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giovedì 5 dicembre 2013

A Rio de Janeiro una riunione con la collettività italiana organizzata dal Comites

ITALIANI ALL’ESTERO
A Rio de Janeiro una riunione con la collettività italiana organizzata dal Comites

Presenti anche i parlamentari eletti nella ripartizione America meridionale Fabio Porta (Pd) e Renata Bueno (Usei)

RIO DE JANEIRO – Il Comites di Rio de Janeiro ha organizzato sabato 30 novembre un incontro con la collettività italiana residente in loco presso il salone dell’Istituto Italiano di Cultura. Vi hanno partecipato anche i deputati eletti nella ripartizione America meridionale Fabio Porta (Pd) e Renata Bueno (Usei).

Tra le proposte approvate nel corso della riunione, la costituzione di una Commissione Giovani del Comites, mentre un calendario di altri incontri previsti consentirà la realizzazione di altre iniziative.

Ripercorse le diverse fasi storiche dell’emigrazione italiana in Brasile: la fase precedente i primi accordi di immigrazione della fine dell’Ottocento, in cui marinai, artisti, cartografi, liberi professionisti, artigiani, scienziati, patrioti (come Giuseppe Garibaldi) arrivarono in loco prima ancora dell’unificazione dell’Italia; dalla fine dell’Ottocento sino alla seconda guerra mondiale, anni in cui l’emigrazione alleviava l’Italia dall’eccedente quantità di manodopera senza tuttavia essere riconosciuta o assistita – unico tentativo quello ad opera del governo fascista, - e che vide la costruzione di teatri, scuole, centri sportivi, ospedali, giornali, imprese e luoghi di ritrovo da parte della collettività emigrata; dal 1960 sino agli anni 2000, fase di emigrazione dal principio “assistita” e seguita in qualche modo dalle istituzioni italiane, culminata con la prima Conferenza dell’emigrazione e la successiva approvazione della legge di voto per gli italiani all’estero.

Negli ultimi anni si sono via via drasticamente ridotte le risorse destinate alle politiche rivolte agli italiani all’estero, anche per via della crisi economica internazionale, calo associato a quello delle risorse destinate dagli enti regionali alle associazioni italiane presenti all’estero. Il Comites giudica non realistica un’inversione di tenenza ma tale constatazione – si legge nella nota diffusa in proposito dal presidente del Comites, Franco Perrotta e da Andrea Lanzi della Commissione comunicazione – non deve indurre ad una “cessazione delle rivendicazioni nei confronti dei responsabili delle politiche per gli italiani nel mondo”. La proposta formulata nel corso della riunione è quella di “costruire intorno al Comites, che è l’entità eletta dalla propria comunità e, quindi, democraticamente verificata, una rete di attività autogestite che rispondano alle esigenze immediate e di prospettiva della nostra comunità, che facciano della comunità all’interno della società che la ospita un elemento positivo, propositivo e dinamico per il superamento degli aspetti sociali e istituzionali negativi (servizi inefficienti, corruzione, diritti negati, ecc.)”.

Proposte dunque una serie di attività su cui coinvolgere il Comites, le conoscenze e le capacità dei connazionali e delle associazioni italiane in loco: insegnamento della lingua italiana (definizione della possibile domanda di corsi e anagrafe di professionisti dell’insegnamento, verifica delle attività di insegnamento nelle strutture pubbliche e coordinamento di interventi da proporre in seguito alla chiusura dell’ente gestore Acib); arte e cultura italiana (utilizzare la normativa brasiliana per gli incentivi alla cultura, organizzare iniziative di crowfunding in sinergia con la Commissione Giovani); assistenza e diritti di cittadinanza (ottenimento farmaci gratuiti, rete informativa sui punti di eccellenza del sistema sanitario pubblico e sulla possibilità di interventi gratuiti, coinvolgere professionisti dell’area giuridica per contenzioni sul riconoscimento della prestazione assistenziale continuata e sui diritti dei consumatori con assistenza ai connazionali a prezzi concordati ); funzionamento Comites (segreteria affidata al volontariato, vista la carenza di risorse economiche); previdenza complementare (eventuali programmi di previdenza a favore della collettività). (Inform)

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