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lunedì 1 luglio 2013

Napolitano: “Celebriamo un momento storico per le prospettive che apre alle nuove generazioni”

UNIONE EUROPEA
Il capo dello Stato a Zagabria per l’ingresso nell’Unione della Croazia

Napolitano: “Celebriamo un momento storico per le prospettive che apre alle nuove generazioni”

“Occorre portare a termine il processo di adesione all'Europa unita dei Paesi dell'area balcanica”

ROMA - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accompagnato dal ministro degli Esteri Emma Bonino, ha partecipato a Zagabria alle celebrazioni per l'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione Europea. Napolitano al suo arrivo ha incontrato il presidente della Repubblica di Croazia Ivo Josipović e in serata, insieme agli altri capi delegazioni, è intervenuto sulla piazza Ban Jelačić alla cerimonia celebrativa che ha visto gli interventi del primo ministro croato Zoran Milanović, del presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, del vice primo ministro e ministro degli Esteri d'Irlanda Eamon Gilmore, del presidente della Repubblica di Lituania Dalia Grybauskaitė, del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. La cerimonia si è conclusa con il discorso del presidente croato Josipović.

In un articolo del presidente Napolitano pubblicato alla vigilia della sua partenza per Zagabria dal quotidiano "Il Piccolo" di Trieste con il titolo "Napolitano: Evento storico. E Trieste ritorna crocevia", il capo dello Stato ha affermato che "con l'ingresso della Croazia nell'Unione europea i popoli croato e italiano condividono un futuro comune nell'Europa unita. Radici profonde uniscono i nostri popoli e ci assegnano anche il dovere di ricordare le tragedie e le divisioni causate dalle ideologie totalitarie e dal più cieco nazionalismo nel secolo scorso. Oggi vogliamo volgere il nostro sguardo all'avvenire, con sentimenti di gioia per il momento storico che stiamo per celebrare e di speranza per le prospettive che esso apre alle nuove generazioni. E' questo lo spirito che ci indusse a sottoscrivere la dichiarazione congiunta dei capi di Stato d'Italia e Croazia a Pola il 3 settembre del 2011, preceduta dalla partecipazione dei capi di Stato di Italia, di Croazia e di Slovenia all'indimenticabile concerto diretto dal maestro Riccardo Muti in Piazza dell'Unità d'Italia a Trieste il 13 luglio 2010. Furono, quelle occasioni, prove emblematiche del comune impegno per la sincera amicizia tra i nostri Paesi".

"Mentre la Croazia - ha aggiunto il presidente Napolitano - diventa il suo ventottesimo Stato membro, l'Unione europea compie scelte decisive su altri due aspetti di un'Europa aperta al futuro: l'avvio dei negoziati di adesione per la Serbia, il mandato negoziale per l'accordo di stabilizzazione e associazione del Kosovo. Siamo davanti a tre tappe dello stesso ampio processo d'integrazione euro-atlantica e per costruirne le premesse l'Italia ha avuto un ruolo costantemente trainante. L'Adriatico sta così tornando a essere una parte del mondo proiettata verso una maggiore integrazione a beneficio di tutte le nazioni che vi si affacciano o vi gravitano intorno. Al centro delle potenzialità che vi si dischiudono, anziché alla frontiera di un continente scisso in due blocchi, Trieste ritrova la tradizionale fisionomia di crocevia e crogiolo di grandi culture e di innumerevoli comunità. La via della crescita economica dell'intero Nord- Est italiano passa attraverso il rafforzamento dell'integrazione europea dell'Adriatico che oggi compie un altro passo in avanti".

"Nello sviluppare capacità di stabilizzazione per una regione così importante come i Balcani occidentali e nel mantenere un dialogo costruttivo con i Paesi confinanti e vicini, la Croazia - ha concluso Napolitano - ha saputo conquistare la fiducia europea. L'appartenenza all'Unione ne rafforzerà questo ruolo. E l'Italia continuerà a sostenerlo, come ha incoraggiato e appoggiato ogni passo dell'impegnativo cammino verso il traguardo dell'adesione. Occorre adesso lavorare insieme per portare a termine il processo di avvicinamento e adesione all'Europa unita dei Paesi dell'area balcanica, per contribuire al rilancio dello sviluppo economico dell'Unione e per perseguire con comune determinazione la costruzione di una Europa politica nell'interesse dei suoi cittadini". (Inform)

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