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mercoledì 10 luglio 2013

Incontro dei deputati Pd eletti nella circoscrizione Estero

PARTITI
Questa mattina, nella sede dei gruppi parlamentari di Montecitorio

Incontro dei deputati Pd eletti nella circoscrizione Estero

Rinviata a settembre l’assemblea intitolata “Una grande Italia oltre l’Italia”, mentre si continua a lavorare su Imu, rappresentanza e voto all’estero

ROMA – Rinviata a settembre l’assemblea del Partito democratico intitolata “Una grande Italia oltre l’Italia”, iniziativa di approfondimento su come potenziare ruolo e apporto degli italiani all’estero e dei loro rappresentanti eletti al Parlamento al sistema Italia.

Davide Zoggia, responsabile nazionale organizzazione del Pd, ha giustificato stamattina il rinvio richiamando i contemporanei impegni di deputati e senatori, alle prese con riunioni su temi come il finanziamento pubblico ai partiti e il lavoro o con impegni parlamentari concomitanti – come l’audizione del vice ministro degli Affari Esteri, Bruno Archi, al Comitato per le questioni degli italiani all’estero al Senato. Il responsabile democratico ha chiarito poi come tra i punti di prioritario impegno del partito in questi mesi estivi, e che interessano direttamente anche i connazionali residenti all’estero, siano il provvedimento sull’Imu e le riforme istituzionali. Zoggia segnala in particolare sulla rimodulazione dell’Imu e sull’indicazione formulata dai parlamentari democratici eletti nella circoscrizione Estero in un odg che insiste sull’equiparazione della casa posseduta in Italia dai connazionali all’estero alla prima casa dei residenti in Italia “l’apertura da parte del governo”. Entro fine luglio – ha aggiunto - ci si aspetta di poter verificare se e quanto il provvedimento del governo in materia raccolga le indicazioni formulate ed eventualmente intervenire con un emendamento. L’esponente democratico sottolinea poi la disponibilità a discutere della rappresentanza parlamentare espressa nella circoscrizione Estero nell’ambito di “una rimodulazione completa dell’assetto istituzionale”, affinché essa continui ad essere garantita, “senza che si cancelli l’esperienza che si è creata in questi anni”.

I prossimi appuntamenti seguiranno dunque strettamente l’evolversi dei lavori parlamentari, lavori – la cui sospensione, al momento dell’incontro, stamattina alle ore 8.30, ancora non era stata richiesta da parte del Pdl - che comprendono anche la discussione di temi politicamente sensibili per i connazionali residenti all’estero,in primis rappresentanza ed esercizio di voto. Eugenio Marino, responsabile nazionale del Pd estero, rassicura su quanto la riflessione sulle riforme istituzionali sia ora diversa dalle proposte inizialmente formulate dai saggi nominati dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, subito dopo le elezioni politiche, - proposte che suggerivano, ricorda, anche una “superficiale abolizione della circoscrizione Estero”. Per conoscere però i dettagli sul futuro della rappresentanza occorrerà ancora del tempo, dal momento che per ora l’accordo esiste solo sulla differenziazione delle funzioni delle Camere. Dall’articolarsi di questa differenziazione – evidenzia Marino – seguirà ogni decisione sulla circoscrizione Estero. Si discuterà poi di riforma del sistema elettorale, riforma che potrebbe coinvolgere anche l’esercizio di voto all’estero.

Gianni Farina, deputato eletto nella ripartizione Europa, invita a leggere questa riflessione sulla rappresentanza degli italiani all’estero come “un’opportunità di cambiamento” da non disperdere. Egli critica infatti “l’impostazione generale della legge sul voto all’estero” e auspica l’adozione di un meccanismo di rappresentanza ispirato al modello francese, ossia una legge “che istituisca i collegi elettorali anche all’estero e dia così al candidato visibilità sul territorio e capacità di operare”. Per quanto riguarda l’Imu, Farina evidenzia la necessità di istituire una “ragionevole tassazione”, frutto di un’analisi che includa anche “cosa vuol dire la casa degli emigrati”, tornando poi a ribadire l’importanza di scuola e cultura italiana all’estero, per cui occorre studiare un meccanismo che sia di vero e proprio investimento in cultura e non solo “un’operazione di difesa assistenzialistica di alcuni investimenti”. Per incidere in Parlamento e nei rapporti con il governo, Farina richiama la necessità di istituire una commissione bicamerale per i connazionali all’estero – istituzione prevista in una proposta di legge da lui presentata, - chiedendo al gruppo Pd di farsi carico di tale istituzione, se ritenuta – come lui stesso ritiene - valido strumento per incidere sulla politica italiana.

