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mercoledì 24 luglio 2013

L’audizione del ministro degli Esteri Bonino sull’espulsione dall’Italia della moglie e della figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov


SENATO DELLA REPUBBLICA

Davanti alle Commissioni Esteri e Diritti Umani

L’audizione del ministro degli Esteri Bonino sull’espulsione dall’Italia della moglie e della figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov

“Stiamo svolgendo da settimane una serie di interventi, ad Astana, a Bruxelles e a Vilnius, sede della presidenza di turno dell’Unione europea, per assicurare la piena libertà di movimento ad Alma Shalabayeva e a sua figlia”

 

ROMA – Si è svolta, davanti alle Commissioni Esteri e Diritti Umani riunite del Senato, l’audizione del ministro degli Esteri Emma Bonino sul caso dell’espulsione dall’Italia della signora Alma Shalabayeva e di sua figlia. Nel corso della seduta il ministro ha sottolineato che le azioni della Farnesina su questo caso continueranno fino quando sarà necessario.  “Poiché si agisce da ‘governo a governo’ – ha però puntualizzato il ministro - si deve evitare, almeno in questa prima fase, che una serie di ‘azioni e reazioni’ indebolisca la nostra struttura diplomatica ad Astana”.


Bonino ha anche precisato che  l’Italia valuterà “le misure più opportune da adottare nei confronti dell’ambasciatore Yelemessov”. Oltre a respingere le critiche per un suo asserito silenzio sulla questione, il ministro ha posto in evidenza la necessità, in casi come questi, di una maggiore condivisioni delle informazioni fra i vari organi dello Stato. Dopo aver sottolineato la mancanza di responsabilità oggettive sulla vicenda da parte della Farnesina, che nelle prime e determinati fasi dell’accaduto è rimasta del tutto estranea alla gestione e persino all’informazione sul caso, ha inoltre precisato che la priorità dell’azione di Governo deve concentrarsi sulla tutela delle due cittadine kazakhe.


“Stiamo svolgendo da settimane e continueremo a svolgere con uguale e forte determinazione – ha aggiunto il ministro - una serie di interventi, ad Astana, a Bruxelles, a Vilnius, sede della presidenza di turno dell’Unione europea, per assicurare la piena libertà di movimento ad Alma Shalabayeva e a sua figlia”. (Inform)

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