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lunedì 30 dicembre 2013

I 40 anni del Monumento “simbolo” della nostra emigrazione

ASSOCIAZIONI
Su “Piemontesi nel mondo” gennaio 2014, editoriale del presidente Michele Colombino

I 40 anni del Monumento “simbolo” della nostra emigrazione

TORINO - Con due avvenimenti di grande valenza culturale musicale: la presentazione della nuova armonizzazione sinfonico-corale dell'Inno Ufficiale dei Piemontesi nel Mondo “Noi soma Piemontèis” e del libro “I grandi Maestri Piemontesi della fisarmonica” del Prof. Fabio Banchio presso l'aula legislativa del Consiglio Regionale del Piemonte avvenuti il 15 novembre 2013, l'Associazione Piemontesi nel Mondo ha chiuso l'anno sociale rilanciando la “piemontesità” nella giusta scala dei valori e conseguendo ampi consensi da parte del settore informativo: reti televisive, organi di stampa a livello nazionale e regionale, internet.

Particolare citazione merita l'articolo del giornalista Alessandro Mondo “L'Inno degli Emigrati” sul giornale La Stampa di Torino del 9 dicembre scorso che ha descritto e qualificato l'Inno Ufficiale dei Piemontesi nel Mondo come: “Obiettivo: dare voce, senza clamore e in lingua rigorosamente piemontese, a milioni di conterranei. Molti dei quali hanno fondato città, senza abdicare al tradizionale riserbo e senza mai dimenticare la terra dei padri. Omaggio a una storia di successi”.

Il nuovo anno che sta per iniziare sarà viceversa particolarmente dedicato alle celebrazioni del 40° anniversario della realizzazione del Monumento “Ai Piemontesi nel Mondo” di San Pietro Val Lemina in provincia di Torino, riconosciuto come “Monumento simbolo” della nostra emigrazione, dal quale è partita la scintilla della riscossa piemontese con la nascita, la costituzione e l'unificazione del movimento associativo organizzato nel mondo.

Un'opera bronzea e un evento che hanno ridato voce e storia agli emigrati piemontesi “partiti senza speranza di ritorno”, ma con la sempre consapevolezza dei grandi valori della terra di origine e l'orgoglio di appartenere a un popolo ricco di valenze culturali e storiche.

Dal 4 al 12 luglio 2014 sono previste le seguenti iniziative: una conferenza sull'esodo migratorio del territorio; una mostra fotografica sulla storia del monumento a partire dal 13 luglio 1974; una mostra filatelica tematica “I piemontesi nel mondo e la loro storia postale”; una mostra multimediale “Lettere dall'altro mondo” sulla corrispondenza epistolare dei nostri emigrati; un incontro internazionale delle Associazioni e piemontesi singoli nel mondo; la collocazione di una targa bronzea commemorativa del 40° con la riproduzione facciale di Papa Francesco Jorge Mario Bergoglio argentino di nascita, con origini piemontesi; un momento musicale in ricordo di tutti i piemontesi deceduti all'estero; la consegna ufficiale del cd riproducente l'inno dei piemontesi nel mondo “Noi soma Piemontèis” alle singole delegazioni estere.

Il tutto per riconfermare l'importanza storica del monumento, le motivazioni e i valori che ne derivano, il ruolo di richiamo al processo di emancipazione delle nostre associazioni che hanno saputo, creandosi e unificandosi, porre fine all'isolamento e alla penalizzazione dell'incuria e dell'abbandono.

Da quel 13 luglio 1974 la piemontesità è infatti sbarcata nelle lande più remote e ha avuto il merito di non perdere la propria identità, ma anzi di farne humus fertile nelle patrie adottive. Disseminate un po' dovunque ci sono circa 170 Associazioni e rappresentanze, vere e proprie “ambasciate” piemontesi impegnate a costruire il nuovo volto di una presenza oltre confine che sente e avverte ora altre esigenze.

Le lacrime della lontananza hanno lasciato il posto ad una consapevolezza diversa. Oggi più che mai c'è concreto bisogno di continuità nei V vari provvedimenti nazionali e regionali a partire dall'assicurazione finanziaria al Museo dell'emigrazione di Frossasco, ora punto di riferimento e centro aggregante della nostra storia e della nostra cultura.

Associazioni ed Enti istituzionali, uomini della politica, della cultura e del volontariato, e quanti ad ogni livello operano nel settore dell'emigrazione, tutti dobbiamo continuare uniti nella più grande collaborazione per programmare, per contarci, per fraternizzare, per fondere le due anime del popolo piemontese: quella presente sul territorio e quella lontana, ma ancora con la mente e il cuore legati alla propria terra.

La strada è quella di riuscire, tutti insieme, a formare una nuova coscienza dell'emigrazione, una nuova consapevolezza dei problemi imposti dall'attuale società multi-etnica, multi-culturale, multi-razziale.

È quello che ci insegnano e chiedono con insistenza i piemontesi nel mondo nel loro continuo riferimento alla propria “Patria cita”. È la volontà di coinvolgimento e cooperazione a conferma di un affetto che lega un popolo disperso geograficamente, ma altrettanto unito nella coscienza di essere e appartenere ad una sola e robusta matrice etnica e culturale che non si è mai spenta.

Il monumento “simbolo” della nostra emigrazione di cui ci apprestiamo a celebrare il 40° dell'inaugurazione diventi sempre di più un forte richiamo di riferimento con quanti nel mondo battono bandiera piemontese, orgogliosi di quel lontano lembo di terra chiamato “Piemonte” dove affondano le proprie robuste, storiche e sofferte radici familiari e territoriali. (Michele Colombino* -Inform)

* Presidente dell’Associazione Piemontesi nel Mondo

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