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mercoledì 24 luglio 2013

Le comunicazioni del sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’editoria, Giovanni Legnini

SENATO DELLA REPUBBLICA
Alla Commissione Affari costituzionali

Le comunicazioni del sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’editoria, Giovanni Legnini

Evidenziato lo stato di crisi del settore e gli orientamenti del governo per il sostegno all’innovazione

ROMA – Il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’editoria, Giovanni Legnini, è intervenuto in Commissione Affari costituzionali del Senato per comunicazioni sulle linee programmatiche del governo in materia di editoria.

Richiamato in particolare lo “stato di crisi delle imprese del settore editoriale”: flessione delle vendite di quotidiani e periodici, crollo degli introiti pubblicitari e una crescita dell’editoria on line il cui peso relativo sul fatturato complessivo viene definito “ancora modesto”, “situazione aggravata – afferma Legnini – dalla tradizionale, scarsa propensione alla lettura e all’acquisto dei giornali” da parte degli italiani. La domanda di informazione – chiarisce - “si orienta soprattutto sui prodotti digitali”.

In materia di finanziamento pubblico, il sottosegretario segnala come “i grandi quotidiani da anni non siano più destinatari di agevolazioni dirette, mentre quelle postali sono state sospese nel 2010; resta solo l’agevolazione dell’Iva, che tuttavia non si estende ai prodotti editoriali on line”. “Drasticamente ridotta negli ultimi anni” anche la contribuzione diretta, “di cui beneficiano solo soggetti non lucrativi”, dati che rendono l’Italia “uno dei Paesi che spende meno per il sostegno all’editoria e per la tutela del pluralismo dell’informazione”.

La difficoltà investono anche la rete di distribuzione e vendita dei prodotti editoriali, con una riduzione della remuneratività anche dovuta alla liberalizzazione dei punti vendita, situazione che incide sulla filiera della distribuzione, in particolare nei piccoli centri e nelle periferie cittadine. Legnini richiama poi “i processi di ristrutturazione delle agenzie di stampa, che dovrebbero essere sostenuti con incentivi mirati, e le difficoltà nell’attuazione delle misure introdotte nella scorsa legislatura in materia di equo compenso dei giornalisti”. Necessaria inoltre una nuova forma di tutela per il diritto di autore, vista l’evoluzione dei canali per l’accesso all’informazione e la diffusione dei prodotti digitali, in particolare “visto l’accesso sempre più diffuso ai motori di ricerca sul web”.

“Obiettivo del governo è intervenire per sostenere l’innovazione e la ristrutturazione delle imprese editoriali, anche attraverso forme di prepensionamento del personale, da accompagnare però con l’ingresso di maestranze più giovani – afferma il sottosegretario, suggerendo anche “incentivi fiscali per la diffusione dei contenuti digitali”. “Ulteriori interventi potranno riguardare la rete distributiva e di vendita, mentre da un accordo fra gli editori e i rappresentanti delle aziende che operano nel settore dei motori di ricerca potranno scaturire fonti di finanziamento per il comparto – aggiunge Legnini, - con particolare riguardo alla sua innovazione”. Alla presidenza egli consegna anche un documento con approfondimenti sui temi svolti.

Interviene di seguito Maurizio Gasparri (Pdl) che sollecita “un’iniziativa parlamentare diretta a orientare l’azione del governo” su questo fronte, “anche attraverso una risoluzione da approvare in Commissione”, sottolineando l’opportunità di “misure analoghe a quelle introdotte in altri Paesi europei, che hanno promosso accordi tra le imprese editoriali e quelle che operano nel settore dei motori di ricerca nel web”. Proposta condivisa anche da Maurizio Migliavacca (Pd), che teme le “ricadute negative della crisi del settore editoriale, non solo sull’economia e sull’occupazione, ma anche in termini di indebolimento del pluralismo dell’informazione”. Mentre Benedetto Della Vedova (Sc) si sofferma sull’importanza del mercato della pubblicità, il cui investimento sulla carta stampata è più esiguo in Italia rispetto ad altri Paesi, Francesco Campanella (M5S) ribadisce la contrarietà del suo gruppo alle “sovvenzioni a favore dei mezzi di informazione”, preferendo la tutela della loro indipendenza, “salva l’attenzione – dice – alle ricadute occupazionali e sociali determinate dalla crisi del settore”. Giovanni Mauro (Autonomie) auspica un’estensione dell’agevolazione sull’Iva alle imprese editoriali on line e interventi che “favoriscano l’iscrizione all’ordine dei giornalisti, nonché la depenalizzazione del reato di diffamazione a mezzo stampa”. Più che al reperimento di fondi di finanziamento all’editoria, egli invita il governo a “favorire la trasformazione del settore secondo le nuove tecnologie”.

In sede di replica Legnini evidenzia la necessità di “forme di tutela per i giornalisti e i poligrafici delle aziende in crisi”, che non esclude l’intervento per “una trasformazione innovativa del settore, anche con l’estensione dell’agevolazione Iva, compatibilmente con il reperimento di adeguate fonti di finanziamento”. Condivisa inoltre dal sottosegretario l’opportunità di un’iniziativa parlamentare che “unitamente all’intesa che potrà realizzarsi tra tutte le parti coinvolte, rafforzi l’orientamento del governo e favorisca l’introduzione delle misure di sostegno necessarie, con uno o più interventi normativi”. (V.P. - Inform)

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