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lunedì 9 dicembre 2013

Associazione Bellunesi nel mondo: premiati a Longarone i bellunesi benemeriti e consegnata la borsa di studio “Andrea Cero”


ITALIANI ALL’ESTERO

Associazione Bellunesi nel mondo: premiati a Longarone i bellunesi benemeriti e consegnata la borsa di studio “Andrea Cero”

João Bez Batti ad Igne, tra le sue radici

BELLUNO - La 14esima edizione del premio internazionale “Bellunesi che si sono fatti onore in Italia e nel mondo” quest’anno è stata ospitata dal comune di Longarone, al centro culturale “F. Parri”. Il luogo non è stato casuale: ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario del disastro del Vajont, e sono molti anche gli emigranti che hanno subito perdite di parenti e amici nell’immane tragedia; inoltre, il comune ha offerto anche il sostegno finanziario per la realizzazione della premiazione, in sostituzione dell’amministrazione provinciale commissariata. Un grande pubblico, politici e amministratori e numerose famiglie di ex-emigranti, con i loro gonfaloni, hanno voluto essere presenti per festeggiare i tre premiati e rendere onore alla memoria di altri due emigranti. Dopo gli interventi del sindaco di Longarone Roberto Padrin, sono intervenuti i rappresentanti dei tre sodalizi che sostengono l’iniziativa, il subcommissario Nicola De Stefano per l’amministrazione provinciale, la dr.ssa Claudia De Mario, in rappresentanza dei tre Rotary club della provincia, ed il presidente dell’Abm Oscar De Bona. Nelle loro parole si è sentito il profondo sentimento e la riconoscenza nei confronti degli emigranti, ed è stato evidenziato come, in questo momento storico, l’emigrazione sia l’unica opportunità per avere successo. Oggi si parte di nuovo, con altri strumenti, ma anche con un minore senso di appartenenza, come ha ribadito la dr.ssa De Mario, la quale ha quindi riconosciuto l’importante ruolo dell’Abm a far mantenere i legami con il nostro territorio. Ed ecco i premiati: Joao Bez Batti, originario di Longarone, è uno dei più importanti scultori del Brasile, dove, nel suo atelier, trasforma pietre e marmi in preziose opere d’arte; pur non parlando l’italiano, conosce alla perfezione i grandi artisti italiani del passato ed è orgogliosissimo del suo cognome, quasi un nome d’arte. Claudio Muraro, originario di Arsié, è discendente di una famiglia emigrata in Brasile che esporta nel mondo due milioni e mezzo di litri di alcolici al mese; oltre alla classica cachaҫa, altre acquaviti e vini. Il benessere raggiunto non gli ha fatto dimenticare il Paese d’origine ed in un perfetto italiano ha voluto ricordare le circostanze storiche dell’emigrazione italiana nel sud del Brasile. Edward Michael Sacchet, è ritornato a visitare il suo paese d’origine, Longarone. Diplomatico del Governo degli Stati Uniti, ha avuto incarichi in varie ambasciate e consolati statunitensi e le sue missioni lo hanno portato in tutto il mondo, tra cui l’Italia, dove ha fatto parte, tra l’altro, dello staff del presidente Nixon in visita al nostro Paese. E’ seguita quindi la consegna di riconoscimenti alla memoria. E’ stato ricordato Franҫois Decima, originario di Taibon Agordino, figlio di emigrati in Francia. Egli ha inventato le gomme radiali per le motociclette, prodotte dalla grande azienda Michelin, ed ha pertanto frequentato i più importanti motociclisti di tutti i tempi, da Agostini a Rossi. E’ stata la moglie Cécile a descriverne, con simpatia e affetto, la figura, che ella definisce “tanto artista e poco ingegnere”, per la sua grande passione per l’arte italiana, soprattutto del Rinascimento. Infine, è stato consegnato un riconoscimento in memoria di Antonio Mezzomo, nato a S. Giustina, ma legato anche ad Auronzo di Cadore, luogo natale della madre, e a Castion, dove ha vissuto dopo essere rimasto orfano. Di lui vogliamo ricordare anche la passione per il Nevegal, dove, in collaborazione anche con la nostra associazione, ha più volte tentato di avviare dei corsi di studio superiore internazionali. Il riconoscimento è stato ritirato dai figli Michela e Pierluigi, il quale ha ricordato le numerose iniziative del padre in campo professionale e umanitario. Per l’occasione è stata anche consegnata la borsa di studio “Andrea Cero”, dedicata annualmente a tesi di laurea in materia di emigrazione e tematiche del belluense. La vincitrice è stata la dr.ssa Valentina Bertini, con una tesi sul disastro del Vajont ed i cambiamenti d’oggi. La mattinata, presentata con brio da Mariagrazia Barzan, è stata allietata dagli intermezzi musicali del Coro femminile di Codissago, il quale ha proposto un repertorio vario di motivi legati alla montagna e all’emigrazione. Il rinfresco in canonica ha concluso l’intensa mattinata di ricordi ed emozioni.  Sentimenti che sono stati vissuti anche da oltre mille persone che si sono collegate on line da tutto il mondo per assistere in diretta streaming all’importante evento.

Bella e indimenticabile  serata, ricca di calore e di festa, quella nella quale João Bez Batti, “Bellunese che ha onorato la Provincia nel mondo”, ha incontrato nel centro sociale di Igne , lo scorso 7 dicembre,  la sua  comunità di  origine. Fu infatti da questa frazione di Longarone che, nel lontano 1878, partirono per il Brasile i suoi antenati, i Bez Batti di Igne : Batti, in quanto cavatori e scalpellini di pietra, dai quali , certamente, è venuta al grande  artista  brasiliano la vocazione alla scultura. L’incontro, organizzato dalla Famiglia emigranti ex emigranti di Longarone con la collaborazione della frazione, alla presenza di un pubblico numeroso e partecipe, tra cui molti i Bez Batti di Igne , si è incentrato nella presentazione di una pubblicazione, curata da Arrigo Galli, presidente della “Famiglia” sullo scultore. Il libro, che contiene la riproduzione di alcune  sue opere , e  il personaggio  sono  stati efficacemente illustrati da Dino Bridda, che ne ha sottolineato la grande forza espressiva nel lavorare  una pietra, il basalto, non facile a piegarsi e ad addomesticarsi  sotto la mano e la fantasia di chi lo lavora. Un bellissimo filmato su João Bez Batti, realizzato da Francesco Croce, ha avvinto e commosso i presenti, tra cui lo stesso protagonista, che   ha preso la parola   per esprimere la sua   gioia per questo incontro e  per il riconoscimento che l’indomani avrebbe avuto dalla Provincia, commosso  di riceverlo  da una terra che non solo è stata la patria dei suoi antenati, ma che tanto ha dato  a tutto il mondo con le sue grandi eccellenze nell’arte. Hanno commentato con accenti diversi l’incontro, coordinato da Gioachino Bratti, il sindaco Roberto Padrin, il presidente dell’ABM Oscar De Bona, Arrigo Galli,  richiamando i grandi temi della memoria, del Vajont, dell’emigrazione, del  sacrificio, del lavoro e dei successi della gente bellunese nel mondo. Perfettamente e  piacevolmente  inserite nella serata la voce e la chitarra di Giorgio Fornasier con musiche brasiliane e bellunesi, conclusesi con l’immancabile  “Merica, Merica, Merica” cantato dal tutto il pubblico .(Abm news/Inform)

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