QUIRINALE
Messaggio del presidente Napolitano in occasione della
terza Marcia di Natale promossa dai radicali
ROMA - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della terza Marcia di Natale “per l'amnistia, la giustizia e la libertà”, organizzata dai Radicali italiani, ha inviato alla segretaria nazionale, Rita Bernardini, un messaggio in cui esprime apprezzamento: “per l'iniziativa che intende riproporre all'attenzione dell'opinione pubblica, con una larga partecipazione del mondo cattolico e del volontariato, temi tradizionali delle vostre battaglie, dei quali ho più volte sottolineato l'importanza e l'urgenza”.
“Di recente - ricorda il capo dello Stato -, l'8 ottobre scorso, ho inviato un messaggio alle Camere e vi ringrazio di averlo posto al centro della manifestazione. In quel testo, come è noto, ho affrontato la drammatica questione carceraria partendo dal fatto di eccezionale rilievo costituito dal severo pronunciamento con il quale nel gennaio scorso la Corte europea dei diritti dell'uomo ha messo in mora il nostro paese, dopo aver giudicato già quattro anni fa la situazione delle nostre carceri incompatibile con l'art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
In quella sede ho sottolineato come la necessità di cambiare profondamente le condizioni delle carceri in Italia costituisce non solo un imperativo giuridico e politico, imposto sia dalla Convenzione europea sia dalla nostra Carta costituzionale, ma anche e soprattutto un dovere morale. Se infatti lo Stato deve farsi carico della sicurezza dei cittadini e delle sacrosante aspettative di giustizia delle vittime dei reati, ciò non deve esimere dal dovere di far sì che i luoghi di detenzione non umilino la dignità delle persone e corrispondano alla funzione rieducativa della pena.
Ho quindi indicato una molteplicità di possibili interventi legislativi e amministrativi nonché, data l'urgenza di ottenere in tempi brevi, entro il prossimo 28 maggio come richiesto dalla Corte, sostanziali riduzioni del sovraffollamento delle carceri, la possibilità di accompagnare tali interventi con provvedimenti di clemenza generale, che avrebbero altresì l'effetto di accelerare i tempi di amministrazione della giustizia, anch'essi attualmente incompatibili con i principi della richiamata Convenzione europea e con l'art. 111 della nostra Costituzione.
Resta ovviamente fermo - conclude Napolitano - che spetta al Parlamento, eventualmente sentendo il Governo, assumersi la responsabilità di ritenere essenziale o non essenziale, ai fini del rispetto delle indicazioni della Corte di Strasburgo, l'adozione delle ipotizzate misure di clemenza, anche alla luce delle misure che saranno state eventualmente adottate nel frattempo”. (Inform)
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