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giovedì 18 luglio 2013

Al Comitato per le questioni degli italiani all’estero l’audizione del presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo Silvia Bartolini

SENATO DELLA REPUBBLICA
Indagine conoscitiva sulla valorizzazione del reciproco contributo economico, culturale e civile tra la madrepatria e le comunità italiane all'estero

Al Comitato per le questioni degli italiani all’estero l’audizione del presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo Silvia Bartolini

Ascoltati anche altri esponenti regionali per i connazionali all’estero di Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Friuli Venezia Giulia e Toscana. Secondo le stime effettuate dalle Consulte sono circa 2500 le associazioni che rappresentano le regioni italiane nel mondo

ROMA – Nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sulla valorizzazione del reciproco contributo economico, culturale e civile tra la madrepatria e le comunità italiane all’estero, si è svolta ieri, presso il Comitato per le questioni degli italiani all’estero, l’audizione di rappresentanti della Consulta per gli emiliano-romagnoli nel mondo e di altri esponenti regionali che si occupano dei connazionali all’estero. Dopo un breve intervento introduttivo del presidente del Comitato Claudio Micheloni, volto a segnalare la prossima disponibilità sulla pagina web del Comitato della documentazione acquisita durante l’audizione dello scorso 10 luglio del viceministro agli Esteri Bruno Archi, ha preso la parola il presidente della Consulta per gli emiliano-romagnoli nel mondo Silvia Bartolini che ha illustrato l’attività di coordinamento svolto dalle Consulte regionali ed ha sottolineato l’importanza del raccordo delle politiche a favore delle comunità degli italiani all’estero adottate dalle singole Regioni.

La Bartolini si è anche soffermata sia sulla promozione della lingua e della cultura italiane all’estero, per la quale le Consulte regionali si sono spese enormemente nonostante i pesanti tagli di risorse degli ultimi anni, sia sul seminario del 6 dicembre 2012, organizzato presso il ministero degli Esteri in occasione dell’Assemblea Generale del Cgie, dal quale è emersa la necessità di trovare un modello innovativo atto a migliorare la qualità dell’insegnamento in un contesto di razionalizzazione delle risorse. La Bartolini ha poi evidenziato come il tema dell’associazionismo regionale all’estero sia particolarmente sentito da molte Regioni che, essendo fortemente motivate a mantenere intensi legami con le comunità regionali nel mondo, hanno provveduto ad approvare apposite leggi regionali volte a mantenere tali collegamenti. “Il coordinamento delle Consulte regionali –ha ricordato la Bartolini - sta attualmente svolgendo una ricognizione dell’associazionismo all’estero. Si stima che esistano circa 2500 associazioni che rappresentano le regioni italiane nel mondo”. Al riguardo la Bartolini ha espresso forti perplessità sulla circolare che il ministero degli Esteri ha redatto per i consolati con l’indicazione dei criteri atti a svolgere tale censimento. Il presidente della Consulta per gli emiliano-romagnoli nel mondo, per quanto concerne la rappresentanza delle comunità degli italiani all’estero, ha infine segnalato la questione del mancato rinnovo dei Comites, la cui elezione risale a nove anni fa, e lo svolgimento, in occasione della prossima plenaria del Cgie in autunno, di un seminario sulla rappresentanza. Un momento di dibattito dove, secondo la Bartolini, si potrà affrontare il tema della possibile creazione di un “Senato delle Regioni”, che preveda anche la rappresentanza degli eletti all’estero su base regionale.

Ha seguire hanno preso la parola il vice presidente del Comitato Mario Della Tor e i senatori Carlo Pegorer (Pd), Renato Turano, (Pd), Stefania Giannini (SCpI), Francesco Giacobbe (Pd) e Maria Mussini (M5S) che hanno messo in evidenza l’importanza del censimento delle associazioni regionali in quanto connesso alla questione della rappresentanza, nonché la necessità di operare una sinergia tra le iniziative a favore delle comunità degli italiani all’estero a livello regionale e statale, anche allo scopo di razionalizzare le risorse e rendere più efficaci gli interventi. In riferimento alla questione della promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo, dai senatori viene sottolineata l’esigenza di conseguire una maggiore qualità dell’offerta formativa e, al tempo stesso, migliorare l’immagine del paese. In particolare i senatori Giacobbe e Mussini hanno precisato che a loro avviso sarebbe utile un secondo incontro per poter affrontare queste questioni con la dovuta attenzione.

Dal canto suo il presidente del Comitato Micheloni ha segnalato l’incontro che si svolgerà il 19 luglio in Senato sul ruolo dei parlamentari italiani eletti all’estero. “In tale occasione – ha spiegato Micheloni - si svolgerà una riflessione anche con altri parlamentari europei eletti all’estero sul senso politico di questa scelta per l’Italia, in vista delle possibili riforme istituzionali”. In merito alla riforma della rappresentanza degli italiani all’estero Micheloni , pur ribadendo la necessità del rinnovo del Cgie nel 2014, ha ricordato che nella scorsa legislatura il Senato aveva approvato un disegno di legge di riforma. Un testo che, secondo il presidente, pur con evidenti criticità, potrebbe essere ripreso per affrontare con concretezza le sfide legate ad un contesto politico istituzionale non favorevole.

Durante l’audizione sono poi intervenuti Luigi Scaglione , consigliere segretario e vice presidente dei Lucani all’estero, Giovanni Fanzini, segretario della Consulta regionale per l’Emigrazione della Campania, Giovanni Mariella, vice presidente del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo, Alfonso Grillo, consigliere regionale della Calabria con delega all’emigrazione, Giuseppe Napoli, vice direttore centrale relazioni internazionali e direttore servizio corregionali all’estero della Regione Friuli Venezia Giulia e Nicola Cecchi e il vice presidente vicario dell’Assemblea dei Toscani nel mondo che hanno messo in evidenza la necessità di un idoneo coordinamento tra le regioni nelle politiche per gli italiani all’estero, sottolineando come talune azioni positive siano state svolte senza alcun onere per il bilancio delle regioni. (Inform)

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