RETE CONSOLARE
I deputati Pd
dell’estero: chiudere Consolati? Errore strategico
Il 31 luglio si
terrà l’audizione del vice ministro Bruno Archi al Comitato degli italiani nel
mondo della Camera. Farina, Fedi, Garavini, La Marca e Porta_: “Occasione
per aprire immediatamente il confronto con il Governo”
.
ROMA - “Esprimiamo un chiaro dissenso dalla decisione assunta dal MAE
di chiudere 13 sedi consolari, in alcuni casi con effetto già dal 1° settembre
prossimo”.
Così, in una nota congiunta, i deputati del Pd eletti nella
circoscrizione Estero Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La
Marca, Fabio Porta, per i quali “continuare a chiudere Consolati significa solo
farsi del male”. I parlamentari fanno osservare che di tale decisione “nulla si
è detto” in occasione dell’assemblea del CGIE, il “più importante organo di
rappresentanza dei cittadini all’estero”, svoltasi alla Farnesina “appena un
mese fa”.
Criticando l’utilizzo di un metodo “del passato”, ossia “adottare
decisioni impopolari a ridosso della pausa di agosto, allo scopo di minimizzare
gli effetti negativi e le reazioni di coloro che potrebbero frenare tale
scelta” , gli eletti all’estero del Pd ricordano anche l’impegno nei
riguardi del Parlamento, preso da Terzi –ministro degli Esteri nel governo
Monti –“certo non a titolo personale”, per “una moratoria nella chiusura dei
Consolati e per un preventivo confronto in sede parlamentare prima di eventuali
diverse decisioni”. Pertanto , ora “da un Ministero guidato da una personalità
come Emma Bonino” i deputati del Pd si aspettavano “francamente qualcosa di
più”.
I deputati Pd della circoscrizione Estero sostengono che
“chiunque si assuma la responsabilità di continuare a ridurre la rete dei
servizi – Governo e MAE – commette un errore strategico”.
“In questo momento l’Italia ha bisogno di intercettare sul piano
internazionale le opportunità di ripresa che non riesce a trovare entro i
propri confini e nella stessa Europa” ,evidenziano gli esponenti del Pd in
Parlamento facendo presente che “il ministro ci aveva detto che i suoi propositi
erano quelli di “riorientare” la nostra rappresentanza in relazione agli
obiettivi geopolitici del Governo e di renderla strumento di supporto della
politica di internazionalizzazione”. “La scelta di tagliare indiscriminatamente
in tutto il mondo, dall’Australia, agli USA, dai Paesi europei a quelli extra
UE, risponde invece ad una pura aritmetica del risparmio” dicono Farina, Fedi,
Garavini, La Marca e Porta.In più, “persiste la grave incomprensione del
ruolo che le comunità italiane e le nuove forme di presenza all’estero
potrebbero avere ai fini della ripresa e dell’internazionalizzazione
dell’Italia”. Esse, “invece sono depotenziate di servizi e costantemente
ridimensionate nelle scelte d’intervento, a partire dalle politiche culturali e
dalle forme della rappresentanza” . Per avere una “concreta percezione dei
danni che si stanno creando”, per i deputati “basta dare una semplice occhiata
alla situazione che si è venuta a creare nell’offerta dei servizi consolari
nelle realtà che già sono state oggetto delle “attenzioni” del MAE”. Eppure,
sostengono , “diverse altre forme di risparmio ci sarebbero, eliminando sprechi
e privilegi all’interno del MAE e aprendo maggiori spazi per il personale
locale, che obiettivamente sta assumendo un ruolo sempre più incisivo ed
essenziale”.
Il 31 luglio si terrà l’audizione del vice ministro Bruno Archi presso
il Comitato degli Italiani nel mondo della Camera dei deputati . “L’occasione
consentirà di aprire immediatamente il confronto con il Governo” sottolineano
Farina, Fedi, Garavini, La Marca e Porta. Che assicurano: “Sia prima che dopo
la pausa estiva, comunque,useremo tutti gli strumenti regolamentari di cui
disponiamo per evidenziare e contrastare una decisione sbagliata”.(Inform)
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