FONDAZIONE MIGRANTESs
Mons. Giancarlo
Perego: “I morti del naufragio: una nuova spina nella carne che chiede
responsabilità politica e sociale”
ROMA - Un’altra ‘spina nel cuore’ – per usare l’immagine di Papa
Francesco a Lampedusa – ha segnato l’ultimo fine settimana di luglio, nel mar
Mediterraneo: la morte di 31 di oltre 50 persone africane in fuga. Non
conosceremo forse mai i nomi, ma si aggiungono alla lista dei 20.000 morti nel
nostro mare: altre storie di vita da affidare al Signore. Ma non solo. Altre
storie che chiedono un rinnovato impegno di solidarietà e di responsabilità,
perché sia vinta l’indifferenza che fa dimenticare queste tragedie, perché sia
finalmente superato un disimpegno per una nuova stagione umanitaria che
accompagna e non abbandona persone in fuga da primavere e inverni umani. Alle
tragedie africane, siriane non si può regalare solo compassione, ma forse è
tempo di segni chiari di una nuova responsabilità politica e sociale in Italia
e in Europa. Lampedusa non può essere di nuovo lasciata sola. L’ asilo europeo
certamente è un segno che va in questa direzione, ma va accompagnato con un
presidio rinnovato del Mediterraneo e una nuova stagione di cooperazione.
(Mons. Giancarlo Perego*/Inform)
*Direttore generale della Fondazione Migrantes
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