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martedì 30 luglio 2013

Interrogazione di Gianni Farina (Pd) al ministro degli Esteri

RETE CONSOLARE
Interrogazione di Gianni Farina (Pd) al ministro degli Esteri

“Concordare una linea di serio riordino, che non significa smantellamento”

ROMA – Gianni Farina, deputato eletto per il Pd nella ripartizione Europa, annuncia una sua interrogazione urgente al ministro degli Affari esteri, Emma Bonino, sui nuovi interventi di chiusura di strutture consolari italiane in Europa, area balcanica e Australia segnalati in questi ultimi giorni (vedi Inform di ieri:http://www.comunicazioneinform.blogspot.it/2013/07/il-coordinamento-esteri-del-sindacato.html).

“Continua lo smantellamento della rete consolare senza che gli organismi elettivi dell’emigrazione e le commissioni Esteri del Parlamento ne siano preventivamente informati. Tra l’altro, il ministro Terzi, a nome del Governo, si era impegnato per una moratoria e una preventiva consultazione, che sono state disinvoltamente eluse – ha affermato Farina annunciando l’interrogazione in Aula.

“I cittadini italiani all’estero di vecchia e recente emigrazione – ha proseguito l’esponente democratico – negli ultimi anni hanno sentito declinare fino alla stanchezza queste espressioni: riordinare, ridisegnare, rivedere, aggiornare, ammodernare. Con quali esiti? Solo smantellamento e costante riduzione della rete dei servizi”.

Evidenziati da Farina, in particolare, “in questo percorso di regressione”, gli interventi che hanno colpito la Svizzera – la chiusura nella passata legislatura di Losanna e Coira – cui si sommano ora i propositi di chiusura di Neuchatel, Sion e Wettingen. Dopo aver sottolineato come la chiusura di Ginevra abbia creato “disfunzioni e appesantimento di lavoro” a carico della sede di Ginevra, l’esponente democratico lamenta ora la chiusura di Tolosa, “centro all’avanguardia delle ricerca aerospaziale europea, dove per altro sono presenti tanti nostri ricercatori”, e Mons, “cuore di quello che fu un insediamento di lavoro italiano tra i più importanti d’Europa”.

“Al ministro Bonino chiederò, con tutta la forza di convinzione di cui sono capace, di riflettere su queste azioni avventate, di sentire i rappresentanti degli italiani all’estero e gli eletti della circoscrizione Estero e di concordare una linea di serio riordino, che non significa smantellamento. Non c’è prevenzione da parte nostra – prosegue Farina, - ma solo conoscenza dei dati reali. Se si vogliono chiudere alcune sedi in Svizzera, ad esempio, si riaprano i consolati di Losanna e di Coira, tenendo comunque presente che i cittadini italiani all’estero sono cittadini come tutti gli altri, quindi in diritto di avere i servizi di cui hanno bisogno”.

“Il Paese vive momenti di acuta difficoltà e non può permettersi di privarsi dei terminali più utili per la sua internazionalizzazione. Non una difesa corporativa, dunque – conclude Farina, - ma una visione strategica degli interessi nazionali e un coerente uso dei pochi strumenti che abbiamo a disposizione”. (Inform)

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