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giovedì 11 luglio 2013

Al Comitato per le questioni degli italiani all’estero l’audizione del vice ministro Bruno Archi

SENATO DELLA REPUBBLICA
Al Comitato per le questioni degli italiani all’estero l’audizione del vice ministro Bruno Archi

Dopo l’illustrazione dei punti salienti della delega affidata al nuovo vice ministro, il Comitato concorda lo svolgimento di indagini conoscitive su lingua e cultura italiana, rete consolare e contributo degli italiani all’estero al Paese

ROMA – Il vice ministro degli Affari esteri Bruno Archi ha illustrato ieri al Comitato per le questioni degli italiani all’estero del Senato i contenuti della delega assegnatagli dal ministro Emma Bonino e concernente la materia di azione del Comitato stesso.

Richiamata in primo luogo l’importanza del lavoro delle collettività italiane nel mondo, “che deve costituire una risorsa sia per i paesi ospitanti sia per la madre patria” e il “rilievo simbolico e politico del Museo nazionale dell’Emigrazione italiana”, per la cui promozione e stabilizzazione Archi auspica un intervento normativo.

Primo livello di collegamento con l’Italia delle collettività presenti all’estero, la rete consolare, “che interagisce al meglio con le comunità e gli organi associativi presenti sul territorio, nonostante vada incontro ad uno scenario – sottolinea il vice ministro - che vede una progressiva diminuzione delle risorse disponibili a fronte di una crescita degli oneri”.

Archi ha anche rilevato la peculiarità delle diverse collettività di connazionali e il mutamento subito negli ultimi anni per via della “nuova mobilità internazionale”, che aggiunge una componente di “residenti temporanei i cui contorni sfuggono ad una definizione precisa”. “Le nuove generazioni di migranti si rivolgono sempre meno al mondo dell’associazionismo italiano all’estero, o alla rete diplomatico-consolare, preferendo – afferma Archi - i nuovi metodi di informazione e socializzazione sulla rete”.

Necessario attendere il quadro che uscirà dalle riforme costituzionali nell’agenda di Governo per discutere delle rappresentanze elettive dei cittadini residenti all’estero, prosegue Archi, evidenziando alcuni limiti dell’esercizio di voto per corrispondenza rilevati dalla rete consolare. Si tratta di limiti “derivanti dalla complessità del nuovo assetto degli italiani nel mondo e soprattutto dal loro rendersi irreperibili da parte delle anagrafi consolari che, prevedendo ancora un periodo di dodici mesi per l’iscrizione all’Aire, tagliano fuori dal censimento la maggior parte dei flussi della nuova mobilità internazionale – afferma il vice ministro, rilevando come tale difficoltà potrebbe essere superata “con l’inversione dell’opzione, per cui chi manifesta l’intenzione di votare comunica agli uffici consolari il suo recapito certo”. 

Archi segnala poi “l’opera di razionalizzazione delle risorse e degli enti gestori responsabili dell’insegnamento della lingua italiana nelle singole circoscrizioni consolari intrapresa dal Mae da diversi anni”, confermando che “la gestione e il finanziamento dei corsi di lingua e cultura italiana” all’estero resta una “priorità d’azione del ministero”. Richiamata infine l’azione di “diplomazia della crescita, che assiste e promuove il lavoro italiano all’estero, con particolare attenzione a quello giovanile,” inserita nell’ambito del programma di governo dedicato a ripresa e crescita economica.

Preoccupazione per la riduzione delle risorse destinate all’attività di promozione di lingua e cultura italiana all’estero sono state espresse da Francesco Giacobbe, senatore eletto per il Pd nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, e da Maria Mussini (M5S), che rilevano come tale settore abbia subito i tagli più ingenti. Evidenziato anche il mancato aggiornamento delle graduatorie scolastiche per gli insegnanti all’estero.

Ribadisce l’importanza di questa azione di promozione anche Renato Turano, eletto per il Pd nella ripartizione America settentrionale e centrale, che intravede la possibilità di un recupero di risorse allo scopo con la ristrutturazione delle sedi consolari e degli Istituti per il commercio estero. “Spirito di innovazione” e “cospicui investimenti di risorse e idee” sono gli strumenti indicati da Stefania Giannini (Sc) per affrontare la situazione dell’emigrazione internazionale, tenendo presente quanto l’identità linguistico-culturale sia “il punto di riferimento per tutti i flussi generazionali di migranti”. Mario Dalla Tor (Pdl) sollecita invece un “salto di qualità nella tutela di professionalità e intelligenza italiane nel mondo, con particolare riferimento alle imprese italiane attive all’estero”.

In sede di replica, Archi torna sulla questione risorse: “dal 2008 è attuazione una decurtazione progressiva su tutti i capitoli di bilancio del Mae – spiega il vice ministro, sottolineando come tale dato non consenta di prevedere alcun incremento effettivo delle risorse destinate a lingua e cultura italiana all’estero. “Nel 2013 sarà comunque possibile un incremento indiretto delle risorse derivato dal risparmio sugli enti gestori dei corsi di lingua rispetto al 2012 – afferma, confermando l’impegno del governo “nel mantenere gli stanziamenti per gli italiani all’estero nei limiti dei capitoli di spesa dell’anno finanziario”. Rispetto alle funzioni della rete diplomatico-consolare il vice ministro ritiene inoltre necessario “lo sviluppo di sinergie con il mondo delle imprese nei luoghi in cui vi sia una forte presenza di imprenditori italiani, considerando la loro produzione una effettiva risorsa dell’intero sistema Paese”.

Il presidente del Comitato, Claudio Micheloni, ringrazia il vice ministro ed i senatori per i contributi alla discussione e propone di chiedere al presidente del Senato l’autorizzazione affinché il Comitato possa collaborare a svolgere l’indagine conoscitiva sullo stato di diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo proposta dalla Commissione Istruzione pubblica alcuni giorni fa (vedi Inform del 4 luglio: http://comunicazioneinform.blogspot.it/2013/07/la-proposta-di-unindagine-conoscitiva.html). Da effettuarsi congiuntamente invece alla Commissione Affari Esteri l’indagine sulla riorganizzazione della rete diplomatico-consolare, l’adeguatezza e l’utilizzo delle dotazioni organiche e di bilancio del Me che Micheloni chiede di autorizzare e che era già stata intrapresa nella scorsa legislatura. Infine, viene proposto lo svolgimento di una terza indagine conoscitiva, dedicata alla valorizzazione del reciproco contributo economico, culturale e civile tra la madre patria e le comunità italiane all’estero. La seduta termina con l’accoglimento da parte del Comitato delle proposte del presidente. (Inform)

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