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lunedì 29 luglio 2013

Marco Fedi (Pd) sul nuovo piano di chiusure di sedi in Europa, area balcanica e Australia

RETE CONSOLARE
Marco Fedi (Pd) sul nuovo piano di chiusure di sedi in Europa, area balcanica e Australia

“Chiusure non in linea con gli interessi del Paese”

ROMA – Marco Fedi, deputato eletto per il Pd nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, esprime “serie preoccupazioni” per il piano di chiusure consolari inserito nell’azione di “ri-orientamento” intrapresa ora dal Mae e che dovrebbe interessare nei prossimi mesi le sedi di Sion, Neuchatel, Wettingen, Tolosa, Alessandria, Scutari, Spalato, Mons, Timisoara, Newark, Adelaide, Brisbane, Capo d’Istria e Amsterdam.

“Credo sia necessario intervenire e agire, sperando di trovare nel ministro Emma Bonino non solo un attento ascolto ma anche una interlocuzione tesa a trovare soluzioni, soluzioni che esistono e che – sottolinea Fedi - sono state indicate in molteplici occasioni. A monte di tutto però ci deve essere la scelta del Mae in direzione dei servizi ai connazionali nel mondo. Chiediamo quindi risposte soprattutto sulla garanzia di continuità nei servizi. Per alcuni consolati, come Adelaide e Brisbane, ad esempio, la competenza passa a sedi distanti centinaia di chilometri”.

“La spending review doveva servire per riorientare la spesa e privilegiare le attività centrali del Mae – prosegue l’esponente democratico annunciando l’impegno “a partire dai prossimi giorni, e dopo la pausa estiva, per avere risposte concrete. Nel frattempo - aggiunge, - sia la protesta che le proposte hanno bisogno di riorientamento”.

“L’Italia, oggi più che mai, ha bisogno di una rete efficiente che garantisca i servizi ai connazionali nel mondo. Una Farnesina che sigla protocolli con il Touring club italiano e il Cnr, per la promozione turistica e la rete dei ricercatori, non può poi apparire assente nella sua presenza nelle aree di maggiore interesse. L’Italia della prossima Expo di Milano, tanto per fare un esempio importante, richiede una diffusa presenza nel mondo e una vicinanza alle comunità di italiani. Senza parlare della tutela dei nuovi migranti in partenza dal nostro Paese. Tutte cose – conclude Fedi - che non si risolvono con pezzi di ordinaria burocrazia”. (Inform)

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