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lunedì 29 luglio 2013

Scomparso l’artista italo-argentino Leon Ferrari


ITALIANI ALL’ESTERO

Il ricordo dell’Associazione “Terra” di Mar del Plata

Scomparso l’artista italo-argentino Leon Ferrari

 





MAR DEL PLATA - Lo scorso 25 luglio, a 92 anni, si è spento l´artista italo-argentino Leon Ferrari, un lungo impegno in difesa dei diritti umani e famoso per le polemiche per la sua visione particolare della política, la guerra, l´arte ed il sesso.



Figlio dell´architetto, pittore e fotografo italiano Augusto Cesare Ferrari , nato a San Possidonio (Modena) nel 1871 ed emigrato in Argentina prima dell´inizio della Prima Guerra Mondiale, Leon negli anni è stato riconosciuto a livello locale ed internazionale, raggiungendo il punto massimo quando è stato il migliore artista nella Bienale d´Arte di Venezia nel 2007.



La sua opera, nel corso degli anni, ha ricevuto sia riconoscimenti che dure critiche, esponendo nelle sale più prestigiose del mondo come il MOMA di New York, il Museo Reina Sofia di Madrid e la Pinacoteca do Estado di San Paolo del Brasile.



Negli ultimi anni, la sua opera contava su una visibilità di privilegio in diverse manifestazioni culturali dell´America del Sud come la grande mostra di 500 oggetti nel Centro Culturale della Memoria ¨Haroldo Conti¨e l´ultima edizione dell´ArteBA, la celebre fiera dell´arte contemporanea della città di Buenos Aires.



Nell´anno 1996 Ferrari ha illustrato una edizione del libro ¨Nunca Mas¨ che ,con il ritorno alla democrazia argentina, ha raccolto migliaia di testimonianze delle vittime delle forze armate durante la dittatura.



Sempre ricordava che la sua prima esposizione individuale era stata a Milano nei primi anni ‘50, dopo studio di 5 anni e tornato in Argentina per portare il meglio dell´arte contemporanea.



Una delle sue prime opere di forte impatto nella società fu quella del 1965, per il Premio Di Tella,denominata ¨La Civilizazione Occidentale e Cristiana? ¨ con una polamica scultura del Cristo crocifisso su un aereo da bombardamento statunitense, proprio durante la Guerra con il Vietnam ma di un significato purtroppo attuale.



Nel 1976 ha raccolto un gruppo di notizie sulla repressione dei militari argentini pubblicato sotto il titolo ¨Noi non lo sapevamo?¨ parodiando la frase utilizzata dall´opinione pubblica durante il periodo piu buio della storia argentina.



A pochi mesi dall’inizio dell´ultima dettatura argentina, Ferrari si trasferisce a San Paolo, dopo che il suo figlio Ariel sparisce per il terrorismo di Stato che colpisce il paese sudamericano.



Ferrari torna a Buenos Aires nel 1991 continuando con la sua opera, rafforzando la sua critica al potere della Chiesa cattolica tramite l´arte.



Nell´anno 2004 ha esposto nel Centro Culturale Recoleta di Buenos Aires : una retrospettiva della sua opera con più di 50 anni di produzione, provocando manifestazioni e proteste davanti al Centro di diversi gruppi ultrareligiosi e provocando uno dei dibattiti più forti della storia dell´arte argentino.



L´Associazione TERRA di Mar del Plata ricorda in questo modo una delle figure artistiche di origine emiliano romagnola che in Argentina ha lasciato una traccia indelebile.(Spazio Giovane/Inform)

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