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martedì 16 luglio 2013

“Dov’è tuo fratello?” Il Papa a Lampedusa

CHIESA ITALIANA
Una nota della Commissione Episcopale per le Migrazioni e della Migrantes

“Dov’è tuo fratello?” Il Papa a Lampedusa

Nelle parole del Papa l’invito a educare le nostre comunità alla solidarietà verso i migranti

ROMA - Al termine della riunione del 15 luglio, i Vescovi della CEMi (Commissione Episcopale per le Migrazioni) e la Migrantes hanno diffuso il seguente comunicato.

Nel suo primo viaggio Papa Francesco ha voluto raggiungere l’isola di Lampedusa per incontrare i fratelli immigrati e rifugiati. Abbiamo ancora davanti agli occhi le immagini commoventi dell’incontro, ma soprattutto ci interpellano profondamente le sue parole. Al centro dell’omelia di Papa Francesco c’è una domanda che accompagna la storia biblica: “Dov’è tuo fratello?”. La domanda di Dio oggi è rivolta a noi, a tutti, per vincere l’indifferenza soprattutto di fronte al dramma di chi fugge dalla guerra, dalla fame, dalla persecuzione e trova la morte nel Mare nostrum, nel Mediterraneo, il mare che circonda Lampedusa, il confine tra l’Europa e l’Africa. Le parole del Papa invitano a vincere l’indifferenza di fronte al cammino drammatico di tanti nostri fratelli. Un’indifferenza che è globale e che chiede anzitutto ai cristiani - come già ricordava Giovanni Paolo II - “la globalizzazione della solidarietà”.

CEMi e Migrantes leggono nelle parole di Papa Francesco l’invito a educare le nostre comunità alla solidarietà verso i fratelli migranti; è il primo impegno concreto che nasce dalla visita del Papa a Lampedusa: un impegno declinato con il cammino della Chiesa italiana, impegnata in questo decennio a Educare alla vita buona del Vangelo. Non è possibile che le nostre comunità cristiane ignorino, dimentichino, trascurino l’impegno di incontro, ascolto, conoscenza delle persone migranti. In questi ultimi decenni l’Italia da Paese di emigrazione è diventata anche Paese di immigrazione: 5 milioni di persone, di 200 nazionalità diverse, con esperienze religiose differenti hanno reso l’Italia un paese globale; come l’arrivo di 35 milioni di migranti in Europa l’hanno resa una ‘casa comune’ per molte persone e famiglie. Questo nuovo volto differente dell’Italia e dell’Europa chiedono una rinnovata responsabilità sociale e politica, perché l’incontro tra persone non generi ingiustizie, discriminazioni, morte, ma una nuova storia di convivenza civile e di partecipazione responsabile alla vita sociale e politica.

CEMi e Migrantes invitano a non dimenticare nella stagione estiva - tempo anche di rinnovati sbarchi sulle coste italiane - l’appello di Papa Francesco a una nuova responsabilità verso i migranti. (Inform)

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