ASSOCIAZIONI
A Berlino il convegno “Violenza di genere – Delitti
senza onore”
L’incontro annuale di Rete Donne, che riunisce
connazionali residenti in Europa ed in Germania in particolare, dedicato alla
riflessione su un tema di stretta attualità per l’Europa e non solo
AMBURGO – ReteDonne, associazione che riunisce connazionali residenti in Europa ed in Germania in particolare, ha dedicato il suo incontro annuale ad una riflessione sulla violenza contro le donne, sui modi più efficaci per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento e sull’aiuto che normative come la Convenzione di Istanbul e altre leggi possono apportare per la traformazione di sistemi culturali radicati.
L’incontro, svoltosi a Berlino e moderato da Lisa Mazzi, consigliera di ReteDonne, è stato aperto con i saluti di Lara Lanzarini dell’Ambasciata italiana in loco, che ha ricordato come la violenza di genere sia una piaga sociale che riguarda tutta la società civile. Citate in proposito anche la parole del ministro degli Esteri Emma Bonino – “la politica non è confinata a governo e Parlamento, appartiene al nostro essere umani, al nostro essere persone” – e quelle di Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati – “il femminicidio è un problema che va combattuto sul piano culturale e sociale, e poi su quello normativo e istituzionale”.
Di seguito l’intervento di apertura di Tiziana Bartolini, direttrice del mensile NoiDonne, fondato nel 1944, che ha rimarcato come le statistiche facciano affiorare un quadro sconcertante sulla percezione della violenza di genere: un terzo delle donne non parla delle violenze subite, il 18% non le percepisce neanche come tali e solo il 7% le denuncia. Richiamata poi – si legge nella nota diffusa da ReteDonne in proposito - l’attività di consapevolizzazione messa in campo anche da NoiDonne e culminata in Italia con l’abolizione del cosiddetto delitto d’onore e il riconoscimento dello stupro quale reato contro la persona. Bartolini sottolinea come la violenza perpetrata tra le mura domestiche sia non solo fisica, ma anche psicologica, perché fondata sul controllo e la dipendenza economica, come essa abbia carattere sistemico e generi costi stimati in Italia pari a 16,7 miliardi annui. Segnalata anche un’evoluzione della narrazione degli episodi di violenza a livello mediatico, che mette in luce ora anche la figura dell’uomo. All’intervento è seguito un dibattito sul ruolo della donna all’interno di situazioni di violenza e l’intervento della criminologa e sociologa turco-tedesca Ayfer Yazgan, incentrato sulla figura della donna islamica come vittima degli “omicidi d’onore” e che ha spaziato su aspetti specifici di genere, aspetti socio-criminologici e sul ruolo della religione musulmana. Per la ricercatrice questo tipo di delitti sono da contestualizzare soprattutto in situazioni d’arretratezza culturale ed economica con in presenza di strutture patriarcali, dove pesano le aspettative del gruppo dominante nei confronti delle famiglie e che vedono complici anche le madri, dal momento che “l’onore è il massimo capitale sociale”. La violenza è usata quindi come strumento pubblico di correttivo comportamentale con l’avallo di un’errata interpretazione del Corano. Il numero delle vittime – ha rilevato Yazgan - oscilla in Turchia tra 10.000 e 100.000 all’anno.
Sono anche intervenute ricercatrici operanti sul territorio italiano, tedesco e più in generale europeo. La psicologa Giulia Borriello ha presentato il lavoro del centro antiviolenza di Modena, che si orienta nel suo operato al centro ATV (Alternative to violence) di Oslo e offre sostegno non solo alle vittime ma anche ai responsabili delle violenze, basandosi però sul principio secondo cui la violenza non è una malattia, ma un reato. Altri strumenti di lavoro, di scambio e di ricerca sono offerti da centri come l’“European resources on Gender-based violence” – dell’EIGE (European Institute for Gender Equality). Karin Aleksander ha illustrato i servizi e le potenzialità della biblioteca di genere dell’Università Humboldt di Berlino, partner della libreria di genere di Bologna.
Dopo un intermezzo musicale con Manfred Bittlich (chitarra) e Ruben Giannotti (tromba), ad accompagnare la lettura di poesie di Lisa Mazzi da parte di Elettra de Salvo, l’ultima parte della giornata è stata interamente dedicata allo scambio ed allo sviluppo di prospettive per il futuro, utili anche in vista del proseguimento dell’attività di ReteDonne: in sede di gruppi tematici si sono affrontati argomenti come la scuola e la formazione professionale, l’impegno politico, la ricerca scientifica di genere, il tema dell’identità in emigrazione, il ruolo della cultura e dei media. Si sono individuati possibili temi sui quali lavorare nei prossimi incontri, da tenersi sempre in altre città allo scopo di allargare e rafforzare questa rete di donne, di esperienze e di risorse. A seguire, l’assemblea annuale di ReteDonne. (Inform)
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