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martedì 16 luglio 2013

Pasquale Sacino: A proposito della due giorni di Zurigo dedicata al mady in Basilicata


OPINIONI

Da Bienne il direttore di Rinascita.ch

Pasquale Sacino: A proposito della due giorni di Zurigo dedicata al mady in Basilicata. Una magnifica esposizione, ma attenzione ai mercanti


BIENNE - L’1 e il 2 Giugno scorsi si è svolta presso la Casa d’Italia di Zurigo un’edizione di ‘‘ComunicaMente Basilicata’’, manifestazione promossa dall’associazione ‘‘Il Cielo è sempre più Blù” (con sede in Basilicata) per celebrare la Festa della Repubblica, in collaborazione con la Federazione dei lucani in Svizzera, il Consolato generale d’Italia e sostenuta dalla Commissione regionale dei lucani all’estero.

Durante la due giorni si sono alternati momenti dedicati alla cultura, come la mostra dei quadri di Michele Giocoli, con le foto della Basilicata sacra di Carlos Solito, con la storia dell’emigrazione vincente di Charles Paterno raccontata nel libro di Renato Cantore. E poi, la presentazione del rapporto sull’emigrazione al femminile da parte della presidente della Commissione pari opportunità, Maria Antonietta Botta e con i rapporti intessuti con gli operatori svizzeri come spiegato dal direttore dell’Apt, Giampiero Perri e nel rapporto tra produttori e commercianti come sostenuto da Nicola Timpone.

Un format che, nelle intenzioni degli organizzatori, dovrebbe permettere di veicolare l’immagine della Regione e promuoverla. Secondo gli organizzatori è stata anche una grande vetrina per i prodotti d’eccellenza del territorio tipici dell’area Senisese-Lagonegrese-Pollino, veri protagonisti dell’iniziativa che ha visto accorrere presso la Casa Italia di Zurigo molti lucani residenti nella Confederazione. Il console generale Mario Fridegotto ha espresso apprezzamento per l’iniziativa e per la qualità delle produzioni esposte. È il caso di sottolineare anche il grande apprezzamento venuto dagli ospiti per i prodotti e per la cucina lucana.

“Siamo qui - ha detto il presidente della Commissione dei lucani all’estero, il consigliere regionale Luigi Scaglione - per dare sostanza al lavoro che il Consiglio regionale nella sua interezza e nella sua sobrietà ha voluto indicarci per credere nel senso della unità territoriale, della difesa dei nostri presidi ed accrescere il rapporto sostanziale tra le comunità locali e quelle residenti all’estero”.

Tutto bene: una magnifica esposizione, ma attenzione ai mercanti Questo incontro rientra nel programma di potenziamento dei rapporti commerciali fra l’Italia delle regioni e il mercato europeo. Politici lucani e produttori ci hanno fatto questa bella e lodevole visita, invitandoci ad assaggiare le delizie di questa terra che conta 600 mila abitanti ed altrettanti ne vivono all’estero.

Per quanto concerne il settore turistico, molto si è fatto in questi ultimi anni per far conoscere la Basilicata. Ad esempio, sono stati introdotti viaggi di studio per giornalisti e operatori del ramo, cosa che ha contribuito notevolmente a ribaltare l’immagine che si aveva di questa regione, un tempo molto povera ed abbandonata a se stessa. La Basilicata assomiglia molto alla Svizzera. E per qualità ambientale, questo accostamento lo merita. Il paesaggio è incontaminato, le strutture riceventi in crescita. Investire nel turismo è necessario.

E poi, ci sono ottimi prodotti gastronomici, ecobiologicamente impeccabili, che però, data appunto la loro alta qualità, si prestano ad una produzione limitata. Verissimo. I preparati al tartufo, i salumi, i tipi di pasta a grano duro preparati artigianalmente, i vini, gli oli extravergine e i formaggi assaggiati alla Casa d’Italia di Zurigo, non avevano proprio nulla da invidiare a quelli iperpubblicizzati delle altre regioni italiane, comunque di alto livello. C’è infatti da stupirsi che fino ad oggi questi prodotti siano stati così misconosciuti (a parte l’amaro Lucano) e che solo adesso irrompano nel mercato.

E veniamo alle conclusioni finali e agli esiti, per niente scontati, di queste due gradevolissime giornate. Mi dispiace dover rompere le scatole, eppure temo che questo genere d’incontri servano solo ad una cosa: ad ammirare sì le nostre meravigliose regioni, ma anche, se permettete, a far contente le pance della gente e ad inculcare rammarico in quei bravissimi e infaticabili produttori che sborsano di tasca loro appunto per saziarle senza che vi sia un qualche tornaconto importante.

Mi spiego: gli organizzatori della due giorni zurighese avranno inviato, suppongo, centinaia di inviti per questa manifestazione. I presenti invece erano 200, forse 300, la stragrande maggioranza lucani residenti in Svizzera, nel momento di punta. Ebbene, quanti di loro erano veramente interessati a prendere questi prodotti e ad immetterli nel mercato locale?

Quanti affari avranno concluso i produttori lucani? Lo ignoro, ed ignoro pure il numero di quanti, fra questi due, trecento invitati, prendendo la palla al balzo, hanno avuto l’idea di contattare i produttori per avviare un certo traffico commerciale. I quali produttori, solo per recarsi a Zurigo, avranno speso, grosso modo, qualche migliaia di euro. Ma anche la Regione avrà avute le sue spese. Il tornaconto? Vorrei essere smentito, ma credo si tratti di poca roba. Mancavano i distributori, e sicuramente tra i presenti non erano molti coloro che avevano il negozio, e cioè un punto vendita. Forse la questione è banale, ma sono del parere che per questo genere d’incontri, gli organizzatori debbano prima tenere in considerazione una cosa: il mercato e le possibilità di accesso attraverso i distributori. Il produttore che parte dalla Basilicata, esempio, non sa chi va ad incontrare. Oppure spera ancora nella buona sorte?

Bisognerà risolvere questo dilemma: è meglio presentare i prodotti tipici di una regione affinché gli invitati li conoscano prima di decidere sul da farsi, o è meglio preparare prima la cultura e la mentalità giusta per accoglierli, questi produttori che vengono in Svizzera? (Pasquale Sacino, direttore di Rinascita.ch) rinascita@bluewin.ch
Inform

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