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lunedì 29 luglio 2013

Mons. Giancarlo Perego: “I morti del naufragio: una nuova spina nella carne che chiede responsabilità politica e sociale”


FONDAZIONE MIGRANTESs

Mons. Giancarlo Perego: “I morti del naufragio: una nuova spina nella carne che chiede responsabilità politica e sociale”

 

ROMA - Un’altra ‘spina nel cuore’ – per usare l’immagine di Papa Francesco a Lampedusa – ha segnato l’ultimo fine settimana di luglio, nel mar Mediterraneo: la morte di 31 di oltre 50 persone africane in fuga. Non conosceremo forse mai i nomi, ma si aggiungono alla lista dei 20.000 morti nel nostro mare: altre storie di vita da affidare al Signore. Ma non solo. Altre storie che chiedono un rinnovato impegno di solidarietà e di responsabilità, perché sia vinta l’indifferenza che fa dimenticare queste tragedie, perché sia finalmente superato un disimpegno per una nuova stagione umanitaria che accompagna e non abbandona persone in fuga da primavere e inverni umani. Alle tragedie africane, siriane non si può regalare solo compassione, ma forse è tempo di segni chiari di una nuova responsabilità politica e sociale in Italia e in Europa. Lampedusa non può essere di nuovo lasciata sola. L’ asilo europeo certamente è un segno che va in questa direzione, ma va accompagnato con un presidio rinnovato del Mediterraneo e una nuova stagione di cooperazione. (Mons. Giancarlo Perego*/Inform)

*Direttore generale della Fondazione Migrantes

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