PARTITI
La visita in
Uruguay, Argentina e Brasile di Eugenio Marino, responsabile per gli italiani
nel mondo del Pd
Oggi una
conferenza stampa per far conoscere gli esiti degli incontri avuti insieme a
Fabio Porta, deputato eletto nella ripartizione America meridionale. Segnalate
incoraggianti “aperture” da parte argentina per la risoluzione delle
problematiche connesse al pagamento in pesos delle pensioni italiane e
per il mantenimento a Buenos Aires della statua di Colombo
ROMA – Un’agenda fitta di appuntamenti quella che ha contraddistinto
il viaggio in Uruguay, Argentina e Brasile di Eugenio Marino, responsabile per
gli italiani nel mondo del Partito democratico, accompagnato in Sud America
anche da Fabio Porta, deputato eletto per il Pd nella ripartizione America
meridionale.
Nel programma, incontri con i circoli del Pd, ma anche con esponenti
dei partiti politici locali, con rappresentanti di istituzioni italiane e
governi locali, imprenditori, associazioni, connazionali e organismi di
rappresentanza loro dedicati.
“Si tratta della prima missione del partito all’estero dopo le
elezioni politiche di febbraio – ha spiegato Marino oggi nel corso di una
conferenza stampa organizzata per riportare gli esiti degli incontri in quella
che definisce “un’area strategica per il Pd dal punto di vista politico, per le
nostre relazioni internazionali e per il mondo degli italiani all’estero”,
vista la numerosa collettività ivi residente. Un viaggio a breve distanza da un
risultato elettorale “particolarmente incoraggiante per il Pd”, che testimonia
un “segnale di apertura e fiducia nei confronti del partito” proveniente dai
cittadini residenti in quest’area geografica, partiti e istituzioni, “che
guardano al Pd come ad un interlocutore serio e affidabile”. Serietà e
affidabilità che il Pd non vuole disperdere, ma investire in un crescente
confronto con gli interlocutori locali, sia per discutere e condividere
proposte per affrontare le grandi sfide dell’agenda globale, dalla lotta alla
criminalità organizzata alla cooperazione sui temi della giustizia,
dell’ambiente e quelli riguardanti un nuovo modello di sviluppo, senza dimenticare
le problematiche che più stanno a cuore alle collettività italiane. Il partito
ribadisce così la sua identità “progressista” e la sua intenzione di porsi
quale interlocutore di tutte le realtà, da quelle di veduta diversa alle più
affini, come il mondo dell’associazionismo, “parte importante della storia
dell’emigrazione italiana”, mondo “con cui si vuole ragionare” – evidenzia il
responsabile democratico – rispettandone l’autonomia.
Marino richiama così gli obiettivi del viaggio: “avviare il percorso
congressuale che culminerà con l’elezione del segretario nazionale e con quella
degli organismi dirigenti dei Paesi e dei circoli Pd all’estero”, “sviluppare e
incentivare le relazioni politiche con i partiti fratelli e il dialogo con i
governi”, ribadendo il ruolo assunto dal Pd quale “interlocutore istituzionale
e di governo” nelle sue relazioni con i rappresentanti di altri esecutivi, e
una ripresa di quelle “iniziative concrete” già articolate prima delle elezioni
politiche. Tra esse, “il dialogo avviato con il comune di Rosario per
rilanciare e avviare il gemellaggio con il comune di Torino”: Marino richiama a
questo proposito un primo contatto avvenuto nel 2012 con il sindaco della città
di Rosario, ora proseguito con l’annuncio di una lettera da parte del sindaco
di Torino, Piero Fassino, per invitare il suo omologo argentino alla firma del
gemellaggio prevista nel capoluogo sabaudo dopo l’estate. Un gemellaggio –
spiega il responsabile democratico - in cui si propongono azioni concrete di
valorizzazione della collettività italiana presente a Rosario e di quella
argentina a Torino.
Sempre incentrata su “progetti concreti” l’iniziativa di
internazionalizzazione delle imprese italiane elaborata dalla consulta del Pd
estero, in cui sono coinvolti anche imprenditori ed associazioni – anche
associazioni di categoria, - cui hanno mostrato interesse sia “diverse
componenti ed aree economiche del nostro Paese” che gli interlocutori
sudamericani, in particolare uruguayani, che “hanno chiesto di approfondire e
creare contatti con nostro governo e gli enti locali per dare seguito
all’iniziativa”. L’idea è quella – spiega Marino - di incentivare “l’apertura
commerciale e gli scambi tra le imprese attraverso la valorizzazione delle
imprese degli italiani all’estero e delle collettività degli italiani
all’estero”.
