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mercoledì 24 luglio 2013

Battuta d’arresto per l’export ma l’Italia continua a trainare le vendite dei Paesi Ue al di fuori dell’Unione

ASSOCAMERESTERO
Battuta d’arresto per l’export ma l’Italia continua a trainare le vendite dei Paesi Ue al di fuori dell’Unione

A giugno calo dell’1,9% dell’export, ma trend positivo rispetto al 2012. Italia primo Paese per incremento del contributo alle vendite dei Paesi UE al di fuori dell’Unione (+3,6% a maggio)

ROMA - Battuta d’arresto a giugno per l’export italiano verso i Paesi Extra-UE (-1,9% rispetto a maggio), ma rispetto al 2012, nei dati destagionalizzati, il trend rimane positivo: il primo semestre dell’anno registra infatti un incremento delle esportazioni del 4,44%, con un valore delle vendite pari a 92,5 miliardi di euro.

A segnalare i dati sul commercio estero diffusi oggi dall’Istat è Assocamerestero, che rileva come tra i principali partner europei l’Italia sia ancora leader nelle vendite al di fuori dell’UE a 27, con un contributo alle esportazioni dell’Unione che nel mese di maggio risulta in crescita del 3,6% rispetto ad aprile, in controtendenza rispetto alla Germania (il cui contributo all’export è in calo ben del 9,0%) e alla Francia (in flessione del 4,6%).

“Questi risultati testimoniano come le imprese italiane stiano cercando di riorientare le proprie vendite e ampliare i mercati di riferimento, visto soprattutto le difficoltà sul versante europeo -afferma Gaetano Fausto Esposito, segretario generale di Assocamerestero. “Se, da un lato, questi risultati sono senza dubbio influenzati dalla forte riduzione delle importazioni, dall’altro – avverte il segretario generale, - non bisogna dimenticare il contributo dato dai beni di consumo, in particolare quelli durevoli, che da quelli strumentali. È grazie in particolare alle loro performance, infatti, che nei primi sei mesi del 2013 registriamo un incremento del saldo al netto dell’energia di circa 6,5 miliardi su base annua”. 

Se si guarda ai Paesi, nonostante il calo delle vendite nell’ultimo mese, l’attivo più consistente si registra verso i nostri tradizionali partner commerciali, Stati Uniti e Svizzera, con un surplus pari complessivamente a circa 13 miliardi di euro. (Inform)

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