FONDAZIONE MIGRANTES
La nota
Le due “vergogne” del 2013
ROMA – Il 2013 nel mondo dell’immigrazione italiana si
chiude con il peso di due vergogne: i 366 morti nel tratto di mare Mediterraneo
di fronte a Lampedusa e i 7 lavoratori cinesi morti nella fabbrica di Prato.
Due tragedie che richiamano il dramma delle migrazioni forzate oggi, a cui il
Pontificio Consiglio dei Migranti e Itineranti e Cor Unum hanno
voluto dedicare nel 2013 un documento per richiamare la comunità
cristiana e la società a un nuovo impegno di carità e giustizia.
Lampedusa con i suoi morti ricorda il dramma delle guerre
alle porte dell’Europa, dimenticate, tollerate se non talora anche alimentate
dagli armamenti, ma anche l’incapacità dell’Italia e dell’Europa di leggere e
gestire un nuovo fenomeno di mobilità. Prato con i suoi morti sul lavoro
ricorda la necessità di una nuova ‘battaglia sociale - per usare le parole di
don Murri - di un nuovo movimento sociale che riparta dai diritti dei
lavoratori, ma rinnovi anche le regole dell’economia: in tal senso vanno
riprese le sollecitazioni dell’enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI e
il forte appello di Giovanni Paolo II ad essere “tutti responsabili di tutti”.
Il 2014 vedrà le elezioni europee: un momento importante per passare dalle
parole ai fatti nella comune politica migratoria, salvando la qualità della
democrazia europea dagli assalti estremisti.
L’augurio è che il 2014 veda passi concreti nella gestione
delle migrazioni in Italia e in Europa, con l’attenzione alla forte mobiltà dei
giovani, al dramma delle famiglie rifugiate, alla partecipazione dei migranti
alla vita sociale e politica. Ogni forma di esclusione, di privazione dei
diritti indebolisce la costruzione di una città dell’uomo e la sicurezza
sociale e produce nuove “vergogne” denunciate da Papa Francesco. (Fondazione
Migrantes)
Inform
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