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martedì 23 luglio 2013

Gazzola e Romanello (Maie) sul trasferimento da Buenos Aires del monumento di Colombo e sulla “pesificación” delle pensioni italiane

MOVIMENTI POLITICI
Gazzola e Romanello (Maie) sul trasferimento da Buenos Aires del monumento di Colombo e sulla “pesificación” delle pensioni italiane
“Mentre il Maie continua a dar battaglia su questi temi siamo perplessi per il silenzio dei dirigenti del Pd”

BUENOS AIRES – In una nota congiunta Mariano R Gazzola e Marcelo Romanello, rispettivamente presidente e segretario del Maie Argentina,  intervengono sul trasferimento da Buenos Aires a Mar del Plata del monumento di Cristoforo Colombo e sulla cosiddetta “pesificación asimmetrica”, che toglie ai nostri anziani circa il 50% del potere d’acquisto delle pensioni italiane.
“La vicenda del Monumento, - spiega il comunicato - un’opera costruita con il sacrificio di tantissimi italiani che raccolsero i fondi per realizzarla e poi la donarono allo Stato Argentino, ci ferisce profondamente, perché  la decisione del Governo Argentino non tiene conto né della storia né dei sentimenti di una comunità che tanto ha dato e continua a dare alla nazione argentina. Più delicato ancora il tema della ‘pesificación’, anche qui si tratta di una decisione del Governo Argentino, decisione sovrana sì, che colpisce circa 33.000 famiglie italo-argentine, che vedono diminuire il potere d’acquisto della pensione dei loro anziani. Cercare di far capire all’esecutivo Argentino – prosegue la nota - che sono decisioni sbagliate, senza negare certo il diritto che il Governo ha di prendere decisioni in entrambi questi ambiti, culturale ed economico, è una battaglia che il Movimento Associativo Italiani all’Estero -  sta portando avanti da tempo. Le dichiarazioni sia dei nostri parlamentari che dei nostri dirigenti sono state chiare e non lasciano dubbi sulla posizione del Maie a difesa della nostra gente”. Gazzola e Romanello  sottolineano inoltre come sulla battaglia per questi temi, su cui il Maie sta lavorando con l’appoggio della nostra comunità, manchi il sostegno delle altre forze politiche e in modo particolare della sinistra. “ Siamo perplessi per esempio – precisa il comunicato - del silenzio dei dirigenti del Partito democratico, la seconda forza in Argentina secondo i risultati delle ultime elezioni politiche, e forse l’unica insieme al Maie ad essere presente con una struttura ben definita in tutto il territorio”. (Inform)

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