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mercoledì 24 luglio 2013

Il partito che vorrei: riappropriamoci dei sogni

PARTITI
Da “La Voce d’Italia”, Caracas, del 24.7.2013
Il partito che vorrei: riappropriamoci dei sogni

Gianni Pittella ha presieduto nella sede del Pd un primo incontro aperto per analizzare il presente e programmare il futuro del partito. Il vicepresidente vicario del Parlamento europeo ha riconfermato l’intenzione a candidarsi per la segreteria del Pd

ROMA: - Nonostante l’afa di una delle giornate più calde di questa estate romana, la sala riunioni del Pd si è riempita di simpatizzanti e giornalisti interessati ad ascoltare le parole di Gianni Pittella, vice presidente vicario del Parlamento Europeo che ha deciso di candidarsi alla segreteria del partito.

Questo primo incontro aperto, al quale seguiranno altri, aveva come obiettivo quello di raccogliere testimonianze, idee, suggerimenti, malesseri della base per promuovere una riflessione da cui scaturisca un partito rinnovato, più partecipativo, più internazionale e capace di superare le piccole beghe interne che in questo momento lo indeboliscono.

Con una sincerità poco consueta e senza i giri di parole con cui molti politici parlano senza dire nulla, Pittella ha esordito dicendo: “Il Congresso del Pd non può essere rimandato per nessuna ragione.” Il vicepresidente del Parlamento europeo ha spiegato con fermezza quanto sia importante un congresso per permettere la circolazione delle idee e per stimolare la partecipazione democratica.

La lunga esperienza nel Parlamento Europeo é emersa da ognuna delle frasi che ha detto Gianni Pittella, dal modo come si poneva di fronte a problemi che appesantiscono e banalizzano il lavoro del partito, dalla voglia di lasciare da parte i personalismi e confrontarsi su temi di ampio respiro.

Pittella ha sottolineato l’importanza di dare un serio sostegno al governo ma senza paure e sapendo capitalizzare al meglio la forza del Pd che dovrebbe presentare suoi programmi su tematiche importanti. Al tempo stesso ha spiegato quanto sia deleterio per il partito stesso andare a traino dei capricci e dei voleri di Berlusconi e del Pdl. “Dobbiamo alzare il livello delle nostre battaglie, uscire dai condizionamenti delle correnti e correntine animate a volte da interessi personali, e riportare il discorso verso temi di ampio respiro come quello, per esempio del clima e dell’ambiente”.

Pittella ha proseguito elencando altre tematiche che, a suo parere, meriterebbero maggiore attenzione e una chiara presa di posizione del partito.

Lavoro, piccole imprese, valorizzazione del mezzogiorno, pari opportunità, politiche volte all’integrazione degli immigrati, e poi ancora rafforzamento dei rapporti con l’Europa, e con il mondo, battaglie civili come la legge per favorire le unioni civili e per combattere l’omofobia. Queste le problematiche che andrebbero affrontate secondo Pittella che ha esortato tutti a lavorare anche “per riappropriarci dei nostri sogni”. Parole dette con passione, con sincerità e un entusiasmo che é suonato vitale e contagioso nella sala conferenze del Pd.

Inutile dire che noi che viviamo fuori dai confini nazionali guardiamo con estremo interesse alla candidatura di Gianni Pittella. Un politico come lui, abituato a vivere fuori d’Italia e a confrontarsi continuamente con gli altri paesi d’Europa e del mondo ci regala la speranza di un partito e di un paese meno provinciale e meno avvitato su sé stesso. (Mariza Bafile - La Voce d’Italia /Inform)

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