ITALIANI ALL’ESTERO
Associazione Bellunesi
nel mondo: premiati a Longarone i bellunesi benemeriti e consegnata la borsa di
studio “Andrea Cero”
João Bez Batti ad Igne,
tra le sue radici
BELLUNO - La 14esima edizione del premio internazionale
“Bellunesi che si sono fatti onore in Italia e nel mondo” quest’anno è stata
ospitata dal comune di Longarone, al centro culturale “F. Parri”. Il luogo non
è stato casuale: ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario del disastro
del Vajont, e sono molti anche gli emigranti che hanno subito perdite di
parenti e amici nell’immane tragedia; inoltre, il comune ha offerto anche il
sostegno finanziario per la realizzazione della premiazione, in sostituzione
dell’amministrazione provinciale commissariata. Un grande pubblico, politici e
amministratori e numerose famiglie di ex-emigranti, con i loro gonfaloni, hanno
voluto essere presenti per festeggiare i tre premiati e rendere onore alla
memoria di altri due emigranti. Dopo gli interventi del sindaco di Longarone
Roberto Padrin, sono intervenuti i rappresentanti dei tre sodalizi che
sostengono l’iniziativa, il subcommissario Nicola De Stefano per
l’amministrazione provinciale, la dr.ssa Claudia De Mario, in rappresentanza
dei tre Rotary club della provincia, ed il presidente dell’Abm Oscar De Bona.
Nelle loro parole si è sentito il profondo sentimento e la riconoscenza nei
confronti degli emigranti, ed è stato evidenziato come, in questo momento
storico, l’emigrazione sia l’unica opportunità per avere successo. Oggi si
parte di nuovo, con altri strumenti, ma anche con un minore senso di
appartenenza, come ha ribadito la dr.ssa De Mario, la quale ha quindi
riconosciuto l’importante ruolo dell’Abm a far mantenere i legami con il nostro
territorio. Ed ecco i premiati: Joao Bez Batti, originario di Longarone, è uno
dei più importanti scultori del Brasile, dove, nel suo atelier, trasforma
pietre e marmi in preziose opere d’arte; pur non parlando l’italiano, conosce
alla perfezione i grandi artisti italiani del passato ed è orgogliosissimo del
suo cognome, quasi un nome d’arte. Claudio Muraro, originario di Arsié, è
discendente di una famiglia emigrata in Brasile che esporta nel mondo due
milioni e mezzo di litri di alcolici al mese; oltre alla classica cachaҫa, altre acquaviti e vini. Il
benessere raggiunto non gli ha fatto dimenticare il Paese d’origine ed in un
perfetto italiano ha voluto ricordare le circostanze storiche dell’emigrazione
italiana nel sud del Brasile. Edward Michael Sacchet, è ritornato a visitare il
suo paese d’origine, Longarone. Diplomatico del Governo degli Stati Uniti, ha
avuto incarichi in varie ambasciate e consolati statunitensi e le sue missioni
lo hanno portato in tutto il mondo, tra cui l’Italia, dove ha fatto parte, tra
l’altro, dello staff del presidente Nixon in visita al nostro Paese. E’ seguita
quindi la consegna di riconoscimenti alla memoria. E’ stato ricordato Franҫois Decima, originario di Taibon
Agordino, figlio di emigrati in Francia. Egli ha inventato le gomme radiali per
le motociclette, prodotte dalla grande azienda Michelin, ed ha pertanto
frequentato i più importanti motociclisti di tutti i tempi, da Agostini a
Rossi. E’ stata la moglie Cécile a descriverne, con simpatia e affetto, la
figura, che ella definisce “tanto artista e poco ingegnere”, per la sua grande
passione per l’arte italiana, soprattutto del Rinascimento. Infine, è stato
consegnato un riconoscimento in memoria di Antonio Mezzomo, nato a S. Giustina,
ma legato anche ad Auronzo di Cadore, luogo natale della madre, e a Castion,
dove ha vissuto dopo essere rimasto orfano. Di lui vogliamo ricordare anche la
passione per il Nevegal, dove, in collaborazione anche con la nostra
associazione, ha più volte tentato di avviare dei corsi di studio superiore
internazionali. Il riconoscimento è stato ritirato dai figli Michela e
Pierluigi, il quale ha ricordato le numerose iniziative del padre in campo
professionale e umanitario. Per l’occasione è stata anche consegnata la borsa
di studio “Andrea Cero”, dedicata annualmente a tesi di laurea in materia di
emigrazione e tematiche del belluense. La vincitrice è stata la dr.ssa
Valentina Bertini, con una tesi sul disastro del Vajont ed i cambiamenti
d’oggi. La mattinata, presentata con brio da Mariagrazia Barzan, è stata
allietata dagli intermezzi musicali del Coro femminile di Codissago, il quale
ha proposto un repertorio vario di motivi legati alla montagna e
all’emigrazione. Il rinfresco in canonica ha concluso l’intensa mattinata di
ricordi ed emozioni. Sentimenti che sono stati vissuti anche da oltre
mille persone che si sono collegate on line da tutto il mondo per assistere in
diretta streaming all’importante evento.
Bella e indimenticabile serata, ricca di calore e di
festa, quella nella quale João Bez Batti, “Bellunese che ha onorato la
Provincia nel mondo”, ha incontrato nel centro sociale di Igne , lo scorso 7
dicembre, la sua comunità di origine. Fu infatti da questa
frazione di Longarone che, nel lontano 1878, partirono per il Brasile i suoi
antenati, i Bez Batti di Igne : Batti, in quanto cavatori e scalpellini di
pietra, dai quali , certamente, è venuta al grande artista
brasiliano la vocazione alla scultura. L’incontro, organizzato dalla Famiglia
emigranti ex emigranti di Longarone con la collaborazione della frazione, alla
presenza di un pubblico numeroso e partecipe, tra cui molti i Bez Batti di Igne
, si è incentrato nella presentazione di una pubblicazione, curata da Arrigo
Galli, presidente della “Famiglia” sullo scultore. Il libro, che contiene la
riproduzione di alcune sue opere , e il personaggio
sono stati efficacemente illustrati da Dino Bridda, che ne ha
sottolineato la grande forza espressiva nel lavorare una pietra, il
basalto, non facile a piegarsi e ad addomesticarsi sotto la mano e la
fantasia di chi lo lavora. Un bellissimo filmato su João Bez Batti, realizzato
da Francesco Croce, ha avvinto e commosso i presenti, tra cui lo stesso
protagonista, che ha preso la parola per esprimere la
sua gioia per questo incontro e per il riconoscimento che
l’indomani avrebbe avuto dalla Provincia, commosso di riceverlo da
una terra che non solo è stata la patria dei suoi antenati, ma che tanto ha
dato a tutto il mondo con le sue grandi eccellenze nell’arte. Hanno
commentato con accenti diversi l’incontro, coordinato da Gioachino Bratti, il
sindaco Roberto Padrin, il presidente dell’ABM Oscar De Bona, Arrigo
Galli, richiamando i grandi temi della memoria, del Vajont,
dell’emigrazione, del sacrificio, del lavoro e dei successi della gente
bellunese nel mondo. Perfettamente e piacevolmente inserite nella
serata la voce e la chitarra di Giorgio Fornasier con musiche brasiliane e
bellunesi, conclusesi con l’immancabile “Merica, Merica, Merica” cantato
dal tutto il pubblico .(Abm news/Inform)
Nessun commento:
Posta un commento