FONDAZIONE MIGRANTES

La nota

Le due “vergogne” del 2013

 

ROMA – Il 2013 nel mondo dell’immigrazione italiana si chiude con il peso di due vergogne: i 366 morti nel tratto di mare Mediterraneo di fronte a Lampedusa e i 7 lavoratori cinesi morti nella fabbrica di Prato. Due tragedie che richiamano il dramma delle migrazioni forzate oggi, a cui il Pontificio Consiglio  dei Migranti e Itineranti e Cor Unum hanno voluto  dedicare nel 2013 un documento per richiamare la comunità cristiana e la società a un nuovo impegno di carità e giustizia.

Lampedusa con i suoi morti ricorda il dramma delle guerre alle porte dell’Europa, dimenticate, tollerate se non talora anche alimentate dagli armamenti, ma anche l’incapacità dell’Italia e dell’Europa di leggere e gestire  un nuovo fenomeno di mobilità. Prato con i suoi morti sul lavoro ricorda la necessità di una nuova ‘battaglia sociale - per usare le parole di don Murri - di un nuovo movimento sociale che riparta dai diritti dei lavoratori, ma rinnovi anche le regole dell’economia: in tal senso vanno riprese le sollecitazioni dell’enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI e il forte appello di Giovanni Paolo II ad essere “tutti responsabili di tutti”. Il 2014 vedrà le elezioni europee: un momento importante per passare dalle parole ai fatti nella comune politica migratoria, salvando la qualità della democrazia europea dagli assalti estremisti.

L’augurio è che il 2014 veda passi concreti nella gestione delle migrazioni in Italia e in Europa, con l’attenzione alla forte mobiltà dei giovani, al dramma delle famiglie rifugiate, alla partecipazione dei migranti alla vita sociale e politica. Ogni forma di esclusione, di privazione dei diritti indebolisce la costruzione di una città dell’uomo e la sicurezza sociale e produce nuove “vergogne” denunciate da Papa Francesco. (Fondazione Migrantes)

Inform

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