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lunedì 29 luglio 2013

I deputati Pd dell’estero: chiudere Consolati? Errore strategico


RETE CONSOLARE

I deputati Pd dell’estero: chiudere Consolati? Errore strategico

Il 31 luglio si terrà l’audizione del vice ministro Bruno Archi al Comitato degli italiani nel mondo della Camera.  Farina, Fedi, Garavini, La Marca e Porta_: “Occasione per aprire immediatamente il confronto con il Governo”

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ROMA - “Esprimiamo un chiaro dissenso dalla decisione assunta dal MAE di chiudere 13 sedi consolari, in alcuni casi con effetto già dal 1° settembre prossimo”.

Così, in una nota congiunta, i deputati del Pd eletti nella circoscrizione Estero Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta, per i quali “continuare a chiudere Consolati significa solo farsi del male”. I parlamentari fanno osservare che di tale decisione “nulla si è detto” in occasione dell’assemblea del CGIE, il “più importante organo di rappresentanza dei cittadini all’estero”, svoltasi alla Farnesina “appena un mese fa”.

Criticando l’utilizzo di un metodo “del passato”, ossia “adottare decisioni impopolari a ridosso della pausa di agosto, allo scopo di minimizzare gli effetti negativi e le reazioni di coloro che potrebbero frenare tale scelta” ,  gli eletti all’estero del Pd ricordano anche l’impegno nei riguardi del Parlamento, preso da Terzi –ministro degli Esteri nel governo Monti –“certo non a titolo personale”, per “una moratoria nella chiusura dei Consolati e per un preventivo confronto in sede parlamentare prima di eventuali diverse decisioni”. Pertanto , ora “da un Ministero guidato da una personalità come Emma Bonino” i deputati del Pd si aspettavano “francamente qualcosa di più”.

I deputati Pd della circoscrizione Estero  sostengono che “chiunque si assuma la responsabilità di continuare a ridurre la rete dei servizi – Governo e MAE – commette un errore strategico”.

“In questo momento l’Italia ha bisogno di intercettare sul piano internazionale le opportunità di ripresa che non riesce a trovare entro i propri confini e nella stessa Europa” ,evidenziano gli esponenti del Pd in Parlamento facendo presente che “il ministro ci aveva detto che i suoi propositi erano quelli di “riorientare” la nostra rappresentanza in relazione agli obiettivi geopolitici del Governo e di renderla strumento di supporto della politica di internazionalizzazione”. “La scelta di tagliare indiscriminatamente in tutto il mondo, dall’Australia, agli USA, dai Paesi europei a quelli extra UE, risponde invece ad una pura aritmetica del risparmio” dicono Farina, Fedi, Garavini, La Marca e  Porta.In più, “persiste la grave incomprensione del ruolo che le comunità italiane e le nuove forme di presenza all’estero potrebbero avere ai fini della ripresa e dell’internazionalizzazione dell’Italia”. Esse, “invece sono depotenziate di servizi e costantemente ridimensionate nelle scelte d’intervento, a partire dalle politiche culturali e dalle forme della rappresentanza” . Per avere una “concreta percezione dei danni che si stanno creando”, per i deputati “basta dare una semplice occhiata alla situazione che si è venuta a creare nell’offerta dei servizi consolari nelle realtà che già sono state oggetto delle “attenzioni” del MAE”. Eppure, sostengono , “diverse altre forme di risparmio ci sarebbero, eliminando sprechi e privilegi all’interno del MAE e aprendo maggiori spazi per il personale locale, che obiettivamente sta assumendo un ruolo sempre più incisivo ed essenziale”.

Il 31 luglio si terrà l’audizione del vice ministro Bruno Archi presso il Comitato degli Italiani nel mondo della Camera dei deputati . “L’occasione consentirà di aprire immediatamente il confronto con il Governo” sottolineano Farina, Fedi, Garavini, La Marca e Porta. Che assicurano: “Sia prima che dopo la pausa estiva, comunque,useremo tutti gli strumenti regolamentari di cui disponiamo per evidenziare e contrastare una decisione sbagliata”.(Inform)

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