MINORI MIGRANTI
L’iniziativa raccoglie
adesioni trasversali tra i deputati
Save the
Children : proposta di legge per la tutela dei minori stranieri non
accompagnati
.
ROMA – “Disparità nelle procedure di identificazione e accertamento
della minore età, condizioni critiche e mancanza di fondi garantiti per
l’accoglienza, inadeguatezza del sistema di tutela alcune delle principali
problematiche frutto della legislazione attuale che affliggono i 5.656 minori
collocati nelle comunità in Italia,quelli che transitano nei Centri di Primo
Soccorso appena arrivati nel nostro paese, i minori comunitari, i richiedenti
protezione internazionale e tutti i minori “invisibili” perché non censiti.
Procedure non uniformi e poco chiare per l’identificazione e l’accertamento
dell’età dei minori migranti, condizioni critiche nei centri di prima
accoglienza e mancanza delle garanzie di copertura economica per i nuovi
collocamenti in comunità dove chi è stato già trasferito rischia di ricevere
beni e servizi carenti, sistema di tutela legale fortemente inadeguato nei
tempi e nei modi”. Sono alcune, evidenzia Save the Children, fra le
“principali problematiche, frutto anche del sistema legislativo attuale, che i
5.656 minori stranieri non accompagnati che al 30 maggio erano presenti nelle
comunità per minori in Italia, così come tutti quelli che transitano nei Centri
di Primo Soccorso appena arrivati nel nostro paese, i minori comunitari, i
richiedenti protezione internazionale e tutti coloro che non hanno accesso al
sistema di protezione perché non intercettati dalle istituzioni, si trovano ad
affrontare ogni giorno”.
E’ proprio a questi minori, e poi a quelli che arriveranno nel nostro
Paese, che si rivolge la prima proposta per un disegno di legge organico per la
protezione e la tutela dei minori stranieri non accompagnati in Italia
presentata oggi da Save the Children.
L’iniziativa dell’organizzazione, presentata oggi in conferenza presso
la Camera dei deputati mira ad armonizzare la normativa sull’immigrazione con
quella sulla protezione dei minori in un testo organico, che recepisca anche i
principi fondamentali della Convenzione Internazionale sui Diritti
dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
L’iniziativa ha già raccolto l’adesione trasversale di deputati
competenti dei principali gruppi parlamentari che si sono impegnati a
presentare un disegno di legge e a sostenerne l’iter fino alla approvazione in
Parlamento, tra i quali Sandro Gozi e Sandra Zampa (Pd), Mara Carfagna (Pdl),
Manlio Di Stefano, Silvia Giordano e Matteo Dall'Osso (M5s), Nicola Fratoianni
(Sel) e Antimo Cesaro (Sc).
La proposta, che si sviluppa in 26 articoli e punta a “superare le
principali criticità del contesto normativo e operativo attuale”, nasce da
un’esperienza specifica di quasi 10 anni maturata nel nostro Paese da Save the
Children. L’applicazione del disegno di legge organico proposto
dall’organizzazione, così com’è concepito, costituirebbe, una “definitiva
svolta positiva” in materia di accoglienza e tutela dei minori stranieri non
accompagnati, e consentirebbe in particolare di: “uniformare le procedure di
identificazione e accertamento dell’età; istituire un sistema nazionale di
accoglienza, con un numero adeguato di posti e standard qualitativi garantiti,
e attivare una banca dati nazionale per governare l’invio dei minori che
giungono in Italia nelle strutture di accoglienza dislocate in tutte le
regioni, sulla base delle disponibilità di posti e di eventuali necessità
e bisogni specifici dei minori stessi (attraverso una “cartella sociale”);
garantire continuità ad un fondo nazionale per l’accoglienza dei minori
stranieri non accompagnati che non gravi sulle spese dei Comuni di rintraccio;
promuovere la partecipazione attiva e diretta dei minori stranieri non accompagnati
a tutti i procedimenti che li riguardano, nel rispetto dei principi della
Convenzione delle nazioni unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza;
promuovere la presa in carico e un sostegno continuativo per i minori in
condizioni di particolare vulnerabilità (come le vittime di tratta e di
sfruttamento o i richiedenti asilo);sostenere in modo organico l’integrazione
sociale, scolastica e lavorativa dei minori stranieri non accompagnati anche in
vista del compimento della maggiore età, il diritto all’istruzione e alla
salute; coinvolgere le comunità locali nel sostegno dei minori non accompagnati
attraverso l’istituzione della figura dei “tutori volontari”, adeguatamente
selezionati e formati, e la promozione dell’affido familiare dei minori come
alternativa alle strutture di accoglienza”.
“Ogni anno – ha detto Valerio Neri, direttore generale di Save the
Children Italia - arrivano via mare in Italia almeno 2.000 minori stranieri non
accompagnati, e quest’anno sono già 1.257, il doppio dello stesso periodo nel
2012. Come succede purtroppo da tempo ogni anno, l’Italia affronta
l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati solo in termini di
emergenza, senza poter contare su un sistema nazionale organizzato, con un
continuo rimpallo di competenze e responsabilità tra istituzioni locali e
nazionali e tra gli stessi ministeri, con l’effetto immediato e continuato di
esporre proprio chi è più vulnerabile a rischi anche gravissimi. Il disegno di
legge organico che presentiamo oggi, e che è aperto agli auspicabili contributi
delle altre organizzazioni che si occupano attivamente di questo tema, può
imprimere un vero e radicale cambiamento di rotta attraverso la realizzazione
di un sistema stabile di accoglienza, basato su regole certe, che garantisca
pari condizioni di accesso a tutti i minori non accompagnati, maggiore solidità
e dunque qualità nella rete di accoglienza e di tutela, ma anche ottimizzazione
delle risorse pubbliche, visto che nella gestione d’emergenza i costi sono
maggiori ed è più difficile garantire efficienza e trasparenza”.
“La legislazione italiana - ha dichiarato Raffaela Milano, direttore
Programmi Italia-Europa di Save the Children - stabilisce che i minori
stranieri non accompagnati non sono espellibili e che lo Stato deve farsi
carico della loro accoglienza e della loro integrazione, assumendo ogni scelta
in rispetto del loro “superiore interesse”. La condizione di minore età è
dunque considerata prevalente rispetto alle norme ordinarie sulla immigrazione,
ma, tuttavia, in assenza di un quadro organico di riferimento, ad un minore può
capitare di essere accolto in una comunità di qualità e di essere accompagnato
verso l’autonomia, mentre ad un altro capita di rimanere invisibile, facile
vittima di circuiti di sfruttamento e di illegalità. Dopo un viaggio spesso
drammatico, per troppi minori stranieri anche l’arrivo in Europa rischia di
trasformarsi in un incubo. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a
questi drammi” . (Inform)
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