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lunedì 22 luglio 2013

28 anni fa la tragedia della Val di Stava in Trentino

MEMORIA
28 anni fa la tragedia della Val di Stava in Trentino

Pacher: "Passano gli anni ma rimane immutato il trauma prodotto da quell'evento terribile”.  268 morti, 4 chilometri di devastazione

TRENTO - Il presidente della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher ha ricordato nei giorni scorsi, durante la riunione di Giunta, la tragedia di Stava del 19 luglio 1985. "Passano gli anni - ha detto Pacher - ma rimane immutato il trauma prodotto da quell'evento terribile, la cui causa non è da ricercarsi nella fatalità ma nelle scelte sbagliate che vennero fatte e nella colpevole sottovalutazione delle loro conseguenze. In quell'occasione ci scoprimmo non solo fragili, indifesi, ma anche esposti a disastri che pensavamo non potessero riguardarci, consapevoli come eravamo, e come siamo, di quanto siano fragili gli equilibri che si instaurano fra uomo e ambiente. Eppure quella consapevolezza non è bastata. Ciò che abbiamo deciso di fare, da allora, anche assieme ai familiari delle vittime e alla Fondazione Stava 1985, è mettere quell'esperienza carica di dolore al servizio dell'umanità, affinché, con il progredire delle conoscenze e lo sviluppo di una cultura più matura della prevenzione dei controlli, eventi del genere non debbano più accadere".

Poco prima di mezzogiorno del 19 luglio 1985 crollano le discariche della miniera di Prestavel. Provocando 268 morti e 4 chilometri di devastazione. Le discariche servivano per depositare i fanghi residuati dalla lavorazione della fluorite estratta in quattro diverse miniere, due delle quali in Alto Adige. Malgrado già 10 anni prima del crollo una verifica di stabilità, emersa poi nel corso del processo, avesse accertato che le due discariche non garantivano sufficienti margini di sicurezza, i responsabili proseguirono nell’ampliamento Il 19 luglio 1985 cede l’arginatura del bacino superiore che crolla sul bacino inferiore che a sua volta crolla. 180 mila metri cubi di fango si riversano a valle alla velocità di 90 chilometri orari, distruggono l’abitato di Stava, numerose costruzioni lungo la Val di Stava e la via Mulini a Tesero, devastano in meno di 3 minuti un’area di circa 450 mila metri quadrati. (Inform)

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