Il responsabile democratico parla anche di “discussioni aperte” nel
corso della visita “su cui vogliamo mantenere riservatezza perché puntano a
risolvere problemi estremamente concreti delle nostre collettività: l’ipotesi
di spostamento della statua raffigurante Cristoforo Colombo da Buenos Aires e
la pesificazione delle pensioni versate ai cittadini italiani residenti
in Argentina”.
Marino parla di incoraggiati “aperture” da parte del governo argentino
sia per il mantenimento della statua a Buenos Aires che sulla questione del
pagamento in pesos delle pensioni. Su quest’ultima questione in
particolare, che incide – ricorda il responsabile democratico - “sulla carne
viva” di oltre 30.000 connazionali, la soluzione potrebbe essere quella di
prevedere delle “compensazioni” al cambio applicato attualmente dal governo
argentino per la conversione degli euro in pesos. Marino sottolinea
infatti come sia impraticabile l’ipotesi del pagamento in euro delle pensioni,
che finirebbe con l’avallare il ricorso al mercato nero in loco per ottenere un
cambio più favorevole ma illecito. Sulle questioni si è discusso in particolare
con il presidente della Commissione esteri del Parlamento argentino, Guillermo
Carmona, con cui Porta annuncia sia in corso la valutazione della possibilità
di organizzare in autunno una Commissione bilaterale tra Italia e Argentina
proprio per risolvere “a livello di parlamento” le principali tematiche che
interessano entrambi i Paesi.
Richiama la “lunga tradizione di relazioni internazionali” con
l’America latina Francesca D’Ulisse, responsabile per l’America latina e
coordinatrice del Dipartimento internazionale del Pd, che parla di “un
laboratorio politico estremamente importante e in grado di esprimere politiche
molto innovative nel campo delle politiche sociali, dell’inclusione e della
lotta alla povertà pur con i vincoli di bilancio esistenti”. Relazioni che il
partito si propone di consolidare e valorizzare in termini di parità,
condividendo proposte e soluzioni a problemi comuni. Atteggiamento necessario
anche per risolvere le questioni sopra richiamate, che nell’ultimo periodo – in
vista delle elezioni argentine previste per il prossimo mese di ottobre -
rischiano invece di essere strumentalizzate a fini politici e assumere
inappropriate valenze simboliche.
“L’America latina deve rappresentare un asse privilegiato dei rapporti
dell’Italia con l’estero, in primis per la presenza così rilevate
di connazionali che, insieme agli italo-discendenti, si stima raggiungano un
numero pari a quello degli abitanti dell’Italia – afferma Porta – e poi perché
si tratta di un’area del mondo di grandi opportunità per il nostro Paese”. Il
parlamentare definisce inoltre una “bella coincidenza” l’aver formalizzato la
costituzione del Comitato sugli italiani nel mondo e la promozione del sistema
Paese della Camera proprio nei giorni della visita in America latina, ribadendo
come il Pd sia “il partito italiano più sensibile” a tutte le questioni che
riguardano quest’area geografica. Richiamata anche una “presenza importante” di
giovani riscontrata in particolare negli incontri in Brasile, le potenzialità
dell’Uruguay, specie nel settore ambientale, per le imprese italiane e
l’atteggiamento responsabile assunto dal partito per la soluzione delle
problematiche sopra richiamate.
Nel corso della conferenza stampa Marino ha risposto ad una nostra
domanda sull’atteggiamento degli iscritti incontrati in Sud America di fronte
al governo guidato da Enrico Letta, e che include anche esponenti del Pdl,
segnalando come a suo avviso “sia passato il messaggio della necessità di aver
dovuto fare questo governo”. “I connazionali che abbiamo incontrato di sicuro
non si sono mostrati contentissimi di dover governare con chi è molto diverso
da noi ed ha idee, in particolare delle comunità all’estero, molto diverse
dalle nostre – ha aggiunto Marino, sottolineando nello stesso tempo la
consapevolezza diffusa della mancanza di soluzioni alternative, “con questa
legge elettorale, con l’area grillina che non voleva assolutamente avere alcun
dialogo per costruire un governo alternativo e considerando che un ritorno al
voto avrebbe riproposto la stessa situazione di instabilità”. Tre le questioni
che determinano giocoforza l’appoggio a questo governo “anomalo” il
responsabile democratico ha richiamato la necessità di dare risposte alla crisi
economica e a quella istituzionale, a partire da una riforma della legge
elettorale, risposte che devono essere trovate senza scalfire un più positivo
atteggiamento nei confronti delle politiche che riguardano gli italiani nel
mondo. (Viviana Pansa – Inform)
Nessun commento:
Posta un commento