Apprezza l’idea di un’iniziativa politica per dare maggiore visibilità alla rappresentanza eletta nella circoscrizione Estero anche Marco Fedi, deputato eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, che sollecita anche “incontri specifici con esponenti del Pd presenti nelle Commissioni incaricate di discutere delle singole tematiche che oggi ci premono più da vicino: cittadinanza, Imu, rappresentanza”. Mentre sulla questione Imu l’auspicio di Fedi è che il testo del governo accolga le richieste già formulate, piuttosto che un intervento emendativo, sulla rappresentanza viene richiamata la necessità che il Pd assuma una propria posizione, per poi discutere su questa base e alla luce degli esiti del lavoro del Comitato per le riforme istituzionali.

Laura Garavini, deputata eletta nella ripartizione Europa, ribadisce dal canto suo come “rendere sinergico il lavoro di partito, gruppi parlamentari e rappresentanza eletta all’estero sia la strada giusta per dare risalto alle nostre questioni ed incidere politicamente”, mentre Fabio Porta, deputato eletto nella ripartizione America meridionale, richiama il percorso ancora da compiere per “dare un senso alla nostra rappresentanza nell’ambito di una sfida più ampia che è quella dell’uscita dalla crisi”. “Non siamo ancora riusciti a dimostrare il nostro ruolo e le nostre potenzialità, dal 2006 ad oggi – rileva Porta, lamentando l’attenzione univoca della stampa italiana ai casi di cronaca giudiziaria o agli aspetti folkloristici connessi a questa nuova presenza parlamentare. Porta annuncia poi la prossima istituzione del Comitato per le questioni degli italiani all’estero alla Camera, Comitato che egli ritiene dovrebbe includere nella sua dicitura anche l’indicazione “per il Sistema Paese”, evidenziando come resti un compito ancora da assolvere quello “di integrare nel sistema Italia anche i connazionali emigrati da tempo all’estero ed i loro discendenti, insieme ai giovani italiani che emigrano oggi”. Compito a cui il Pd contribuisce – ha affermato Marino – attraverso il lavoro parlamentare, ma anche “cercando di far passare nel Paese un messaggio culturale diverso”.

Un incontro con i parlamentari del Pd che si occupano più direttamente di riforme istituzionali viene sollecitato da Marina Sereni, vice presidente del partito e della Camera dei Deputati, per “ristabilire culturalmente le ragioni che ci hanno portato alla istituzione della circoscrizione Estero e prima che si arrivi alla stretta sulla legge elettorale”. Viene infatti ricordato come l’approvazione dell’attuale legge sul voto all’estero molto debba a Mirko Tremaglia, “perché la circoscrizione Estero non era una posizione originaria della sinistra – afferma Sereni. La vice presidente del partito richiama poi la necessità di ricollegare il Dipartimento italiani nel mondo con la politica estera del partito, che comprende le relazioni con i partiti esteri e ambiti di interesse più ampi, come l’iniziativa economica delle imprese. Formulato infine un richiamo all’unità del partito, in Italia e all’estero: “in diversi Paesi vi sono elementi di conflittualità tra iscritti e dirigenza e questo pluralismo spesso genera una dispersione di energie, mentre occorre trovare il modo di coinvolgere tutti quelli che fanno e vogliono fare politica, anche se nel corso degli anni possono aver assunto posizioni diverse da quelle della maggioranza del partito”. (Viviana Pansa – Inform)

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